COMUNICATO STAMPA n. 551/22 G.M. del 06.07.22
Orvieto aspira a diventare “Best Place To Smartwork” grazie all’ingresso nella rete dei borghi selezionati da HQVillage
• La città del Duomo scelta come progetto pilota dei Comuni sopra i diecimila abitanti
(ON/AF) – ORVIETO – Dal turista/cittadino temporaneo al cittadino residente, Orvieto punta su smart workers e nomadi digitali. Il Comune di Orvieto è entrato a far parte, infatti, della rete dei borghi selezionati da HQVillage, quale luogo che ha tutte le potenzialità per divenire un “Best Place To Smartwork”.
HQVillage è una startup innovativa che ha come obiettivo la valorizzazione dei borghi italiani accompagnando le amministrazioni locali e i singoli proprietari immobiliari attraverso un processo di rigenerazione delle infrastrutture e delle abitazioni, sostenibile, digitale e orientato a preservare l’autenticità del luogo.
Contemporaneamente, lavora a fianco di smart workers, aziende al servizio delle comunità Digital per offrire soluzioni innovative che rispondano alle loro esigenze lavorative e personali.
Orvieto, avendo una popolazione superiore ai piccoli borghi che hanno già aderito a HQVillage, è stato scelto come progetto pilota per quanto riguarda i Comuni più grandi, sopra i diecimila abitanti. Da oggi, dunque, Orvieto è presenta sulla piattaforma di HQVillage ( www.hqvillage.com ) con le principali informazioni per smart workers e nomadi digitali sui servizi e le opportunità messe a disposizione dalla città. Parallelamente HQVillage promuoverà Orvieto presso aziende e comunità digitali interessate.
In questo progetto la popolazione sarà chiamata a partecipare attivamente identificando, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, immobili adatti a questo tipo di soggiorni, segnalando attività e servizi da proporre.
Per il prossimo autunno, in collaborazione con l’Associazione Nomadi Digitali, si sta programmando anche una giornata di approfondimento e formazione sul tema rivolta in particolare agli operatori dell’accoglienza turistica.
“Con la pandemia – spiega il Sindaco e Assessore al Turismo, Roberta Tardani – lo smartworking è passato da una opportunità e strumento di welfare per le aziende a una vera e propria necessità facendo rapidamente esplodere il fenomeno. Come Amministrazione Comunale ci siamo da subito interrogati su come intercettare questa tendenza convinti che possa rappresentare l’anello di congiunzione ideale nella strategia che stiamo perseguendo che parte dal proporre Orvieto come destinazione turistica ma punta allo stesso tempo a presentare la città come luogo da vivere. Tra il turista/cittadino temporaneo che vive l’esperienza autentica di Orvieto e il cittadino residente ci sono dunque smartworkers e nomadi digitali e più in generale il cosiddetto deep turism che rappresenta una importante possibilità per far conoscere in maniera più approfondita una città e un territorio e destagionalizzare anche i flussi in arrivo in città.
L’obiettivo di fondo è il ripopolamento dei nostri luoghi che era peraltro al centro della Strategia delle Aree Interne ma che con la precedente programmazione non era stato di fatto affrontato. Questo primo passo e l’accordo con HQVillage – prosegue – ci permetterà di sondare il terreno, valutare le potenzialità in termini di servizi del nostro territorio, sia del centro storico che delle frazioni, e soprattutto verificare la disponibilità dei soggetti che si occupano di accoglienza e che rappresentano un tassello importante del progetto. In questa ottica gli uffici dell’Assessorato al Turismo hanno stretto contatti con l’Associazione Nomadi Digitali con la quale, seguendo l’evoluzione della normativa a livello nazionale, si vorrebbe creare una sorta di carta di servizi del cittadino temporaneo nell’ambito di questa giornata di approfondimento e formazione sulla quale stiamo ragionando insieme”.
“Siamo convinti – spiegano da HQVillage – che Orvieto sia un ottimo territorio e che abbia tutte le chance per proporsi come sede aziendale diffusa, sostenibile e resiliente, che offra servizi utili alle persone e al loro benessere. Vogliamo creare una rete di borghi in cui smart worker, nomadi digitali e aziende possano andare a lavorare ma soprattutto a vivere, portando valore al territorio. Affianchiamo i Comuni, in forma gratuita, per aiutarli ad essere attrattivi e ad offrire a queste persone tutti i servizi necessari, affidandoci a professionisti locali. HQVillage è un progetto comune, a cui tutti possono partecipare attivamente. Ora che Orvieto è entrato nella rete di borghi di HQVillage – aggiungono – è fondamentale coinvolgere i proprietari immobiliari locali, i quali possono registrarsi al sito www.hqvillage.com , tramite la sezione loro dedicata e caricare i propri immobili: case, appartamenti, B&B, alberghi diffusi, agriturismi. Abbiamo già avuto diverse richieste da smart workers e nomadi digitali: i borghi italiani li attraggono e dobbiamo cogliere questa opportunità, per dare nuova vita a questi territori. Non si tratta solo di turismo ma di soggiorni medio-lunghi, che spesso portano nuovi residenti, quindi di nuovi abitanti che vivono e fanno vivere il luogo”.
“Sono estremamente felice – afferma il presidente dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali, Alberto Mattei – di sapere che amministrazioni lungimiranti come quella del Comune di Orvieto, e aziende come HQVillage, abbiano iniziato un percorso di co-progettazione per la creazione di una destinazione a misura di remote worker e di nomadi digitali nel cuore dell’Italia”.
“Il nomadismo digitale – conclude – è uno stile di vita e lavoro che porta ad una naturale riscoperta dei luoghi in cui è possibile avere uno stile di vita più sano e più felice. Si tratta di territori spesso ricchi di storia, cultura e tradizioni, la qualità dell’aria è migliore e in cui, grazie ai ritmi meno frenetici, è facile instaurare un rapporto intimo con le persone e la natura circostante. Ci troviamo di fronte alla straordinaria opportunità per i nostri territori di attrarre un ‘nuovo tipo di persona’, libera di vivere e lavorare da remoto ovunque nel mondo, più consapevole e attenta alla qualità della vita, al benessere e ai temi della sostenibilità ambientale e sociale. Le esigenze, le nuove pratiche abitative e di socialità di questi professionisti mobili, rappresentano indubbiamente un mercato innovativo dal potenziale di indotto notevole, ma anche e soprattutto un’opportunità per rivalutare il l’immenso patrimonio materiale e immateriale custodito nel territorio. Tutto questo in ottica di innovazione sociale e attrazione di nuovi abitanti temporanei nel Comune di Orvieto e nelle sue meravigliose frazioni immerse nella natura”.
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