COMUNICATO STAMPA (primo annuncio) n. 374/18 G.M. del 14.05.18
25 Maggio 2018: Quarantennale della Legge n. 230/1978 per la salvaguardia e tutela della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi
• Appuntamento il 25 maggio al Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto
(ON/AF) – ORVIETO – In seguito dei fenomeni franosi che avevano interessato la Rupe di Orvieto e il Colle di Todi negli anni settanta, culminati nella frana di Cannicella in Orvieto del 1977, i due abitati, già dichiarati da consolidare a cura e spese dello Stato con decreti del Regno d’Italia nel 1916 e nel 1935 perché colpiti e minacciati da frane, furono oggetto di una attenzione particolare di tutto il Consiglio Regionale dell’Umbria e del Parlamento della Repubblica, che nel 1978 varò una Legge Speciale per la salvaguardia del patrimonio paesistico, storico, archeologico ed artistico delle due città.
Era la Legge n. 230 del 25 maggio 1978 “Provvedimenti urgenti per il consolidamento della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi a salvaguardia del patrimonio paesistico, storico, archeologico, ed artistico delle due città”.
L’eccezionalità del provvedimento, frutto di larghe sinergie e di una grande coesione culturale e politica, la qualità dei progetti di consolidamento e dei lavori che si avviarono, condotti sotto la responsabilità della Regione Umbria d’intesa con i due Comuni di Orvieto e di Todi, portò le due città all’attenzione nazionale e internazionale, tanto che nel 1980, a Belgrado, alla XXI° Conferenza Generale UNESCO, rappresentarono il Paese come esempio Italiano di intervento globale di salvaguardia.
Si avviarono così nelle due città percorsi culturali, politici e tecnici virtuosi che generarono il “Progetto Orvieto” e un progetto Todi, sostenuti e assecondati dalla Regione Umbria.
Si affrontarono, con un approccio globale e innovativo per quel periodo storico, sia il complesso tema del contrasto al rischio idrogeologico integrato con la rigenerazione urbana, sia la tutela e conservazione dei Beni Culturali e Paesaggistici di cui sono ricche le due città.
Un insieme complesso e variegato, che comprende la Rupe e il Colle con i loro paesaggi mozzafiato, “grandi bellezze” e patrimoni inestimabili che appartengono non solo agli Orvietani e ai Tuderti o agli Umbri, ma all’intera umanità.
Con l’evento del 25 Maggio 2018 che si terrà ad Orvieto al Palazzo del Capitano del Popolo / Centro Congressi, Comune di Orvieto, Comune di Todi, Regione Umbria ed Alta Scuola, avviano le celebrazioni del QUARANTENNALE DELLA LEGGE 230/78, che rappresentò per quei tempi un “cambio di passo” una “rivoluzione culturale” innovativa nel campo della tutela attiva, della cura e manutenzione del territorio, per il modo con cui venne ideato, approcciato e condotto.
Seguiranno già a Giugno a Todi e poi ancora ad Orvieto altri appuntamenti per trattare in termini tecnici e culturali le varie tematiche affrontate e le tipologie di intervento realizzate, condotte sempre con un approccio globale partecipato, approccio che rappresenta ancora oggi un modello di riferimento, come raffronto e stimolo verso le future azioni di gestione del rischio residuo e di gestione e difesa del territorio dalle frane.
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“La Legge 230 è stata la pietra miliare di un percorso importante che ha riguardato la nostra storia contemporanea e che va fatto conoscere innanzitutto alle giovani generazioni chiamate in futuro a continuare l’opera ci salvaguardia di due ‘gioielli’ come, Folco Quilici definì Orvieto e Todi – afferma il Sindaco, Giuseppe Germani – ma sicuramente è ancora un grande punto di riferimento per rilanciare il tema della tutela dei centri storici dal rischio idrogeologico, sempre di estrema attualità nel nostro Paese.
Orvieto e Todi hanno, infatti, un patrimonio comune di esperienze, conoscenze e ricordi da condividere con le proprie comunità e le Istituzioni ai vari livelli; un patrimonio da valorizzare nel presente e nel futuro.
Quella che proporremo il 25 maggio prossimo è una operazione culturale, di memoria storica e divulgativa volta a rilanciare il dibattito su una esperienza che, nella nostra coscienza deve essere sempre presente e non relegata alla fine del Novecento.
Una prospettiva su cui i Comuni di Orvieto e Todi lavoreranno insieme, e di questo ringrazio il Sindaco di Todi, Antonino Ruggiano per la convinta adesione manifestata nell’intraprendere questo percorso comune, come pure la Regione Umbria e l’Alta Scuola”.
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