Workshop su “La mitigazione delle piene del Paglia e la tutela del territorio. La svolta ora è possibile”

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Workshop su “La mitigazione delle piene del Paglia e la tutela del territorio. La svolta ora è possibile”

COMUNICATO STAMPA n. 500/19 G.M. del 08.07.19 
AD ORVIETO PER IL PAGLIA. Workshop sul tema “La mitigazione delle piene del Paglia e la tutela del territorio. La svolta ora è possibile”
• Mercoledì 10 luglio 2019, dalle ore 10:00, presso la Sala del Consiglio Comunale, il Comune di Orvieto ospita un importante evento per il futuro del bacino del Paglia e di tutto il territorio Orvietano 
• Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche e elettriche, l’Autorità di Distretto dell’Appennino Centrale e la Regione Umbria affronteranno il tema della mitigazione delle piene del Paglia e della sostenibilità ambientale in un work shop coordinato e organizzato da Alta Scuola e dal Comune di Orvieto 
(ON/AF) – ORVIETO – Promosso dal Ministero delle Infrastrutture, Direzione Dighe e Infrastrutture per le risorse idriche, Autorità di Distretto Appennino Centrale, Comune di Orvieto e Alta Scuola, Mercoledì 10 luglio p.v. presso la Sala del Consiglio Comunale di Orvieto a partire dalle ore 10:00 (la conclusione è prevista per le ore 13:00), si terrà il Workshop sul tema “La mitigazione delle piene del Paglia e la tutela del territorio. La svolta ora è possibile”.
L’incontro di partecipazione pubblica per la redazione dei Piani di gestione delle direttive europee del 10 luglio ad Orvieto, fanno sapere dall’Autorità di distretto, rientra tra quelli in corso e programmati sul territorio per l’aggiornamento del Piano di gestione del Rischio Alluvioni (Direttiva n. 2007/60/CE) e del Piano di gestione delle Acque (Direttiva n. 2000/60/CE) e vedrà l’illustrazione di un approccio innovativo al tema della mitigazione delle piene integrato con l’utilizzo sostenibile della risorsa idrica per sostenere la tutela ambientale e le necessità delle attività umane. Si vogliono individuare soluzioni di contrasto alle piene che non si configurino più solo come opere passive, ma come interventi multifunzionali, economicamente e socialmente sostenibili, con finalità di tutela attiva dalle acque e delle acque. 
L’appuntamento si aprirà con il saluto del Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani. Coordina Endro Martini  Presidente di Alta Scuola. 
Intervengono: Ornella Segnalini Direttore Generale per le dighe e le infrastrutture idriche del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Erasmo D’Angelis Segretario Generale Autorità di Distretto Appennino Centrale,  Carlo Ferranti Dirigente Autorità di Distretto Appennino Centrale, Remo Pelillo Dirigente Autorità di Distretto Appennino Centrale, Alfiero Moretti Direttore Regionale Infrastrutture, Territorio e Protezione Civile. Segue il dibattito.  
 
“Sono passati ormai quasi 7 anni dalle gravi emergenze del 2012, una siccità nel luglio e una disastrosa alluvione nel novembre che fortunatamente non fece vittime – ricorda il Sindaco, Roberta Tardani – e vissi quelle vicende in prima persona come vicesindaco di quella consiliatura. Sono state eseguite, è vero, alcune opere di arginatura a difesa dell’abitato di Orvieto Scalo, è stato avviato un percorso partecipativo verso il Contratto di fiume per il Paglia che ha visto l’ adesione anche dei Comuni Laziali del bacino, un percorso che sta dando alcune interessanti prospettive, ma ancora il problema della mitigazione delle piene del Paglia è ancora aperto, un tema-problema forse marginale per la nostra Regione Umbria, ma non certo per noi Orvietani, non per il bacino idrografico del Tevere a valle della Diga di Corbara”.
 “Quando mi è stato proposto di ospitare questo evento – aggiunge il Sindaco Tardani – ho subito aderito, per il Paglia, per tutti i comuni della nostra vallata, per Orvieto, ma anche per la curiosità suscitatami dalle parole riportate nel titolo del work -shop: La svolta ora è possibile.
Ed in effetti è proprio di una svolta che abbiamo bisogno in questo territorio, forse anche nel metodo, se vogliamo fronteggiare i rischi connessi alla troppa acqua e alla poca acqua.
Una svolta che dia, una volta individuate le soluzioni, che devono essere sempre condivise con il territorio, continuità anche ai flussi finanziari per completare le opere in tempi brevi. 
Sono convinta che usciremo da questo incontro con idee chiare sul futuro del nostro Paglia e sulla capacità di gestire questa parte alta del bacino idrografico che vede un sistema composto non solo dal Paglia, ma anche da un Tevere regolato alla diga di Corbara, un nodo idraulico decisamente strategico anche per le ripercussioni che si possono generare a valle”.

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Ultimo aggiornamento
08/07/2019