COMUNICATO STAMPA n. 038/21 G.M. del 25.01.21
Telemedicina per la sclerosi multipla: Studio condotto nelle strutture di Neurologia e Riabilitazione dell’AUSL Umbria 2 di: Foligno, Trevi, Terni, Cascia e Orvieto, pubblicato dalla rivista Neurology International
(ON/AF) – ORVIETO – L’esperienza di telemedicina nel campo della Sclerosi Multipla, applicata su una casistica di pazienti affetti da questa patologia, seguiti dall’Azienda sanitaria Usl Umbria 2 presso i diversi servizi di Neurologia (ospedale di Foligno) e di Riabilitazione (ospedale di Trevi, “Domus Gratiae” di Terni, ospedali di Cascia e Orvieto) del dipartimento di riabilitazione diretto dal dr. Mauro Zampolini, è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Neurology International. L’indagine scientifica, coordinata dal Dr. Francesco Corea, neurologo del “San Giovanni Battista” di Foligno, è stata condotta durante il primo lockdown, dai medici del presidio ospedaliero di Foligno che hanno seguito i pazienti da remoto al proprio domicilio utilizzando smartphone ed una app gratuita. Tra questi anche cinque soggetti positivi al Covid-19 e pazienti con sintomi febbrili di natura diversa che necessitavano di confronto con i clinici.
Lo riferisce una nota della Usl Umbria 2, secondo la quale l’utilizzo delle moderne tecnologie ha consentito a pazienti già in carico presso l’Azienda, di accedere ad un primo screening senza il disagio di doversi recare in ospedale, in piena emergenza sanitaria, quando a causa del lockdown e delle restrizioni nazionali ed internazionali, alcune persone assistite dai sanitari, erano persino bloccate in altre regioni o all’estero ed impossibilitate a rientrare in Umbria.
Secondo il coordinatore del progetto e dello studio scientifico Dr. Corea “si tratta di una delle primissime esperienze italiane nel settore della telemedicina che ha permesso di seguire e monitorare a distanza persone affette da sclerosi multipla. L’emergenza pandemica ha accelerato notevolmente il ricorso alla digitalizzazione in Umbria anche perché la telemedicina è uno strumento ben utilizzabile anche per altre patologie e per altri tipi di pazienti. Il progetto sviluppato nelle strutture aziendali della Usl Umbria 2 e presentato nello studio si integra in modo ottimale con le attività già avviate dalla rete dei servizi di emergenza urgenza e Pronto Soccorso di Orvieto, Spoleto e Norcia nel campo dell’ictus”.
Per il direttore del dipartimento di Riabilitazione, Dr. Zampolini “il percorso, ormai tracciato, è di implementare sempre più la telemedicina nella pratica ospedaliera e assistenziale. Nell’azienda sanitaria Usl Umbria 2 diverse unità operative stanno già lavorando a progetti di forte innovazione, ad esempio: i medici del servizio trasfusionale di Foligno per selezionare, attraverso la telemedicina, i pazienti per le procedure infusionali o che prevedono un counselling. Questa pratica è di fondamentale importanza per minimizzare l’accesso di utenti ad una struttura sanitaria, in particolare per trattamenti di trasfusione non urgente, cordoni ombelicali e terapia marziale”.
Di “tecnologie al servizio del sistema sanitario e del cittadino come opportunità da cogliere ed utilizzare al meglio, in questa fase emergenziale, al fine di limitare gli spostamenti degli assistiti affetti da patologie croniche per recarsi presso le strutture sanitarie anche in considerazione della loro condizione di salute che li espone a maggior rischio” parla invece il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 Dr. Massimo De Fino evidenziando “l’impegno portato avanti da diversi mesi per approfondire le conoscenze ed incoraggiare all’utilizzo nella pratica dell’assistenza a distanza contenuta nelle direttive regionali e finalizzata a sviluppare i processi organizzativi, clinici ed assistenziali per il miglioramento continuo delle prestazioni, favorire la sinergia di gruppo tra ospedale, territorio, organi centrali e tra i professionisti coinvolti nel percorso del paziente affetto da patologie croniche”.
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