20 Novembre “Giornata mondiale infanzia e adolescenza”: la facciata del Palazzo Comunale si illumina di verde. Colore simbolo di speranza e vitalità

Data:

20 Novembre “Giornata mondiale infanzia e adolescenza”: la facciata del Palazzo Comunale si illumina di verde. Colore simbolo di speranza e vitalità

COMUNICATO STAMPA n. 837/20 G.M. del 20.11.20 
20 Novembre “Giornata mondiale infanzia e adolescenza”: la facciata del Palazzo Comunale si illumina di verde simbolo di speranza e vitalità
• Quest’anno previsti interventi a supporto di bambini e adolescenti più fragili con azioni di sostegno alla ripresa delle attività socio-educative e socio-ricreative finalizzate a favorire e potenziare l’inclusione sociale, anche scolastica
(ON/AF) – ORVIETO – Il 20 novembre si celebra la “Giornata mondiale infanzia e adolescenza” istituita dal Governo italiano con legge n. 451 del 1997 per diffondere una maggiore conoscenza dei valori contenuti nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata nel 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. 
In occasione di questa ricorrenza ANCI raccoglie la proposta del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi che ha invitato tutti i Comuni italiani ad illuminare, nella serata di venerdì 20 novembre 2020, i siti più significativi di ciascun Comune con il colore verde, colore scelto perché richiama il concetto di vitalità. Fra i Comuni che aderiscono all’iniziativa anche il Comune di Orvieto che illuminerà di verde la facciata del Palazzo Comunale.
“In questo anno tormentato che ha visto bambine e bambini, ragazze e ragazzi, rinunciare al tempo della scuola, della socialità, dello sport, del teatro – afferma l’Assessore all’Istruzione del Comune di Orvieto, Angela Maria Sartini difficilmente i nostri Comuni potranno celebrare la giornata del 20 novembre con la consueta creatività e attenzione che ha caratterizzato gli anni passati; quest’anno sarà quindi dedicato alla programmazione di interventi che possano supportare i bambini e gli adolescenti, con particolare riguardo alle fasce fragili, in un momento così delicato”. 
“La pandemia da Coronavirus – continua – ha messo a nudo le profonde disuguaglianze sociali che lasciano alcuni bambini molto più a rischio di altri, per le differenti condizioni di assistenza sanitaria per i più piccoli, che spesso non hanno sufficiente protezione. I costi della pandemia, per i bambini sono immediati e, se non vengono considerati e analizzati, possono persistere per tutta la vita. 
In modo specifico il diffondersi dell’epidemia Covid-19 ha fortemente accentuato i rischi di isolamento e di esclusione sociale delle persone con disabilità, le quali sono per natura maggiormente esposte a situazioni di disagio. Le restrizioni alla mobilità, l’applicazione delle regole di distanziamento sociale disposte dai protocolli di sicurezza ai vari livelli, ha determinato effetti negativi sulla loro capacità di autodeterminazione e sulle dinamiche di inclusione sociale, con conseguente notevole aumento dei carichi di cura gravanti sulle famiglie. Pertanto, alla luce di questo nuovo contesto sociale, risulta di vitale importanza  sostenere e realizzare attività finalizzate a facilitare le relazioni umane ed il benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi con particolare attenzione alle fasce più a rischio, in quanto su di loro le misure emergenziali hanno avuto maggiori effetti negativi in termini di esclusione sociale anche nel tentativo di prevenire il disagio e di colmare il vuoto di relazioni generato dalla predetta emergenza sanitaria Covid-19”.

“Per dare una risposta adeguata a tali bisogni – conclude – l’Ufficio della Cittadinanza della Zona Sociale n. 12, darà avvio nel mese di dicembre, ad un intervento, finanziato dal POR FSE 2014/2020 – Piano di contrasto Straordinario Covid-19 – che prevede azioni di sostegno alla ripresa di tutte quelle attività socio-educative e socio-ricreative finalizzate a favorire e potenziare l’inclusione sociale, anche scolastica. Le attività dovranno necessariamente svolgersi in modalità a distanza o, comunque nel rispetto delle regole di distanziamento, igiene e protezione dettate dalla normativa in vigore per il contenimento del contagio, a domicilio o anche in luoghi aperti, singolarmente o in piccoli gruppi di due o tre persone, avvalendosi di operatori adeguatamente formati. 
Tra le misure attivabili rientrano il Servizio di assistenza domiciliare attraverso laboratori per piccoli gruppi rivolto a persone con disabilità ai sensi della L. 104/1992 residenti nei comuni della Zona sociale12 (es. attività ludico-ricreative, attività motoria, uscite nel territorio per realizzare esperienze socializzanti e di condivisione) a sostegno dei nuclei familiari e con una scarsa rete di riferimento, e l’integrazione scolastica rivolta ad alunni con disabilità ai sensi della L. 104/1992 frequentanti le scuole di ogni ordine e grado residenti nei comuni della Zona sociale”.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
20/11/2020