COMUNICATO STAMPA n. 259/19 C.C. del 11.04.19
Consiglio Comunale approva l’avvio della procedura di acquisto dell’area di proprietà dell’azienda pubblica Veralli-Cortesi situata ad Orvieto Scalo (campo sportivo De Martino e dell’area circostante del Ciclodromo)
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato (6 favorevoli, 3 astenuti (Olimpieri, Luciani, Sacripanti) l’avvio della procedura d’acquisto dell’area attualmente di proprietà dell’Azienda pubblica di Servizi alla persona Letizia Veralli, Giulio e Angelo Cortesi di Todi situato ad Orvieto Scalo per l’importo totale di € 170.187,00 (di cui ha 1.82.00 al prezzo di € 136.187,00 e il lotto adiacente di ha 00.61.00 al prezzo di € 34.000,00).
L’acquisto da parte del Comune è subordinato al parere di congruità rilasciato a norma di legge dall’Agenzia del Demanio. L’Ufficio Tecnico è incaricato dell’espletamento di tutti gli adempimenti conseguenti e indispensabili per la formalizzazione dell’acquisto del bene.
L’atto è stato illustrato dall’Assessore al Patrimonio, Andrea Vincenti che ha parlato di “una vicenda nota da almeno 15 anni quella dell’acquisto della zona del campo sportivo De Martino e dell’area circostante del Ciclodromo. Da tempo, infatti, da parte del Comune di Orvieto è stata intrapresa una trattativa per l’acquisto dell’area ritenuta di particolare interesse per la collettività in quanto da tempo destinata all’attività sportiva del rugby. Per questo motivo, l’acquisizione del sito è da tempo previsto negli strumenti di programmazione dell’Ente in quanto nella stessa zona, posta in adiacenza della riva sulla destra idraulica del fiume Paglia, si trova ubicata anche l’area occupata dal ciclodromo di proprietà di questo Ente, per cui è in progetto una riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’intera zona da destinare ad attività sportive cosiddette minori quali il ciclismo (strada e mtb), il rugby e la pesca.
E precisamente, nella zona costituita dal DeMartino-Ciclodromo sono previsti una serie di interventi:
– Ciclodromo: con la riqualificazione della pista tramite rifacimento del tappetino di usura; posizionamento container per spogliatoi; realizzazione recinzione e rifacimento cancello di ingresso;
– Campo da rugby: realizzazione del campo da allenamento, riqualificazione delle gradinate e degli spogliatoi;
– Sistemazione delle zone a parcheggio nelle aree adiacenti alla nuova rotatoria realizzata con la Complanare, nell’ottica di destinare al pubblico la nuova viabilità rappresentata dalla Complanare, lasciando la precedente strada comunale adiacente al fiume Paglia solo per atleti e traffico locale delle adiacenti attività commerciali-artigianali.
– Creazione del campo di pesca sportiva in riva sinistra idraulica sul fiume Paglia.
Il progetto, in prosecuzione anche della recente realizzazione delle arginature per la mitigazione del rischio idraulico ad opera del Consorzio di Bonifica Paglia Chiani e Selva di Meana, che hanno permesso oltre alla riduzione del rischio nella zona posta a sud del ponte dell’Adunata, anche una percorribilità ciclo pedonale fino ad oltre il casello autostradale, permetterà il collegamento con le aree golenali presenti a monte del ponte dell’Adunata, in cui si stanno iniziando interventi di riqualificazione ambientale, agronomico-forestale e di creazione di percorsi ciclopedonali per il collegamento sia con l’area prospiciente il Carcaione sia a nord con Allerona”.
“L’atto che oggi il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare, riguarda pertanto il perfezionamento di un acquisto per il quale era stato contratto un mutuo rimasto in sospeso. E l’obiettivo dell’operazione si inserisce in un quadro di utilizzo dell’area Rupe-Valle con la ristrutturazione del campo sportivo e il suo inserimento nel contesto della riqualificazione della zona di Orvieto Scalo che costeggia le sponde del fiume Paglia”.
Dibattito:
Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “è vero è una operazione che parte da tempo e che si sta concludendo. Per me l’importante è che si mantenga l’attività sportiva sapendo che quella del rugby è molto attiva. Esprimo tuttavia dei dubbi: l’operazione costa 170 mila euro per poco più di 2 ettari di terreno non agricolo; penso quindi che, per le strutture che ci sono e un impianto di illuminazione che è iperdotato, non credo che la cifra possa lievitare alla stregua di un terreno agricolo. Vorrei dare il mio parere positivo ma di fronte a questa cifra vorrei che si riflettesse a fondo. Immagino che la stessa area si sarebbe potuta acquistarla con meno soldi a vantaggio dei cittadini”.
Maria Flavia Timperi (PD): “le perplessità di Sacripanti derivano dalla lettura di un verbale tecnico che fa riferimento al valore di mercato attraverso indici comparativi, quindi la stima si basa sul valore definito dal Demanio”.
Stefano Olimpieri (Identità e Territorio): “premessa la giusta la difesa di tutti gli sport, viglio evidenziare che la delibera ci viene presentata in una integrazione all’ordine del giorno dell’odierno Consiglio quando questa vicenda va avanti da diversi anni e la relativa pratica va avanti dal 2017. Il mio dubbio è sul fatto che manca il parere dell’Agenzia del Demanio rispetto alla congruità della compravendita e quindi dell’operazione. E’ dunque un documento incompleto, anomalo perché carente di un documento che è sostanziale, segno evidente che l’Amministrazione ha impresso una accelerazione vista l’imminente scadenza elettorale”.
Martina Mescolini (PD): “a me sembra che si trovino tutti gli appigli per svalutare questa delibera che porta il Consiglio a conoscenza di un lavoro fatto dall’Amministrazione rispetto ad una vicenda che non è degli ultimi due anni ma che parte da molto più lontano. La delibera e il documento sottolineano invece quanto l’Amministrazione sia stata in grado di lavorare; questi atti hanno richiesto sicuramente del tempo, ma la questione si riesce a sbloccare grazie alla caparbia volontà dell’Amministrazione nella direzione della realizzazione delle infrastrutture sportive e della riqualificazione dell’area dello Scalo e del Paglia. Esprimo quindi un plauso e penso che le polemiche di oggi tendono solo a sminuire il lavoro che è stato fatto”.
Sindaco, Giuseppe Germani: “nella pratica non manca nulla. C’è la volontà dell’Amministrazione. La stima è chiara e oggi il Consiglio non si deve esprimere sulla stima che è congrua. Siamo sicuramente arrivati tardi, ma i soldi sul mutuo ci sono dal 2003 e, in realtà, in precedenza non era stato fatto nulla. Questi sono i fatti. La soluzione va a vantaggio di tutta la città. Abbiamo portato adesso la pratica all’attenzione del Consiglio perché altrimenti i tempi si sarebbero allungati, consapevoli che, dopo le elezioni e indipendentemente dal loro esito, il nuovo Consiglio Comunale sarebbe stato veramente operativo non prima di settembre”.
Replica Assessore Vincenti: “sulla congruità del valore si deve tenere conto dell’area urbanistica in cui insiste quel terreno. Oltre a una perizia giurata che è agli atti, e la valutazione dei nostri uffici che hanno svolto un’ampia interlocuzione con l’agenzia del Demanio, è di prassi far precedere la stipula dell’atto dall’approvazione di una volontà precisa dell’Amministrazione che, essendo uscita dal predissesto, ha giustamente inteso di sottoporla al Consiglio”.
Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “nessuno mette in dubbio lo scopo ma è un fatto che 170 mila euro per poco più di 2 ettari sono troppi. Il mercato è altra cosa rispetto al valore intrinseco. Proprio perché si tratta di una cifra di non poco conto sarebbe stato opportuno procedere avendo già acquisito il nulla osta da parte dell’organo deputato. Quindi un atto incongruo, improprio e affrettato”.
Olimpieri: “quella cifra era stata pattuita tra le parti in maniera ufficiosa già alcuni anni fa, quindi, quando si relazione sarebbe bene farlo compiutamente facendo conoscere al Consiglio tutto quello che è accaduto dal 2003 ad oggi, da quando cioè il Sindaco era Assessore”.
Timperi: “comprendiamo il nervosismo di Sacripanti forse disturbato dal fatto che l’atto viene portato dal Sindaco e dall’Assessore Vincenti. Diversamente le sue insinuazioni chiederebbero una pregiudiziale in altre sedi. I paragoni si fanno tra aree omogenee. Non essendoci però altri appigli su un atto che attende un esito da 15 anni, perdoniamo i nervosismi e approviamo”.
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