14 giugno 1944 / 14 giugno 2019: 75° anniversario del Patto “ORVIETO CITTA’ APERTA”

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14 giugno 1944 / 14 giugno 2019: 75° anniversario del Patto “ORVIETO CITTA’ APERTA”

COMUNICATO STAMPA n. 426/19 G.M. del 12.06.19 
14 giugno 1944 / 14 giugno 2019: 75^ anniversario del Patto “ORVIETO CITTA’ APERTA”
• Venerdì 14 giugno alle ore 20.00 presso Palazzo Soliano in piazza Duomo cerimonia di apposizione di una targa commemorativa 
• Nell’ambito della XIV edizione del Festival Internazionale “Arte e Fede”, al Teatro del Carmine nei giorni 13/14/15 Giugno, ore 21.00 andrà in scena lo spettacolo dal titolo “Colloquia – Come la musica salvò Orvieto” di David Zarko. Traduzione di Andrea Brugnera
(ON/AF) – ORVIETO – 75 anni fa – il 14 giugno 1944, Orvieto fu dichiarata “Città Aperta” ed evitò la barbarie dei bombardamenti con la conseguente perdita di vite umane e distruzione del patrimonio storico e artistico.
Quel giorno, il Tenente Colonnello Alfred Lersen, comandante delle truppe tedesche di stanza ad Orvieto, scrisse una lettera che salvò la città e gli orvietani da una  sicura distruzione. 
La comunicazione, indirizzata agli alleati che stavano avanzando e che erano arrivati già alle porte di Orvieto, conteneva la richiesta di considerare Orvieto “Città aperta”. 
Il patto proposto avrebbe consentito agli alleati di occupare la città senza ricevere, da parte dei tedeschi, nessuna opposizione.
La proposta venne accettata e Orvieto non subì alcun danno. 
Il 15 novembre 2016, Manfred Lersen, figlio dell’ufficiale tedesco che insieme a Richard Heseltine, l’ufficiale maggiore del comando inglese alleato, scongiurarono il bombardamento di Orvieto, ha donato alla Città la macchina da scrivere con cui nel 1944 venne redatto il documento che dichiarava “Orvieto Città Aperta”. 
In quell’occasione il Comune di Orvieto in collaborazione con l’Associazione ApertaMenteOrvieto ha istituito la celebrazione – il 14 giugno di ogni annodella liberazione della Città dalle truppe di occupazione con la manifestazione Orvieto Città Aperta 14 giugno. Un giorno da ricordare
Un’occasione per commemorare quello storico evento e per ricordare l’importante ruolo svolto dai tre principali protagonisti della storia: il comandante Lersen che scrisse la lettera, Monsignor Francesco Pieri allora Vescovo di Orvieto che aveva creato le condizioni affinché si concretizzasse tale volontà, e il comandante inglese Richard Heseltine che ricevette la missiva e rese nota la storia.
Venerdì 14 giugno 2019 alle ore 20:00 presso la Sala Museo “Emilio Greco” di Palazzo Soliano, verrà commemorato il 75° anniversario di quella storica decisione.
Presenzieranno S. E. il Vescovo della Diocesi Orvieto-Todi, Mons. Benedetto Tuzia, il Presidente dell’Opera del Duomo, Gianfelice Bellesini, Roberta Tardani Sindaco di Orvieto, le famiglie Lersen ed Heseltine ed il Gonfalone della Città di Orvieto.
Parteciperanno il giornalista Guido Barlozzetti e lo storico Sandro Bassetti.
Seguirà la presentazione della lapide commemorativa apposta su Palazzo Soliano dai figli del Comandante Alfred Lersen realizzata in doppia lingua italiano/tedesco che così recita:
“Il 14 giugno 1944 il Comandante della città Alfred Lersen e il Vescovo di Orvieto Francesco Pieri proposero al Maggiore inglese Richard Heseltine il patto per “Orvieto città aperta”, accettato dal Generale Harold Alexander capo delle forze alleate. Così Orvieto fu salva dalla distruzione.
14 giugno 2019 
 
Am 14 Juni 1944 boten der damalige Stadtkommendant Oberstleutnant Alfred Lersen und der Bischoff von Orvieto Francesco Pieri dem engl. Major Richard Heseltine ein Abkommen an, Orvieto zur “Offenen Stadt” zu erklären. Dies wurde von General Harold Alexander, oberster Befehlshaber der alliierten Streitkräfte, angenommen. Dadurch wurde Orvieto vor der Zerstörung bewahrt.
Gestiftet zum 14. Juni 2019
Anche la XIV edizione del Festival Internazionale “Arte e Fede” in corso di svolgimento ad Orvieto fino al 23 giugno prossimo sul tema “CONVERSIONI: DESIDERI E (IN)DECISIONI DEL CAMBIAMENTO” dedica un appuntamento culturale a questa straordinaria storia di “conversione” che, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, portò autorevoli rappresentanti delle forze belligeranti a “scegliere il cambiamento” in nome dell’arte.
Al Teatro del Carmine nei giorni 13/14/15 Giugno, alle ore 21.00 andrà in scena lo spettacolo dal titolo “Colloquia – Come la musica salvò Orvieto” di David Zarko. Traduzione di Andrea Brugnera. Prenotazioni: tix@colloquia.art
Sono i giorni che concludono la Seconda Guerra Mondiale. Gli alleati nel corso della propria avanzata stanno per colpire obiettivi precisi, mentre l’esercito germanico in ritirata applica una politica di terra bruciata, e nella Città di Orvieto un vescovo italiano e un comandante tedesco si affrontano in una sorta di conflitto personale. Mentre si sforzano di comunicare in Latino – la loro sola lingua in comune – giungono a confrontarsi su una questione più grave: cosa dovranno salvare, persone o capolavori? Collocare a scopo difensivo armi in prossimità degli edifici storici, può aiutare a salvarli o li trasformerà in un obiettivo strategico? E qual è la vera natura del miracolo della transustanziazione? Sarà attraverso le loro conversazioni, e un amore condiviso per la musica di Bach, che costruiranno una comprensione reciproca: quella solidarietà che li porterà insieme a salvare Orvieto.

“Colloquia – How music saved Orvieto” by David Zarko – directed by David Ostwald Orvieto – Teatro del Carmine – June 13, 14, 15 – at 6.00 p.m. – Free admission   Reservations: tix@colloquia.art
The waning days of the Second World War; as the advancing Allies are bombing targets in Italy while the retreating German army is practicing a scorched earth policy, an Italian bishop and a German commander are thrust into their own conflicts in the town of Orvieto. Struggling to communicate in Latin, their one shared language, they grapple with perplexing dilemmas: Should they save artifacts or people? Does placing defensive weapons near historic buildings help save them or make them a target? What is the true nature of the miracle of transubstantiation? Through their conversations and a shared love for the music of Bach they develope an understanding that allows them to work together – and to save Orvieto.
 
 

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Ultimo aggiornamento
12/06/2019