Regolamento per occupazione spazi ed aree pubbliche. Introdotto l’art. 7 bis “Divieto di concessione”

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Regolamento per occupazione spazi ed aree pubbliche. Introdotto l’art. 7 bis “Divieto di concessione”

COMUNICATO STAMPA n. 250/19 (C.C.) del 10.04.19  
Consiglio Comunale approva l’integrazione al Regolamento per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e l’applicazione della relativa tassa con la norma “Divieto di concessione”  
• Viene introdotto l’art. 7 bis che prevede: “Non potrà in alcun caso essere concessa l’occupazione del suolo pubblico oppure di aree private soggette a servitù di pubblico passaggio alle organizzazioni ed associazioni che direttamente si richiamano all’ideologia, ai linguaggi e rituali fascisti e nazisti e alla sua simbologia”
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza (9 favorevoli; i Consiglieri Sacripanti e Olimpieri non hanno partecipato alla votazione) la proposta di integrazione normativa al Regolamento per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e l’applicazione della relativa tassa con la norma divieto di concessione.
Viene introdotto l’art. 7 bis secondo cui: “Non potrà in alcun caso essere concessa l’occupazione del suolo pubblico oppure di aree private soggette a servitù di pubblico passaggio alle organizzazioni ed associazioni che direttamente si richiamano all’ideologia, ai linguaggi e rituali fascisti e nazisti e alla sua simbologia”. Ovvero, “le domande per le concessioni dovranno contenere specifica dichiarazione con la quale il richiedente dichiari di riconoscersi nei principi e nelle norme della Costituzione italiana e pertanto di non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste e neonaziste; di non perseguire finalità antidemocratiche, esaltando, propagandando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la Costituzione e i suoi valori democratici fondanti; infine, di non compiere manifestazioni esteriori inneggianti le ideologie fascista e/o nazista”. 
La modifica diverrà efficace il giorno della pubblicazione all’Albo pretorio del Comune.
L’atto che richiama la mozione presentata il 26 marzo 2018 intitolata “Mai più spazi ai fascisti”, con la quale si chiedeva al Sindaco e alla Giunta di integrare tale Regolamento con una disposizione che prevedesse la non concessione di spazi pubblici a quelle organizzazioni ed associazioni che si richiamano direttamente all’ideologia fascista, ai suoi linguaggi e rituali, è stata illustrata dalla Vice Sindaco, Cristina Croce la quale ha ricordato che “a fronte dell’intensificarsi della minaccia neofascista in Italia e nel mondo e del fenomeno della xenofobia vi è la necessità di preservare la piena attuazione dei principi e dei valori della Costituzione nell’ambito delle iniziative pubbliche che interessano la comunità locale.
Gli artt. 2 e 3 della Costituzione della Repubblica italiana, prevedono rispettivamente che ‘la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo..’ e che ‘tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Inoltre, la XII disposizione transitoria e finale della stessa Costituzione, dispone che ‘è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’; altresì, la legge n. 645 del 20 giugno 1952 ‘Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione’ all’art. 1 stabilisce che ‘si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.
“Di qui l’adozione come sta avvenendo in molte altre città italiane – ha aggiunto – di misure contro ogni neofascismo e contro ogni manifestazione di discriminazione per non consentire, secondo i mezzi e i limiti previsti dall’ordinamento, e principalmente attraverso i Regolamenti comunali, che le organizzazioni neofasciste abbiano cittadinanza politica sul territorio, in particolare attraverso l’utilizzo del suolo pubblico. Adozione che si propone di attuare attraverso la modifica del vigente Regolamento per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e l’applicazione della relativa tassa, approvato delibera di Consiglio comunale il 14 marzo 2011. La Giunta Comunale si è già espresso favorevolmente nella seduta del 28 marzo scorso”.
Dibattito:  
Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “i valori fondanti delle Istituzioni repubblicane e democratiche italiane sono orami entrate nelle nostre coscienze ma qui sembra di tornare indietro di 70 anni. In un periodo particolare a ridosso delle elezioni, vedo che la sinistra non avendo forse altre idee, riaccende l’attenzione sulla divaricazioni politiche tra fascisti e antifascisti. Oggi, in realtà esistono solo movimenti molto radicali di destra che non sono stati banditi dallo Stato Italiano, quindi non si capisce come mai il Comune di Orvieto tenda a sostituirsi al legislatore e al Governo entrando nell’intimo delle coscienze delle persone. Questo atto è contrario alla legge. Non è vietato dichiararsi fascista, bensì è vietato riorganizzare il partito fascista. La delibera è aberrante dal punto di vista della contestualizzazione storica, ed è un abuso di potere da parte dell’Amministrazione Pubblica, che così facendo continua a fomentare fascismo e antifascismo. Spiace vedere come l’Amministrazione sia stata così solerte su questi temi piuttosto che sul dare attuazione a mozioni che pure sono state approvate ma che sono ferme, ad esempio per contrastare il gioco d’azzardo che pure è stata approvata dal Consiglio Comunale. Gli spazi pubblici non sono di proprietà del Sindaco o dell’Assessore. In realtà è l’Amministrazione che sta reintroducendo il ‘reato di opinione’ che era quello su cui, in qualche modo si fondava il partito fascista. La caduta del muro di Berlino poteva significare la svolta storica per un nuovo mondo, temo però che oggi stiamo riavvolgendo il nastro della storia. Questa delibera serve solo ad alimentare certi rigurgiti e a fomentare l’odio. Un puro atto di propaganda per riaggregare la sinistra a poche settimane dalle elezioni”.
Tiziano Rosati (Sinistra Italiana): “c’è la storia di un Paese e c’è la necessità di ricostruire una memoria condivisa, al di là dei tentativi di aggiustamenti fatti negli ultimi anni dalle Istituzioni nazionali. Esiste un problema reale che ci viene sistematicamente rilanciato da episodi che accedono in varie parti d’Italia. Allora ben venga che nel nostro Paese ci siano associazioni e movimenti attenti a quelli che sono certi rigurgiti antidemocratici. Parliamo di ‘regole del buon vivere’ non di altro; e parliamo di approfondimenti storici per ricordare. Visto che questo atto doveva concludere il suo iter procedurale, come peraltro altri atti approvati dal Consiglio ed è vero, posso dire che io non utilizzerò questa cosa per fare campagna elettorale, spero che anche altre parti politiche facciano altrettanto”. 
Stefano Olimpieri (Identità e territorio): “condivido l’intervento di Sacripanti. In Spagna fino a qualche decennio fa c’è stato il franchismo e nella Valle dello Scaìdos sono sepolti spagnoli che hanno combattuto da entrambe le parti. Dico questo perché se veramente vogliamo guardare avanti dobbiamo stare nell’alveo della legge e della Costituzione e superare, nell’ambito delle Istituzioni, le contrapposizioni di ogni tipo. Dobbiamo cioè dimostrare di superarle. In questi anni sono state fatte decine di mozioni la gran parte delle quali non sono state attuate. Questa lo è con finalità elettorali ed è volta a contrapporre le persone. L’Amministrazione Comunale che deve rappresentare tutti, proprio oggi sceglie di portare a completamento l’iter di questa mozione. Ne prendiamo atto”.
Maria Flavia Timperi (PD): “dei precedenti interventi ho isolato alcuni punti specifici: 1) è un atto fuori dal tempo; 2) frustra le libertà personali, 3) fomenta l’odio sociale, 4) ci sono cose più importanti a cui pensare… Rispondo che magari questo atto fosse un atto fuori del tempo! Purtroppo però la cronaca ci rimanda ad altre immagini. A fronte della lettura ‘leggera’ della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, di cui alla Legge 20 giugno 1952, n. 645 però dice cosa significa la ricostituzione del partito fascista: ‘si  ha  riorganizzazione  del disciolto partito fascista  quando  una  associazione o un movimento persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o  usando la violenza quale metodo di lotta politico o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la  democrazia,  le  sue  istituzioni  e  i valori della Resistenza o svolgendo  propaganda  razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione  di  esponenti,  principii,  fatti  e  metodi  propri del predetto  partito  o  compie  manifestazioni  esteriori  di carattere fascista’.
Ero convinta che questo atto avrebbe trovato il consenso di tutti i gruppi”. 
Replica Assessore Croce: “di fronte a temi di questo tipo non c’è bisogno di alzare i toni a farsi prendere dal nervosismo che impedisce di leggere attentamente il dispositivo della delibera. La dichiarazione che si chiede a corredo delle domande per le concessioni è riconducibile unicamente al non perseguimento di finalità antidemocratiche, al non usare la violenza quale metodo di lotta politica, e così via. Nessuno parla di divieto del ‘pensiero intimo delle persone’”.
Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “parimenti propongo allora di estendere la dichiarazione a chi si dichiara contro la pedofilia, l’omicidio, il furto, ecc.. Con quel tipo di dichiarazione l’Amministrazione chiede preventivamente una dichiarazione del soggetto non esplicita, ma chiara di perseguire nei fatti attraverso l’utilizzo di luoghi pubblici, altri concittadini che vengono discriminati per il loro pensiero! Questa delibera sarebbe da sottoporre al vaglio del Tar, ma non lo farò. Tuttavia questo è un vero e proprio abuso di potere. Uscirò dall’aula non condividendo questa delibera che non fa bene alla città in un momento così delicato”.
Timperi: “prendiamo atto che il dispositivo di questa delibera non ci vede tutti concordi. Voto favorevole del gruppo PD”.
Olimpieri: “esco dall’aula e ribadisco che è un fatto strumentale e grave. Sono convinto che per pacificare il nostro Paese non servono questi atti ma la volontà di superare le separatezze e legittime convinzioni politiche. L’Amministrazione attende cinque anni per attuare una mozione che solleva l’odio”.
Di Bartolomeo (PSI): “sosterremo questa delibera. Il fascismo non è un’opinione ma un dato di fatto e credo che è giusto parlarne anche in campagna elettorale che va riempita anche dei contenuti dei valori fondanti della nostra Repubblica, nata da lotte, lutti e dolore. Abbiamo il dovere di insegnare la nostra storia ai nostri bambini e ai giovani”.
 

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Ultimo aggiornamento
10/04/2019