“Aree Interne Sud-Ovest Orvietano”: i contributi al Forum da parte dei Sindaci del territorio

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“Aree Interne Sud-Ovest Orvietano”: i contributi al Forum da parte dei Sindaci del territorio

COMUNICATO STAMPA n. 397/18 G.M.
Forum “Area Interna Sud-Ovest Orvietano”: nel racconto dei Sindaci la nascita della Strategia 
(ON/AF) – ORVIETO – 22.05.18 – Durante il Forum di Area Interna Sud-Ovest Orvietano, i Sindaci hanno esplicitato l’esperienza di co-progettazione che è stata messa in atto per i diversi ambiti di azione dello strumento “Area Interna”, raccontando le iniziative scaturite dalla creatività condivisa e dal nuovo modello di cooperazione istituzionale realizzato a partire dai tavoli di discussione della Strategia d’area. 
Il Sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani ha tratteggiato le varie criticità dell’area affrontate nei vari tavoli confronto. Ovvero: “a livello economico il settore agricolo è quello che ha subito le maggiori trasformazioni con una variazione percentuale negativa della Superficie Agricola Utilizzata pari al 25,8% tra il 2000 e il 2010, compensata solo in parte da una maggiore specializzazione e dall’aumento della qualità certificata, con la presenza di un 20,9% sul totale di aziende DOP e/o IGP. Il dissesto idrogeologico, si potrebbe aggravare ulteriormente a causa dei cambiamenti climatici. Il territorio ha già messo in campo delle azioni come il miglioramento della governance (processo in parte attivato con il ‘Contratto di  Fiume’  per  i  territori  compresi  tra  il sub bacino delPaglia-Chiani e il basso Tevere umbro) che, attraverso la partecipazione diffusa, dovrebbe condurre ad un miglioramento della cura e tutela del territorio e  all’organizzazione efficace dei servizi di protezione civile. Anche grazie alla diffusione delle politiche di branding regionale, è cresciuto il turismo legato prevalentemente alla natura e ai beni culturali. 
I tre punti della ‘destinazione Umbria’ trovano pienamente nel Sud Ovest Orvietano un testimone d’eccellenza: ambiente e paesaggio, storia, cultura, eventi, esperienze, armonia, spiritualità, autenticità. Intorno ad essi punti ruota la riaggregazione dell’offerta turistica che dovrà caratterizzare nei prossimi anni la percezione dell’Umbria e  dell’Orvietano  sui mercati  nazionali e internazionali. Già oggi l’area attrae un turismo ‘lento’, esperienziale, teso alla riscoperta e al godimento di situazioni autentiche e profonde, valoriale e ‘memorabile’ sul piano dell’arricchimento personale, nella sfera della conoscenza e in quella emozionale.
L’Orvietano con ben 28 luoghi della cultura statali e non statali, si caratterizza come il comprensorio umbro in grado di far registrare il maggior numero di arrivi di turisti, specie stranieri. Una opzione economica importante legata al turismo e non solo, riguarda il rilancio dei borghi storici da riproporre anche come ‘centri vitali e produttivi’. 
L’incentivazione della residenzialità e il potenziamento del tessuto economico sono stati, con alterni successi, obiettivi importanti nei comuni dell’area fin dagli anni ’80 quando si prevedevano mutui agevolati a favore delle giovani coppie. 
Nei centri storici presi in considerazione vi è un’importante presenza di contenitori edilizi, anche d’eccellenza, inutilizzati o in semi abbandono, da poter riutilizzare e mettere a disposizione a fini culturali, imprenditoriali e turistici. Malgrado queste grandi potenzialità e i dati in crescita sul numero di turisti, il territorio è ancora troppo spesso considerato solo una tappa di passaggio tra grandi poli attrattori quali Roma e Firenze.
Per quanto attiene al gestione dei servizi essenziali – Istruzione, Sanità e Mobilità – essi risentono fortemente della condizione di marginalità dell’area, della diminuzione della popolazione e dell’invecchiamento. Scuola e formazione non hanno ancora realizzato una visione specialistica e integrata alle vocazioni del territorio. Affermare tale visione potrebbe diventare una scelta vincente. Il problema principale legato alla sanità è quello dei ricoveri inappropriati, sintomo della difficoltà della popolazione ad essere servita adeguatamente dalla rete territoriale, e delle problematiche legate alla ‘cronicità’ derivante dall’elevata percentuale di popolazione anziana.
Per la mobilità,  sul  fronte  dei  collegamenti  esterni,  è  necessario  tenere conto dell’assenza dell’alta velocità che penalizza i pendolarismi, l’accessibilità turistica e l’attrattività di nuovi residenti. Quanto alla mobilità interna le difficoltà emergono in conseguenza della  distribuzione geografica dei centri, con una distanza media in minuti dei comuni non polo dal polo più vicino di 40,1 minuti e della scarsa integrazione degli orari e dei trasporti pubblici che rende gli spostamenti locali complessi, in particolare quelli scolastici”.
 
Antonio Rossetti del Centro Studi Città di Orvieto ha quindi fornito alcuni accenni sull’Analisi economica dell’area come risulta dal Bollettino Socio Economico dell’Area Orvietana recentemente pubblicato, che evidenzia le criticità a partire dalla demografia legata all’invecchiamento della popolazione e la dimensione molto contenuta delle imprese, variabili di tipo strutturale che hanno però la capacità di amplificare la situazione. Si è poi soffermato sull’aumento del numero delle imprese extragricole ma anche sulla minore capacità di produrre prestiti, aspetti che giocano a favore della messa in atto di azioni per affrontare le diseconomie mediante economie di rete che l’ultimo Bollettino Istat 2018 pone invece come uno dei punti di forza da qui al futuro. 
Fausto Scricciolo Sindaco di Città della Pieve, ha parlato del nuovo indirizzo musicale per l’istituto comprensivo avviato nella sua città nel 2015 che, grazie al rafforzamento del trasporto pubblico locale, è riuscito ad intercettare la domanda presente anche in altri Comuni dell’area: oggi l’istituto conta circa 600 alunni alcuni dei quali provenienti dall’area orvietana. 
Fabio Roncella Sindaco di Montegabbione ha parlato ampiamente di Trasporti e mobilità sostenibile con particolare riferimento all’azione di potenziamento della mobilità “dolce” e sostenibile, al fine di avere una migliore accessibilità a servizi di trasporto di qualità, anche intermodali, a beneficio della popolazione residente, contrastando così la tendenza allo spopolamento, e rendendo più attrattiva a chi accede dall’esterno. L’azione si è articolata in quattro tipologie d’interventi: 1) trasporto ferroviario soprattutto delle merci, prevedendo di intervenire sulla Stazione di Baschi, con un Terminal merci intermodale (€ 280.000 di investimento), riducendo l’impatto del trasporto merci su gomma e collegando le attività industriali e artigianali alla rete ferroviaria (su questo scalo è previsto il transito di inerti per circa 80.000 t/anno, di manufatti in cemento per circa 30.000 t/anno e di materiale agricolo per circa 40.000 t/anno. 2) potenziamento del trasporto pubblico locale, specialmente orientato ad una migliore fruizione dei servizi educativi e scolastici sul territorio. Un primo sottointervento prevede l’incremento di linee e corse, nonché la sostituzione di parte del materiale rotabile; l’incremento delle linee e delle corse è anche finalizzato a servire meglio l’Istituto Scolastico “Italo Calvino” di Città della Pieve e l’Istituto Agrario di Fabro; è previsto un investimento di € 100.000. Sempre, sul tema del trasporto scolastico locale, in sinergia tra i Comuni di Montegabbione, Monteleone e Parrano, si procederà al rinnovo degli attuali scuolabus diesel con mezzi più ecologici a metano. L’azione si completerà con l’installazione di stazioni autonome di ricarica a metano a bassa pressione presso le rimesse comunali. L’obiettivo è quello di migliorare il trasporto scolastico agevolando la fruizione dei servizi educativi e scolastici sul territorio, l’investimento è di di € 350.000. 3) riqualificare la mobilità dell’area incrementando l’utilizzo di energie pulite che contribuiscano a diffondere l’utilizzo di mezzi ecocompatibili e la nascita di punti di rifornimento dedicati. Si prevede l’acquisto di veicoli elettrici e la realizzazione di postazioni di ricarica in ciascuno dei 20 Comuni dell’area; i veicoli acquistati verranno destinati a servizi di pubblico interesse. La presenza, tra la popolazione residente, di una quota rilevante di anziani rende necessario, infatti, l’avvio di un servizio di mobilità flessibile, sostenibile e civica per agevolare l’accesso alle strutture sanitarie, sociali, culturali e sportive diffuse sul territorio. L’intervento prevede un investimento di € 300.000. Si prevede, inoltre, la riattivazione del distributore di carburante di Parrano, cofinanziato dal Comune, con un investimento di 30.000 euro a carico della Strategia. 4) supportare specifiche iniziative indirizzate al noleggio delle bici elettriche, in prossimità delle tre stazioni ferroviarie dell’area, in particolare per rendere accessibile, attraverso sistemi di mobilità dolce, la rete sentieristica che innerva l’area, così da incrementare le visite nei luoghi di interesse culturale e naturalistico. Questo intervento prevede un investimento di € 100.000.
“Il fatto di avere scelto di incentivare l’adozione di sistemi di mobilità alternativa e l’utilizzo di combustibili a impatto ambientale basso o nullo – ha sottolineato Roncella – è un preciso segnale; si intende infatti promuovere presso la popolazione residente questa nuova cultura di una mobilità più sostenibile, e al contempo si vuole proporre al turista una fruizione ‘lenta’ e a basso impatto ambientale dei percorsi e degli attrattori culturali e naturalistici del territorio. L’intervento sul distributore di carburante di Parrano, il più piccolo Comune dell’area, è quello che forse simboleggia al meglio la Strategia. Infatti, cosa più unica che rara, da sempre il distributore è comunale, così come la farmacia. E’ un ottimo esempio di quanto un intervento pubblico sia necessario in ambiti nei quali investimenti privati non sarebbero sostenibili o comunque sufficientemente redditizi”.
Daniele Longaroni Sindaco di Castel Viscardo ed Alessandro Ruina Medico di Fabro di Sanità e Servizi Sociali welfare di comunità. Il primo, ha ricordato in particolare che sanità e servizi sociali nel territorio di riferimento sono già una prassi attraverso la gestione associata della Zona Sociale n. 12. Tra gli obiettivi dell’azione da attivare ha indicato il contrasto alle cronicità e la diminuzione delle liste di attesa. Ora, con il contributo operativo del terzo settore si punta a concretizzare strumenti nuovi. In particolare, si punta sulla case della salute e sulla telemedicina. In ambito sociale il progetto che qualifica la strategia dell’area sud ovest Orvietano è il Dopo di Noi ad Allerona e l’Ippoterapia di Porano che opera prevalentemente sullo spettro autistico. Sui temi della sanità e del sociale il Sindaco Longaroni ha auspicato più incontri poiché solo lo sforzo di tutti consentirà di assicurare servizi molto importanti. Alessandro Ruina ha aggiunto che il progetto della casa della salute era già nato prima di Aree Interne ed è stato poi inserito nella strategia. La sua particolarità è l’ambulatorio H24, 7 giorni su 7, per dare risposte più adeguate e mirate alla popolazione, concretizzando così un miglioramento della problematica delle liste di attesa e il minore intasamento del pronto soccorso ospedaliero.  
Il Sindaco di Porano, Giorgio Cocco ha parlato dell’esperienza delle Funzioni associate e rafforzamento delle capacità amministrative per rafforzare le capacità gestionali e migliorare le funzionalità dei servizi erogati che vanno dalla protezione civile, al catasto e al turismo. Il Sindaco ha sottolineato che l’andamento del progetto e lo sviluppo delle funzioni già presenti è positivo, come pure i rapporti con i dipartimenti della Regione stanno camminando con risultati concreti. Il Sindaco di Porano ha insistito sul fatto che “a monte si deve costruire una cultura del mettersi insieme superando campanilismi e mentalità distanti che sottraggono energie e risorse”; quindi ha esortato affinché dopo due anni di costruzione ora le Aree Interne partano a pieno. 
A proposito di Funzioni associate il Sindaco di Monteleone d’Orvieto, Angelo Larocca ha portato l’esperienza della Protezione Civile che oggi ha prodotto un lavoro coordinato su tutto il territorio di riferimento dell’Area Interna che garantisce una risposta più efficace di fronte alle emergenze. “Ci siamo chiesti – ha precisato – quale funzione avesse la protezione civile nel processo di crescita dell’Area Interna. Nel territorio già esisteva un volontariato attivo e la sussidiarietà tra i Comuni che, nella nuova configurazione di enti dell’Area Interna sud-ovest Orvietano, nel 2016 è diventata funzione associata di Protezione Civile, che persegue le competenze proprie della protezione civile ed, in ambito regionale, è una esperienza unica. Nell’ultimo anno tutti gli attori coinvolti hanno contribuito a migliorare la struttura con la creazione di una sala operativa unificata, a dotazione del sistema Alert System, il coordinamento di uffici tecnici e della formazione professionale per le varie materie afferenti, corsi antincendio e primo soccorso fino al piano pluriennale per la messa a disposizione di quote comunali e coordinamento delle associazioni di volontariato”. 


Gianluca Filiberti Sindaco di Lugnano in Teverina ha parlato della rete degli attrattori culturali ovvero della valorizzazione dei siti archeologici e del potenziamento del sistema museale, ma anche di recupero e funzionalizzazione, e potenziamento tecnologico in diversi Comuni. Il Sindaco ha evidenziato, inoltre, l’importanza dell’avvio di imprese culturali, della necessità della sentieristica e di mobilità elettrica, allo scopo di aumentare il numero delle visite per rendere il più possibili attrattivi dal punto di vista culturale, quindi fruibili, sia il territorio sia le aree archeologiche dove, peraltro, vi sono già importanti collaborazioni con università straniere, soprattutto americane. In questo senso ha richiamato l’esigenza di prevedere la connessione tra il sistema museale e le aree archeologiche, oltre che prevedere interventi di riqualificazione dell’accessibilità ai siti archeologici di Crocifisso del Tufo, Cannicella, Campo della Fiera, PAAO, Coriglia, Montecchio, Pagliano, Poggio Gramignano e alla ‘necropoli dei bambini’ scoperta nei pressi di Lugnano. 
Il Presidente del Comitato Promotore, Francesco Paola ha parlato del progetto MAB Unesco del Monte Peglia. “Le disposizioni normative devono avere un’anima, quella cioè della vocazione più profonda – ha precisato – la filosofia di Aree Interne parla di una filosofia di progetto. Con la nostra esperienza abbiamo avanzato, dal basso e senza chiedere nulla dal punto di vista economico, una proposta che è diventata candidatura della Repubblica Italiana. Abbiamo costruito collegamenti internazionali, la settimana scorsa sono stati presso il Comune di Orvieto i vertici dei Carabinieri Forestali. Segno che siamo percepiti come una realtà culturalmente autorevole. Il progetto può diventare un volano di sviluppo e modello per altre realtà regionali e italiane come dimostra l’interesse che ha manifestato la Provincia autonoma di Bolzano. Ritengo che tutti noi dobbiamo parlare a tutti i sindaci del circondario in un linguaggio universale”.
Gianluigi Maravalle Sindaco di Ficulle ha trattato la questione dei Borghi resilienti e turismo. “La resilienza di un borgo e di un territorio – ha detto – è determinata dal lavoro e dai servizi. La new economy e l’economia della conoscenza insieme a livello internazionale disegnano una società completamente diversa nel futuro. Nella società che cambia dobbiamo quindi cogliere le opportunità di affermare i nostri borghi come la nostra identità spendibile per il futuro. La nostra è un’area straordinaria. Lo strumento ‘Area Interna’ ha portato degli elementi nuovi straordinari come la nascita dal basso delle idee. La grande sfida è la partecipazione e dobbiamo tenere aperto questo canale. La forza dei progetti del mondo privato dimostra la necessità di trovare una rinnovata relazione con il mondo pubblico. Questa area specifica si caratterizza per 19 borghi e un capoluogo come Orvieto che è stato di riferimento per tutti noi, conosciuto a livello internazionale, altrettanto è Città della Pieve centro dinamico. Un’area, quindi, che ha importanti punti di eccellenza ma è ancora disarticolata a livello di insieme. Ad eccezione del Consorzio del Vino, non abbiamo consorzi quindi i borghi sono sottoabitati. L’obiettivo è quello di creare uno strumento vero e reale per la promozione del territorio nel suo complesso. I borghi devono essere sempre più uniti e questo, un territorio facile dove vivere che, nell’epoca delle innovazioni tecnologiche, significa: strumenti per i nomadi digitali, per il potenziamento delle scuole, per traguardare i servizi in ragione delle nostre vocazioni e delle tendenze che la società moderna ci rappresenta. Il presente è molto importante perché le imprese vivono l’oggi: il mio invito è quello di scommettere sul presente”.
In chiusura il Sindaco, Germani ha ringraziato tutti i presenti che hanno animato “una giornata rivelatasi proficua, poiché era indispensabile fare il punto della situazione con gli attori di questa strategia: stato, regione, comuni. Ora occorre attivare l’interazione con le categorie produttive consapevoli che ci dobbiamo concentrare sulle nuove opportunità di lavoro per i nostri giovani”.
 

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Ultimo aggiornamento
22/05/2018