COMUNICATO STAMPA n. 380/21 C.C. del 03.05.21
Mozione per realizzazione del progetto Buy Orvieto
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato (8 favorevoli, 4 astenuti) la mozione proposta dal Cons. Andrea Sacripanti (Capogruppo gruppo “Lega-Salvini per Orvieto”) e sottoscritta dai Cons.ri del gruppo, attraverso la quale si impegna il Sindaco e la Giunta a favorire, attraverso lo stanziamento di fondi propri o il reperimento di fondi presso altri Enti e Istituzioni ed in conformità con la normativa che regola la materia, alla realizzazione del progetto “Buy Orvieto” concertandone sviluppo e definizione più dettagliata e specifica con i rappresentanti delle Categorie interessate ad aderirvi.
Illustrando il documento, il Cons. Andrea Sacripanti ha spiegato che: “L’emergenza sanitaria ha avuto un impatto importante sulle abitudini di acquisto degli italiani. In particolare, durante l’isolamento a casa, molti consumatori si sono affidati per la prima volta all’e-commerce, mentre altri hanno iniziato ad usarlo con più frequenza e anche per acquisti diversi dal solito, come i prodotti alimentari, per la casa e la cura della persona. Il commercio elettronico è diventato così un’abitudine che si è prolungata anche dopo la fine della quarantena osservata durante il primo lockdown. Il consorzio Netcomm, in collaborazione con NetStyle e Tuttofood Milano ha scattato una fotografia sull’uso dell’e-commerce in Italia durante e dopo la prima emergenza Covid e ha presentato i dati al Netcomm Forum Live.
Il quadro mette in evidenza un vero e proprio boom dello shopping online. Aumenta in modo esponenziale la frequenza di acquisto e i consumatori tendono a preferire le consegne contactless. Nello specifico, il 35,4% dei consumatori ha acquistato sul web prodotti che generalmente comprava in negozio e questa percentuale, già aumentata dell’1,8% dopo il primo lockdown, fa registrare continui incrementi mese dopo mese. La spesa online poi è stata la vera sorpresa: generi alimentari e di prima necessità sono finiti nei carrelli virtuali di molti consumatori. Visto questo boom di vendite durante la pandemia, molte piccole imprese hanno deciso di proporre online prodotti e servizi, ma, nonostante i buoni risultati, non sono mancati gli ostacoli, tra cui i costi di gestione elevati (32%), la carenza di competenze specifiche e anche difficoltà nella gestione della catena logistica. E’ ipotizzabile che l’acquisto on line continui ad essere lo strumento privilegiato dai consumatori anche una volta terminata l’emergenza sanitaria atteso che ormai sembra essere diventato il modo abitudinario e privilegiato di fare acquisti. Insomma, si prospetta un futuro sempre più digitale dove le imprese, inclusi i piccoli rivenditori al dettaglio, devono saper soddisfare le esigenze dei consumatori desiderosi di acquistare o prenotare online i prodotti, pagare con strumenti innovativi, riceverli a casa o passare a ritirarli in negozio velocemente”.
“A fronte di ciò – ha aggiunto – al fine di sostenere gli imprenditori locali – artigiani, commercianti, ristoratori, albergatori, ecc.- nella vendita on line dei loro prodotti, beni e servizi, proponiamo tale mozione che ha lo scopo di impegnare il Sindaco e la Giunta nella realizzazione del progetto denominato ‘Buy Orvieto’ tenendo conto che tale piattaforma on line può essere utilizzata come strumento di promozione turistica attraverso la pubblicizzazione del nostro patrimonio artistico, degli eventi e delle manifestazioni in generale che si terranno nella nostra Città. ‘Buy Orvieto’ ha l’obiettivo di incentivare le vendite online delle attività orvietane grazie alla creazione di un centro commerciale online all’interno del quale gli imprenditori possano vendere i loro prodotti attraverso il proprio negozio di e-commerce. Il progetto prevede inoltre la gestione professionale dei social, grazie alla definizione di un piano strategico di marketing su misura, la creazione del piano d’azione specifico, la definizione del calendario editoriale e la conseguente creazione e pubblicazione di contenuti secondo un programma ben strutturato; inoltre, la creazione e gestione di campagne di marketing a pagamento per dare visibilità alle aziende che aderiranno. Il progetto includerà anche una fase di formazione per mettere in condizione tutti i partecipanti di gestire in autonomia il proprio negozio online ed avrà una prospettiva strategica perché sarà sviluppato su un orizzonte temporale di 5 anni. In sintesi, le attività che verranno sviluppate sono: realizzazione del centro commerciale online focalizzato sulle attività di Orvieto (con all’interno i negozi online di ogni attività, con gestione autonoma dei prodotti e delle vendite); creazione del piano strategico di marketing, piano d’azione specifico e produzione e pubblicazione dei contenuti (Facebook e Instagram); creazione e gestione di campagne di marketing a pagamento (Facebook e Instagram); formazione degli imprenditori aderenti per gestione autonoma del negozio e per il caricamento dei prodotti”.
“Considerata la funzione di promozione della Città attraverso la previsione di link di ancoraggio a siti già esistenti o di nuova realizzazione finalizzati alla promozione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale, oltreché alla pubblicizzazione di eventi e manifestazioni – ha proseguito – il Comune di Orvieto, ponendosi quale promotore, provvederà in proprio o attraverso il reperimento di fondi, ai costi di attuazione del progetto che, pertanto, sarà a costo zero per i primi 5 anni per tutte le aziende che vorranno aderire. Da uno studio sommario svolto dai proponenti con il supporto di un professionista del settore, il preventivo di spesa, comprendente i costi di realizzazione e di tutte le attività previste per la gestione, formazione, promozione e marketing sui social è il seguente: Totale primo anno circa 35.000 € e dal secondo al quinto: circa 30.000 all’anno”.
“Non togliamo nulla al commerciante e al mondo con cui si è sviluppato fino ad ora il commercio e la vendita – ha concluso – è invece una opportunità aggiuntiva, una misura per sostenere i nostri imprenditori che hanno conosciuto una crisi senza precedenti. Infine, tutto può essere ideato calibrato sulle esigenze di Orvieto”.
Dibattito:
Sindaco, Roberta Tardani: “la proposta è di buon senso. Una piattaforma realizzata dal Comune la trovo invece più complicata. Semmai dovrebbe essere realizzata dai privati. Il Comune ha già lanciato una piattaforma di promozione e prenotazione, direi quindi che il Comune sia coordinatore di soggetti privati che possano investire direttamente sulla piattaforma, da connettere con gli strumenti pubblici già messi in campo e che stiamo perfezionando”.
Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”): “una proposta di buonsenso ma che non coincide con quello che ci ha detto adesso il Sindaco. Siccome i commercianti devono fare reddito con questa piattaforma il Comune non può essere compartecipe, semmai dare una mano. Non credo che si possano integrare all’interno di una piattaforma pubblica attività rivolte al privato”.
Sindaco, Roberta Tardani: “vorrei precisare che abbiamo una piattaforma che riguarda i prodotti turistici e la bigliettazione per l’accesso ai monumenti, quindi i privati che realizzano una loro piattaforma potrebbero inviare i loro link alla piattaforma pubblica nel senso di procedere ad una promozione integrata, ma non è il Comune a doverla realizzare”.
Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “io penso che dobbiamo incentivare il fatto che i visitatori vengano ad Orvieto ed acquistino in loco i nostri prodotti. Quindi ho dei dubbi che i nostri commercianti possano trarne beneficio. Se si devono investire dei solidi preferirei farlo attraverso la promozione della nostra città. Mi interessa il dibattito ma credo che la proposta debba essere vagliata meglio”.
Replica Sacripanti: “ho coinvolto il Comune non perché debba essere l’unico finanziatore o attore principale, ma perché si faccia promotore della piattaforma laddove andrebbero coinvolti altri soggetti. Comprendo le riserve rispetto all’acquisto on line, ma non possiamo far finta che le esigenze e le abitudini d’acquisto stanno cambiando. Ribadisco che si tratta di una opportunità aggiuntiva non sostitutiva. Molti dei nostri commercianti e imprenditori si sono già attrezzati attraverso siti internet e piattaforme già esistenti. La piattaforma non è altro che l’unificazione del nostro comparto produttivo che intercetta anche chi fa acquisti on line, e promuove tutta la città con dei link dedicati. Auspico l’approvazione da parte del Consiglio. C’è interesse intorno a questo genere di proposte sia in Umbria che in altre regioni”.
Dichiarazioni di voto, Garbini: “non posso negare la conoscenza delle piattaforme ma ho seri dubbi che i costi prospettati sono bassi e penso ai minori introiti che potrebbero derivare per parcheggi, ristoranti e le altre attività. In sostanza ritengo che una simile piattaforma di vendita on line vada in controtendenza rispetto alle esigenze di promuovere la città attraverso un brand efficace e tenacemente portato avanti. Non voglio precludere nulla ma personalmente non la condivido. Annuncio astensione”.
Olimpieri: “rimarco che le nostre piattaforme difficilmente possano essere concorrenziali rispetto ai grandi colossi come Amazon o E-bay nel senso che il bacino di utenza commerciale del territorio preferisce fare gli acquisti direttamente. Mi astengo su una proposta di piattaforma che trovo un po’ omologante, quindi attendo come potrà evolvere”.
Germani: “credo che la possibilità di accedere ad una piattaforma collegata al brand Orvieto possa essere di grande aiuto ai nostri commercianti specie ai più piccoli. Ritengo che la mozione vada sostenuta perché va nel senso della modernizzazione, penso ai piccoli artigiani che potrebbero cogliere grandi agevolazioni da questa iniziativa. Favorevole”.
Barbabella: “credo di capire il senso dell’iniziativa del Consigliere Sacripanti e dei colleghi della Lega che colgono una esigenza che è reale e non può essere liquidata in un modo non adeguatamente ragionato. La mia riflessione è che l’esigenza è reale ma affinché possa diventare una iniziativa organizzata che dia dei frutti, in tempi brevi, necessita del protagonismo dei privati che devono organizzarsi e rapportarsi con il Comune che non può sostituirsi ad essi. La tecnologia non mi spaventa ma va gestita. La discussione anche in seno alla maggioranza da questo punto di vista è positiva per organizzare la nostra risposta a sfide di innovazione che stanno sconvolgendo gli assetti tradizionali. Auspicherei che avvenisse una discussione seria e ampia con un tempo congruo, creando le condizione del confronto. Forse confrontarsi farebbe bene a tutti. Oggi è poco più di una intuizione, vorrei vederci più chiaro. Per ora mi asterrò”.
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