La dottoressa Ilaria Bernardini ha relazionato sulle attività e i progetti del presidio di Orvieto e risposto alle domande dei commissari
(COMUNICAZIONE) ORVIETO – Si è riunita nel pomeriggio di lunedì 2 dicembre, nella Sala delle Quattro Virtù del Palazzo comunale, la Terza commissione consiliare permanente presieduta da Evasio Gialletti (FI). All’ordine del giorno l’audizione della direttrice sanitaria dell’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto, Ilaria Bernardini che ha relazionato ai commissari sulle attività del presidio e sui progetti in corso.
Medico igienista, la dottoressa Bernardini è alla guida dell’ospedale di Orvieto dal febbraio 2024. “Per me è un onore – ha detto – guidare un ospedale di rilevanza strategica come quello di Orvieto per la sua particolare geolocalizzazione. Appena insediata la prima cosa di cui mi sono dovuta occupare è stata la risposta al Ministero sul Punto nascita per descrivere la situazione e spiegare perché dobbiamo mantenerlo a Orvieto. Come sapete – ha spiegato – il DM 70/2014 fissa degli standard minimi di 500 parti l’anno che il presidio di Orvieto non raggiunge. Ma per una gestante di Orvieto il primo punto nascita è a 50 minuti da qui e il nostro ospedale garantisce la partoanalgesia e i Lea (Livelli di assistenza essenziali, ndr) h24. Mantenere il punto nascita è dunque un obiettivo rilevante e di grande impegno di natura clinico/assistenziale. Il trend di natalità in Italia è basso e lo stesso Ministero si sta interrogando sul definire un nuovo tipo di standard”.
“L’ospedale di Orvieto – ha proseguito – è un Dea di I livello, assicura tutti i servizi previsti dal Decreto Ministeriale 70 e garantiti dalle rete dell’emergenza urgenza regionale. Si sono conclusi i lavori e sarà inaugurata a breve la piazzola dell’elisoccorso che garantirà l’arrivo dell’elicottero Nibbio entro 15 minuti. Dobbiamo sicuramente implementare i servizi di cui siamo carenti ma rispetto a dei post che leggo sui social e a domande bislacche bisogna rispondere tecnicamente. La Struttura complessa di Urologia a Orvieto non c’è da diverso tempo e la ricostituzione attiene alla programmazione regionale. In questo momento ci sono gli urologi dell’azienda sanitaria che vengono da Foligno e che esplicano le attività ambulatoriali due-tre volte a settimana. E’ chiaro che l’ambizione è quella di assumere personale a Orvieto. E’ stato emesso un avviso pubblico ma non ha partecipato nessuno specialista, solo specializzandi e nemmeno dell’ultimo anno. Del resto la figura dell’urologo è rara in Italia e ora stiamo verificando le disponibilità per l’implementazione delle attività a Orvieto con personale dell’azienda. Nel frattempo è stata attivata la Struttura semplice dipartimentale di Chirurgia multidisciplinare che prevede anche attività chirurgiche urologiche. Sono già state fatte due sedute e ora i cittadini di Orvieto potranno essere operati nel loro ospedale, per interventi adeguati alla struttura, e questo è un risultato molto significativo. Oltre alla Chirurgia Urologica, la nuova struttura garantisce anche la Chirurgia Otorinolaringoiatrica e la Chirurgia Pediatrica che rappresentano un ulteriore valore aggiunto. Per la Chirurgia Pediatrica ricordo che si tratta di una attività da Dea di II livello che viene espletata a Orvieto proprio per la sua posizione geografica e questo è stato un segnale importante. Da settembre a oggi sono stati operati già 50 bambini, un numero rilevante, pazienti che erano in lista d’attesa e che sono stati operati qui per rispondere alle esigenze delle liste di attesa e per evitare alle famiglie di spostarsi. Il nucleo per le attività pediatriche si completa poi con l’Ortopedia pediatrica con uno specialista dedicato che è un altro valore aggiunto ancora per il nostro presidio”.
Parlando delle criticità sul fronte del personale, la dottoressa Bernardini ha sottolineato la “straordinaria abnegazione” degli operatori e sottolineato come la “direzione quotidianamente svolga attività di front office accogliendo i cittadini per reclami e richieste di informazioni sulle liste d’attesa“. “Sulle liste d’attesa, che sono di competenza distrettuale, c’è da lavorare. La problematica è nazionale e ci sono state operazioni di recupero. Il meccanismo centralizzato del Cup regionale ha pregi e difetti, l’obiettivo è cercare di intervenire sulla territorialità delle prestazioni perché non c’è cosa più sconveniente per un paziente di Orvieto di andare a Città di Castello per un esame e viceversa. Per questo cerchiamo di lavorare, anche grazie ad incontri settimanali con la Direzione e Punto Zero, per trovare soluzioni alternative, guardando caso per caso ed evitare disagi ai cittadini“.
Riguardo l’analisi delle attività dell’ospedale di Orvieto, la direttrice ha rimandato all’inizio di gennaio quando saranno disponibili i dati complessivi del 2024 “il cui andamento – ha detto – è in linea con i numeri del 2023“. Sul personale, ha aggiunto, “le procedure concorsuali vengono espletate ma c’è difficoltà a reperire alcune figure professionali“. “In Medicina sono stati assunti due neurologi e con un terzo che arriverà con mobilità entro l’anno, nel 2025 garantiremo lo stroke unit h24. I ginecologi, come gli urologi, sono in questo momento professionisti rarissimi e non riceviamo nessuna risposta dagli avvisi anche perché il mercato del lavoro per alcuni specialisti è così pieno di richieste che possono permettersi di scegliere. E’ un problema nazionale. Oggi le specializzazioni che hanno un maggiore appeal sono oculisti, cardiologi, dermatologi, nessuno vuole più fare il chirurgo, l’internista o l’ortopedico e questo ci fa paura“.
“Quello che dobbiamo fare insieme – ha concluso la dottoressa Bernardini nella prima parte della sua relazione alla commissione – è anche educazione sanitaria, a partire da quella sull’appropriatezza delle prestazioni, altrimenti rischiamo di parlarci addosso. Su questo lavoreremo con il direttore del Distretto, dottor Marchino, e con i medici di medicina generale che sono la chiave di volta del sistema sanitario nazionale. La sfida educativa è importante, bisogna essere pratici ma volare alto perché dobbiamo pensare al bene della cittadinanza e andare oltre le critiche. Per questo ci tengo particolarmente a questo cammino comune che è stato intrapreso anche con il lavoro di questa commissione“.
Nella seconda parte della riunione la direttrice dell’ospedale di Orvieto ha risposto alle domande dei commissari.
“Il presidio di Orvieto – ha ribadito – è un Dea di I livello ed è un ospedale per acuti che risponde all’emergenza-urgenza. Ha un pronto soccorso h24, una terapia con 5 posti letto con doppia guardia di anestesisti, attività di Chirurgia e Radiologia h24. E’ sull’implementazione di questi aspetti che bisogna innanzitutto lavorare“.
Riguardo alla proposta sperimentale dell’Usl Umbria 2 di un accorpamento delle direzioni dell’ospedale e del Distretto sanitario, la dottoressa Bernardini ha evidenziato come “la migliore integrazione tra ospedale e territorio è la partita più complessa da giocare“. “L’integrazione delle due direzioni in alcune regioni è stata fatta e ha portato risultati, in altre no, ma a mio avviso era una proposta da valutare. Al momento le due direzioni restano distinte ma l’obiettivo resta comune“.
La direttrice del “Santa Maria della Stella” ha poi chiarito la questione relativa alla riorganizzazione del servizio del 118 nei giorni del 1, 25 dicembre e 1 gennaio. “A causa di due malattie nel personale – ha detto – il responsabile dipartimentale del servizio 118 di Orvieto e di Narni/Amelia ha rimodulato l’organizzazione spostando l’automedica da Fornole a Guardea. La gestione è strettamente monitorata, nel primo giorno non ci sono stati disservizi e segnalazioni. È chiaro che questo non è lo standard ma viene garantita la sicurezza dei cittadini attraverso la rete regionale dell’emergenza-urgenza“.
Relativamente al Pronto soccorso e agli altri reparti la dottoressa ha parlato delle assunzioni per il personale infermieristico facendo riferimento alle graduatorie esistenti e alla mobilità interregionale e ha riferito dell’incontro avuto nella mattina di lunedì con i progettisti della società che ha vinto l’appalto per la ristrutturazione del Pronto soccorso stesso. “Un intervento che darà una marcia in più all’ospedale. Non capisco come si faccia a parlare di chiusura dell’ospedale quando ci sono in corso interventi strutturali a partire da quello da 7 milioni di euro per l’adeguamento antisismico e la ristrutturazione del Pronto soccorso. Il primo cantiere è partito e i lavori andranno avanti senza interferire sulle attività“.
La direttrice ha infine ricordato le azioni messe in campo per le assunzioni non solo per la dirigenza medica ma anche per il comparto con il bando di mobilità per sei infermieri e non solo. “Oggi abbiamo ricevuto le risposte dallo scorrimento della graduatoria per le ostetriche – ha riferito – ma nessuna delle persone chiamate ha accettato. Negli anni scorsi un’assunzione in ambito sanitario non si sarebbe rifiutata, oggi l’offerta è tale che si può scegliere dove andare. Come possiamo essere più attrattivi? Si è attrattivi innanzitutto garantendo ai professionisti tutela e sicurezza per il loro lavoro. Ad esempio, la prima cosa che chiedono i ginecologi è: c’è garanzia degli anestesisti? Quindi bisogna prima di tutto continuare a mantenere gli standard per i professionisti anche sulle attrezzature. E a Orvieto non ci sono apparecchiature vetuste, tutta la parte sulla diagnostica ad esempio è nuova e questo è un valore aggiunto. Dovremmo essere poi in grado di dare anche motivi di crescita professionale. Ma voglio ricordare che i Dea di I livello sono delle fucine per le professionalità, delle autentiche palestre in cui crescere e sviluppare le proprie competenze. Anche sulla fuga di medici che c’è stata in questi anni bisognerebbe fare un’analisi approfondita per capire se dipenda da motivi personali, di competenze o questione organizzative“.
“Ringrazio la dottoressa Bernardini – ha commentato il presidente della Terza commissione, Evasio Gialletti – per l’esaustività della sua relazione e per la disponibilità al confronto nello spirito costruttivo e propositivo con il quale è stata voluta la costituzione di questa commissione consiliare. Come chiesto dai commissari avremmo modo di rivederci con la direttrice dell’ospedale all’inizio del prossimo anno per analizzare i dati sulle attività del presidio e confrontarli con quelli degli ultimi cinque anni. La commissione proseguirà ora le audizioni con il direttore del Distretto sanitario di Orvieto e successivamente con i vertici dell’Usl Umbria 2 e le associazioni“.