Il Palazzo Comunale ospita il meeting annuale del Management Group del progetto Europeo H2020 – INTERACT
COMUNICATO STAMPA n. 787/19 G.M. del 14.11.19
Ad Orvieto il meeting annuale del DMG / Daily Management Group del progetto Europeo H2020 – INTERACT, Rete internazionale per la ricerca e il monitoraggio terrestri nell’Artico
• Il 19 e 20 novembre presso la Sala Consiliare del Comune. Tra gli esperti partecipano il premio Nobel Terry Callaghan e Margareta Johansson
• Martedì 19 alle ore 18:00 nella Sala Consiliare talk divulgativo pubblico dal titolo: “L’Artico si sta sciogliendo. Perché dovrei preoccuparmi?”
(ON/AF) – ORVIETO – La Sala Consiliare del Comune di Orvieto ospiterà, nelle giornate di Martedì 19 e Mercoledì 20 Novembre p.v., il meeting annuale del DMG / Daily Management Group del progetto Europeo H2020 – INTERACT la Rete internazionale per la ricerca e il monitoraggio terrestri nell’Artico a cui parteciperanno i 7 più autorevoli rappresentanti del progetto, incontro di coordinamento che dovrà definire le strategie future del progetto.
Tra gli ospiti, il premio Nobel Prof. Terry Callaghan docente di Ecologia Artica presso l’Università di Sheffield in qualità di Lead Author dell’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change, il comitato intergovernativo sul mutamento climatico e la D.ssa Margareta Johansson dell’Università di Lund, una delle maggiori esperte europee di ambiente Artico e Permafrost e coordinatrice del progetto Europeo “H2020 INTERACT” che, alle ore 18:00 di Martedì 19 sempre nella Sala Consiliare interverranno per un breve talk divulgativo pubblico ad ingresso libero per riflettere su un tema di grandissima attualità che riguarda tutti: “L’Artico si sta sciogliendo. Perché dovrei preoccuparmi?”
Il progetto infrastrutturale multidisciplinare INTERACT finanziato dall’UE, sviluppa specificamente la capacità di ricerca e monitoraggio in tutto l’Artico e offre l’accesso a numerose stazioni di ricerca attraverso il Programma di accesso transnazionale. Il progetto, considerato una eccellenza dalla Comunità Europea, si avvale di una rete circumartica, avviata nel 2001 con 9 stazioni salite alle attuali 86 basi terrestri presenti in nord Europa, Russia, Stati Uniti, Canada, Groenlandia, Islanda, Isole Faroe e Scozia, nonché stazioni nelle aree alpine settentrionali in cui lavorano e si formano migliaia di scienziati da tutto il mondo su progetti nei settori della glaciologia, del permafrost, del clima, dell’ecologia, della biodiversità e del ciclo biogeochimico. Coinvolge, inoltre, 67 università e importanti centri di ricerca europei, russi, canadesi e statunitensi impegnati sul campo e nella diffusione di una maggiore consapevolezza sui cambiamenti climatici provocati dall’uomo e porre le basi per le misure necessarie a contrastarli.
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Ultimo aggiornamento
14/11/2019