31^ edizione del “Presepe nel Pozzo”. Intitolato “Lo Strumento” ha come narratore Giuda Iscariota

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31^ edizione del “Presepe nel Pozzo”. Intitolato “Lo Strumento” ha come narratore Giuda Iscariota

COMUNICATO STAMPA n. 847/19 G.M. del 03.12.19 
Ad Orvieto XXXI edizione del “Presepe nel Pozzo” dal titolo “Lo Strumento” – 23 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020
• Giuda Iscariota è il narratore d’eccezione di questa edizione del Presepe nei sotterranei del Pozzo della Cava 
• A corredo dell’allestimento con personaggi meccanici a grandezza naturale e animatroni, anche una mostra sulle monete del tempo di Gesù 
(ON/AF) – ORVIETO – Nel ricco calendario delle manifestazioni orvietane del periodo tra Natale e l’Epifania e nell’ambito del circuito dei presepi “La Natività ad Orvieto” – dal 23 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020 con orario continuato dalle 9,00 alle 20,00 – si svolgerà la 31^ edizione del presepe-evento nel Pozzo della Cava che quest’anno ha per titolo “LO STRUMENTO”.
Si tratta del quarto presepe del ciclo cosiddetto dei “testimoni” in cui la Natività è raccontata da personaggi comprimari, che propongono il loro insolito punto di vista. 
Narratore d’eccezione di questa edizione del Presepe nel Pozzo è, infatti, Giuda Iscariota il “gemello” di Gesù che racconterà la sua versione dei fatti, iniziando dalla sua notte di Natale ed accompagnando i visitatori lungo le grotte del Pozzo della Cava, ricche di ritrovamenti archeologici etruschi, medievali e rinascimentali nel cuore del quartiere medievale. 
Sarà proprio lui, l’unico giudeo nel gruppo degli Apostoli galilei di Gesù, reputato il più fidato dei Dodici, tanto da consegnargli le casse e da fargli gestire i contatti con i membri del sinedrio a raccontare del suo rapporto speciale con il Maestro, fino all’ultima grande grotta del complesso ipogeo (alta 14 metri), dove finalmente si potrà assistere, invece, al Natale di Gesù, in cui la figura di Maria sarà protagonista di un singolare accostamento con la madre di Giuda. 
Non mancano i personaggi meccanici a grandezza naturale, eseguiti da professionisti degli effetti speciali teatrali e cinematografici, che hanno reso famoso l’evento natalizio del Presepe nel Pozzo, soprattutto dopo l’introduzione degli animatroni realizzati appositamente da Andrea Giomaro, artista marchigiano degli effetti speciali e dei parchi a tema. 
Ogni anno, infatti, il presepio-evento affronta con allestimenti sempre nuovi e suggestivi effetti scenici, tematiche differenti, spaziando dai Vangeli apocrifi ai miti ebraici precristiani, senza trascurare le tradizioni e una precisa ricostruzione storica di usi e costumi della Palestina del primo secolo. 
Ed è grazie alla collaborazione con una nota casa editrice ed uno stimato collezionista orvietano, che l’edizione 2019-2020 del Presepe nel Pozzo sarà arricchita da una mostra sulle monete del tempo di Gesù, le stesse con cui fu pagato Giuda. Saranno in esposizione alcuni originali in circolazione in Palestina tra il I sec. a. C. e il I sec. d. C. e le copie delle monete della Biblioteca Apostolica Vaticana citate dai Vangeli. 
Il ricavato della vendita delle copie (doppi volumi numerati della casa editrice Scripta Maneant) contribuirà alla realizzazione di un grande pozzo per l’acqua in Africa.
Inoltre, il brano che fa colonna sonora della scena finale del 31° Presepe nel Pozzo, allestita nella suggestiva grande grotta etrusca del percorso, è la bellissima Ave Maria di Fabrizio De André, nella toccante interpretazione di Antonella Ruggiero, grazie alla Universal Music Publishing Ricordi  e al produttore Roberto Colombo.
Il visitatore si trova così dentro la scena, fisicamente accanto ai personaggi, sia nell’itinerario dei sotterranei con le scene introduttive, sia nell’ultima grotta etrusca, dove, attraverso un percorso a spirale dal basso in alto, potrà ammirare la scena conclusiva del Presepio.
Il Presepe nel Pozzo è patrocinato dalla Regione Umbria e dal Comune di Orvieto.
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In 31 anni, il Presepe nel Pozzo ha proposto vari temi: LA PACE (1989/90), IL FIRMAMENTO (1990/91), LA TERRA E IL CIELO (1991/92), LA COMETA (1992/93), LA FAMIGLIA (1993/94), I DONI DEI MAGI (1994/95), I RUMORI DEI MESTIERI (1995/96), L’OSPITALITÀ DEI POVERI (1996/97), IL CARAVANSERRAGLIO (1997/98), L’ANGELO [trilogia del Giubileo] (1998/99),  SABBATH – il sabato ebraico [trilogia del Giubileo] (1999/2000),  I RE PELLEGRINI [trilogia del Giubileo] (2000/2001), IL MERCATO (2001/2002), SALOMÈ – la levatrice incredula (2002/2003),  L’ANGELO – seconda edizione (2003/2004), BÉÈR – il pozzo (2004/2005), IL CARAVANSERRAGLIO nuova edizione (2005/2006),  LILITH – la prima Eva (2006/2007), BET LEHM – Casa del Pane (2007/2008),  L’ANGELO edizione speciale per il ventennale (2008/2009), GLI ESSENI – i figli della luce (2009/2010), IL LUPO E L’AGNELLO (2010/2011),  IL MISTERO DI GIUSEPPE (2011/2012), L’ALLEANZA edizione speciale per il Giubileo Eucaristico Straordinario Bolsena-Orvieto 2013/2014 (2012/2013), L’ANGELO 25° di Miriàm edizione speciale per il venticinquennale del Presepe nel Pozzo (2013/2015), “L’ALTARE DI FRANCESCO” (2014/2015), “L’Uomo dello Scandalo” (2015/2016), “I 40 giorni” (2016/2017). Il Segno (2017/2018), “L’ANGELO delle cose perdute” (2018/2019). La 32^ edizione del “Presepe nel Pozzo” dal 23 dicembre 2020 al 10 gennaio 2021 si intitolerà “Il Figlio del Padre”.
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Il complesso ipogeo del Pozzo della Cava, che ospita l’evento sin dalla sua prima edizione, è stato riportato alle luce tra il 1984 e il 2003 e reso fruibile dall’impegno della famiglia che ne è proprietaria. Il grande pozzo, che dà il nome alla struttura, è profondo 36 metri e fu fatto scavare da papa Clemente VII sfruttando un preesistente pozzetto etrusco ancora ben visibile. I nove sotterranei che ne costituiscono il percorso di visita ospitano diversi ritrovamenti archeologici, come resti di tombe, cunicoli e una cisterna di epoca etrusca; una cantina e alcuni “pozzi-butto” del periodo medievale. Interessanti anche i locali adoperati nel Medioevo e nel Rinascimento per produrre ceramica: sono state ritrovate due fornaci per la cottura dei manufatti, alcuni utensili e numerosi scarti di lavorazione in terracotta e maiolica, gettati perché presentavano dei difetti di forma o di decorazione. La particolare cura dell’allestimento permette di poter ammirare agevolmente i ritrovamenti archeologici anche durante lo svolgimento del presepio. 

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Ultimo aggiornamento
03/12/2019