Consiglio approva bilancio consolidato 2020 del Gruppo Amministrazione

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Consiglio approva bilancio consolidato 2020 del Gruppo Amministrazione

COMUNICATO STAMPA n. 780/21 C.C. del 30.09.21
Consiglio Comunale approva il Bilancio Consolidato 2020 del Gruppo Amministrazione del Comune di Orvieto 
(ON/AF) – ORVIETO – Nel rispetto della normativa vigente (D.Lgs. 118/2011) (armonizzazione contabile e schemi di bilancio della Pubblica Amministrazione) il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza (9 favorevoli: maggioranza; 3 astenuti: opposizione) il Bilancio Consolidato 2020 del Gruppo Amministrazione del Comune di Orvieto corredato della relazione sulla gestione consolidata, il conto economico, lo stato patrimoniale e la nota informativa strumenti derivati.
L’atto, che è stato sottoposto al parere dei revisori dei conti, è stato illustrato dall’Assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo il quale ha spiegato che ai fini della redazione del bilancio consolidato 2020, il Comune ha aggiornato gli elenchi di enti, aziende e società che compongono il Gruppo Amministrazione in cui non risultano organismi strumentali e società partecipate, individuando i seguenti soggetti rientranti nel perimetro di consolidamento:  la Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto (Ente strumentale totalmente partecipato, che opera, quale istituto culturale, per attività educative ed istruttive, cultura, ricerca e  formazione scientifica) che per il 2020 ha registrato una passività di 13 mila euro a causa della scarsa attività dovuta alla pandemia, e la Società Umbria Digitale Scarl che fornisce servizi informatici al Comune di cui è in corso una fusione (Società controllata sottoposta, a norma di statuto, al controllo congiunto da parte degli Enti consorziati). 
Relativamente altri Enti facenti parte del Gruppo Amministrazione ovvero il Consorzio Crescendo è risultata la non irrilevanza ai fini del consolidamento del bilancio (le percentuali dei dati di bilancio dello stesso consorzio mostrano un’incidenza inferiore al 3% rispetto alla posizione patrimoniale, economica e finanziaria della Capogruppo), mentre dall’esercizio 2020 il Comune di Orvieto non partecipa più come socio dell’Associazione Te.Ma dopo la messa in liquidazione della stessa ed il recesso dell’Ente in qualità di socio.
Il bilancio consolidato del Comune si è chiuso con un utile consolidato di Euro 1.969.912,71 ed il Capitale Netto consolidato, al termine dell’esercizio, è risultato di Euro 110.184.045,56 generato dall’insieme degli elementi della gestione caratteristica, finanziaria e straordinaria. Per l’esercizio finanziario 2020, pertanto, il Comune di Orvieto provvede al consolidamento del proprio bilancio insieme a quello della Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto e a quello della Società Umbria Digitale Scarl. 
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Sintesi del dibattito
Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”) si è soffermata sul riconoscimento del CSCO quale ente strumentale, sostenendo che è un ente al quale le precedenti amministrazioni hanno sempre creduto dimostrando che, se si lavora in maniera oculata, si possono raggiungere dei risultati. Mescolini ha aggiunto che, anche se non è stata data la possibilità di approfondire il consuntivo 2020 del CSCO approvato solo lunedì scorso, questo modo di operare appare comunque singolare visto che lo scorso mese di marzo i consiglieri di minoranza avevano chiesto la convocazione di una conferenza dei capigruppo per entrare nel merito dei bilanci del CSCO, anche a fronte di comunicati che entravano in modo sconveniente nelle precedenti gestioni del Centro Studi. Ha precisato che con la richiesta della commissione capigruppo la volontà della minoranza era ed è quella di riportare la discussione all’interno degli organismi istituzionali e del Consiglio Comunale, quindi appare contraddittorio il fatto che da un lato si parli di volontà propositive dell’Amministrazione sul CSCO mentre dall’altro si denigri questa struttura e con essa le persone che si sono messe a disposizione nel corso della sua gestione. Mescolini ha concluso che va riportata all’interno dell’assise la funzione della politica che è quella di confrontarsi su ciò che succede e quello che si vuole che succeda per la città e la collettività, ovvero la creazione delle condizioni per guardare allo sviluppo.
Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”) ha precisato l’intenzione di voler ricercare un confronto per leggere i numeri del bilancio del CSCO e che il bilancio di cui oggi si parla è la conseguenza logica e oggettiva dei bilanci pregressi. Ha però ribadito che è giusto ragionare del futuro del Centro Studi ma partendo dai fondamentali finanziari di tale struttura. Concordando sulle sollecitazioni rispetto al ruolo che l’Amministrazione Comunale deve assumere in relazione al CSCO, ha evidenziato che non si può rischiare che si formino altri passivi che si aggiungerebbero ai precedenti, quindi occorre capire se questa struttura ha le basi economico-finanziarie per andare avanti o meno, significa cioè riflettere sulle prospettive reali del Centro Studi. Olimpieri,  infine, ha sollecitato l’Amministrazione Comunale a convocare la commissione capigruppo, necessaria per leggere i documenti, capire e valutare se andare avanti con questa esperienza, conoscendone i progetti futuri. Rispetto al Consorzio Crescendo ha aggiunto che il Comune di Orvieto deve trovare gli strumenti per chiuderlo immediatamente, o quantomeno uscirne, come già chiesto nella risoluzione recentemente approvata dal Consiglio e finalizzata alla istanza di fallimento del Crescendo.  
Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”) ha detto che l’aspetto finanziario del CSCO si porta dietro problematiche gestionali, ma che ora ci si deve avventurare su un solco di sviluppo, quindi è giusto che chiunque amministri la città, anche nel futuro, si doti delle migliori energie culturali che questa può esprimere e che spesso sono quelle energie che non si espongono nella vita pubblica. Sacripanti ha detto di credere nel CSCO che ha di per sé la funzione di aggregare e coinvolgere le migliori energie, quindi si deve insistere affinché con qualche sacrificio di oggi si possano attivare le future politiche di sviluppo della città. Ha esortato l’assemblea consiliare a credere al CSCO coadiuvandolo nella consapevolezza di quali sono i suoi progetti. Quindi ha riconosciuto il ruolo propulsivo svolto dal CSCO, ad esempio, nel rapporto con le università americane che hanno portato indotto alla città, ed ha evidenziato che nella relazione del Centro Studi si parla non tanto di cifre ma di spunti interessanti, quindi va auspicata la convocazione della commissione capigruppo che dovrà parlare non solo di cifre ma soprattutto di progetti per intercettare risorse europee. In tal senso, Sacripanti ha rinnovato la proposta dell’ufficio Europa sostenendo che oggi si hanno progetti datati perché non ci sono le professionalità, necessità queste che potrebbero essere assolte dal CSCO. Dichiarando il suo voto favorevole al bilancio consolidato per l’esercizio 2020, relativamente al Centro Studi Città di Orvieto ha concluso che in questo momento è importante chiudere con il passato e guardare avanti.  
Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”) si è detto pienamente concorde con l’intervento di Sacripanti sul Centro Studi, mentre rispetto al Consorzio Crescendo ha sottolineato che saranno i giudici a decidere; la politica invece deve ricordarsi che in passato i consorzi erano uno strumento utilizzato non solo ad Orvieto e che in questo consorzio sono passati amministratori di tutte le estrazioni politiche. Ha giudicato opportuna la riunione della commissione capigruppo ponendo l’esigenza di proporre azioni sulla città. Ha evidenziato, infine, che sarebbe utile portare in discussione anche i bilanci dei altri due enti: Sii e Museo Faina. 
Federico Giovannini (Gruppo “Partito Democratico”) ha affermato che della cultura ci si può vantare e al tempo stesso arricchire per le future generazioni, quindi è necessario capire di quali strumenti un Comune debba e possa dotarsi; strumenti il cui utilizzo, se svolto in determinati modi, può portare dei frutti preziosi. Il CSCO è una situazione che esiste ed è consolidata quindi non ci sono presupposti per chiuderlo ma per rilanciarlo. La politica deve trovare le soluzioni e dire quale è l’idea di questa città per il futuro e di quali programmazioni la città ha bisogno. Riflessioni che devono partire dalle sedi istituzionali le quali devono tornare ad essere protagoniste della democrazia. Definendo inconcepibile che da mesi non venga convocata la commissione capigruppo ha sottolineato che, in un’ottica di prospettive future, serve più trasparenza e una proficua collaborazione con gli enti strumentali del Comune. 
Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) ha affermato che l’atto del bilancio consolidamento in sé non ha una importanza straordinaria, è opportuno invece che si discuta di ciò che riguarda un ente strumentale come il CSCO. Ha reputato opportuno che sia stato sollevato questo aspetto evidenziando che l’impostazione del ragionamento di Sacripanti sul futuro del CSCO sia stata di grande spessore. Ha quindi ribadito l’esigenza di una riunione della commissione capigruppo con il CdA del CSCO, secondo l’indicazione suggerita da Sacripanti e con l’idea che il bilancio serve per andare oltre quello che è stato fatto in passato, per ricercare un livello più alto di riflessione che è ciò che la città auspica. Richiamando il PNRR ha aggiunto che anch’esso è uno strumento ma al suo interno ha il tema di come si reimposta il sistema della città, in termini di progettazione rispetto alle risorse che si ritiene abbiamo prospettive di futuro. Barbabella ha insistito che da qui al 2026 si gioca il futuro di tutti e che non ci si può accontentare del “Dante barbuto”; un ufficio Europa è una struttura di studio e di progettazione ed oggi è evidente che la cultura e la formazione sono risorse indispensabili, intese come formazione continua e permanente di tutti gli operatori. Il CSCO quindi potrebbe essere un punto di eccellenza, per questo non si può chiudere. Ha aggiunto che le assemblee elettive sono state svuotate di funzioni, anche ad Orvieto, tuttavia, soprattutto oggi, le assemblee elettive sono fondamentali. Ha concluso che a fronte degli appuntamenti importanti come il nuovo Piano Sanitario Regionale, non si può affidare questa partita ad una lettera “aperta aperta” del Sindaco alla Regione o ad una riunione di maggioranza, ma che in sede di commissione capigruppo è necessario definire come la città affronta la discussione su vari temi affinché possa ritrovare il senso del futuro.
Nella replica, l’Assessore Pizzo ha detto che la politica deve dare delle soluzioni, quindi a fronte di partecipate che avevano una situazione problematica è stata chiusa TeMa ma è stato riaperto il Teatro, è stato ripreso in mano il palazzo dei congressi che sta funzionando, è stato recuperato il Patto Vato 2000 su cui arrivano nuove risorse, oggi il Comune è socio di Umbria Mobilità e Servizi dopo la messa in liquidazione di ATC che ogni anno costava al Comune 100 mila euro mentre oggi la gestione diretta dei parcheggi porta nelle casse comunali 1,3 mln di euro. Ha concluso che l’Amministrazione ha continuato a credere e sta supportando il CSCO ed ha una visione della città: le risorse spese sono state ingenti, dal punto di vista infrastrutturale si stanno facendo grandi investimenti, come anche per le scuole, per le manutenzioni e per la promozione di Orvieto. Il CSCO è uno strumento utile, ha un bilancio in sicurezza, ma sulle partecipate si stanno mettendo dei punti fermi. Ben venga la commissione capigruppo per condividere le azioni.
Dichiarazioni di voto
Sacripanti ha detto di credere alle persone illuminate ed ha citato l’ex Sindaco Toni Concina e lo scomparso Pier Luigi Leoni perché quando nel 2012/2013 si accese la discussione se mantenere o chiudere il CSCO, prevalse la loro linea di mantenimento del Centro Studi in quanto aveva le caratteristiche di una vera Fondazione che punta sulla cultura e la formazione. Oggi quel progetto va rilanciato in un’ottica più ampia rispetto ad Orvieto, anche nell’interesse dei comuni dell’attuale area di riferimento territoriale. La Fondazione Faina e la Fondazione CSCO sono due strutture sulle quali si può convergere per affrontare temi, come quello della transizione ecologica, che coinvolgano altri territori. Questo è possibile. Sacripanti ha concluso invitando ad evitare allarmismi intorno all’Ospedale cittadino visto che il Piano Sanitario Regionale è arrivato ormai alla fase conclusiva.
Barbabella ha precisato che non intende fare allarmismi ma, da osservatore della situazione di difficoltà oggettiva di servizi sanitari che arrancano, è un dovere rappresentare tali criticità perché è preoccupante il ricorso alle soluzioni privatistiche nella sanità o il fatto che spesso i cittadini devono ricorrere le risposte ai propri problemi andando fuori territorio. Ha aggiunto di non aver condiviso l’iniziativa della “lettera aperta” del Sindaco alla Presidente della Regione, sebbene le cose dette siano condivisibili. Ha concordato con il giudizio di persone illuminate espresso nei confronti si Toni  Concina e del compianto Pier Luigi Leoni. In questo senso ha ricordato che lo stesso Concina lo volle nel gruppo di lavoro insieme con Leoni per dare una prospettiva al CSCO; ne scaturì un lavoro intenso da cui emerse una relazione articolata che dimostrava che il CSCO aveva della chance reali. Possibilità e prospettive che ci sono anche oggi – ha precisato – ma che vanno individuate, coltivate e organizzate ragionando in termini di territorio ampiamente inteso, anche fuori regione. Ha dichiarato infine l’astensione sull’atto del bilancio consolidato da intendersi non come una contrarietà ma come distinguo tra maggioranza e opposizione.
Olimpieri ha ricordato la fase tra il 2012/2013 e il documento di venti pagine sul Centro Studi che ricompose la situazione, anche in seno alla maggioranza; ha tuttavia reclamato il diritto di mettere degli alert perché l’assetto economico-finanziario del CSCO deve procedere parallelamente con una prospettiva di sviluppo. Ha ammesso che nel 2020 molte spese non ci sono state a causa del blocco generalizzato delle attività per l’emergenza sanitaria, quindi ora si dovranno osservare le annualità 2021 e quelle successive per capire se la situazione cambierà; domande legittime da porsi in commissione capigruppo e nel confronto con il CSCO. Ha annunciato il voto favorevole all’atto.
Mescolini si è detta soddisfatta del dibattito suscitato dal suo intervento e sul fatto che il Consiglio lo abbia recepito, pur evidenziando posizioni differenti all’interno della maggioranza. Ha aggiunto che molti temi come quello degli attrattori culturali erano ricompresi nella strategia di “Aree Interne” anzi si dovrebbero chiedere le risorse già stanziate ma tornate alla Regione. Ha concluso che i presupposti c’erano già e che vanno ripresi e rilanciati. Quanto all’istituzione della commissione si studio sulla sanità ha ricordato che esiste un regolamento che consente di creare commissioni speciali con la garanzia di rappresentatività dei gruppi. Ha dichiarato il voto di astensione.

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Ultimo aggiornamento
30/09/2021