Al CNR di Porano il terzo incontro della Rete Regionale di Innovazione Agroforestale (RAIN) del progetto AFINET

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Al CNR di Porano il terzo incontro della Rete Regionale di Innovazione Agroforestale (RAIN) del progetto AFINET

COMUNICATO STAMPA n. 578/18 G.M. del 24.07.18
Innovazione, strategie di sistema e buone pratiche di cooperazione al terzo incontro della Rete Regionale di Innovazione Agroforestale (RAIN) del progetto AFINET
(ON/AF) – ORVIETO – Oltre 40 attori della filiera olivicola locale hanno partecipato, il 20 luglio u.s. presso la sede del CNR- IBAF e l’azienda agricola “Janas” di Porano, al terzo incontro della Rete Regionale di Innovazione Agroforestale (RAIN) del progetto AFINET (Agroforestry Innovation Network) finanziato dal programma europeo Horizon 2020, organizzato in collaborazione con la “Maratona dell’Olio” e la Federazione dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Perugia, da cui è emersa la possibilità di creare sistemi organizzativi di cooperazione.
Il progetto AFINET, come è noto, ha lo scopo di promuovere lo scambio di conoscenze ed esperienze tra i diversi protagonisti coinvolti nelle filiere di produzione che applicano o possono applicare, sistemi agroforestali. In tal senso, il CNR-IBAF di Porano indirizzato la sua partecipazione verso i sistemi consociati applicabili all’ulivicoltura nel comprensorio orvietano. Uno dei maggiori problemi del settore olivicolo umbro è rappresentato, infatti, dal forte abbandono dovuto principalmente all’orografia del territorio che non sempre permette adeguate operazioni colturali ed è causa di elevati costi di gestione. I sistemi agrosilvopastorali in oliveto rappresentano pertanto il giusto compromesso per ottenere maggiore sostenibilità sia dal punto di vista ambientale che da quello economico.
All’incontro hanno partecipato Alessandra Cannistrà, Assessore alla Promozione, Sviluppo Economico, Attività Produttive e alla Cultura del Comune di Orvieto, il Sindaco di Baschi Anacleto Bernardini, il coordinatore dei comuni coinvolti nella “Maratona dell’Olio, Maurizio Santini, tecnici Agronomi e Dottori Forestali dell’ODAF con il Presidente dell’Ordine Provinciale di Terni, Andrea Barbagallo ed Andrea Pisanelli, Innovation Broker del progetto AFINET.
Presenti anche numerosi agricoltori che hanno interagito con i ricercatori attivando un costruttivo scambio di conoscenze, idee e proposte per affrontare l’attuale crisi della produzione olivicola dovuta agli eventi climatici estremi e ai problemi fitosanitari registrati negli ultimi anni; presenti, inoltre, alcuni frantoiani, anello di congiunzione tra la produzione e la commercializzazione, particolarmente interessati alla divulgazione delle buone pratiche per la produzione di olive di qualità e alla messa in atto di processi innovativi per l’utilizzo dei residui di lavorazione delle olive in filiere innovative.  
Nella prima sessione del corso sono stati presentati i risultati di alcune ricerche sull’impollinazione dell’olivo da parte di: Claudio Cantini ricercatore del CNR-IVALSA che ha parlato dell’impollinazione artificiale utile ed applicabile soprattutto in zone marginali su varietà di olivo a fioritura tardiva, e a seguire; Antonio Felicioli dell’Università di Pisa e Manuela Giovanetti dell’Università di Lisbona relativamente all’impollinazione da parte degli insetti pronubi; Mirko Pacioni, Presidente della Scuola di Apicoltura dell’Etruria, che da anni è impegnato nella divulgazione delle buone pratiche apistiche, con corsi di formazione di livello nazionale che ha parlato della diffusione di una cultura apistica per l’impollinazione delle colture nei paesaggi rurali. 
La mattinata si è conclusa l’intervento del presidente di “Alta Scuola”, Endro Martini che ha illustrato l’approccio partecipativo adottato nei “Contratti di Fiume”, con l’intento di sviluppare strategie condivise per la gestione del territorio. 
La seconda sessione si è incentrata, invece, sui metodi di gestione dell’azienda biologica “Fattoria Cupidi” di Gallese (VT) dove viene applicato un sistema silvopastorale per allevamento di galline ovaiole in impianti di noce, castagno e olivo, presentata dalla dott.ssa Claudia Cupidi; quindi seguire Alessio Cupidi, ha presentato l’approccio del BIO-DISTRETTO della via Amerina e delle Forre, che costituisce un innovativo sistema di organizzazione. Il Bio-Distretto è un’area geografica naturalmente vocata al biologico dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni, enti di ricerca e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse, partendo proprio dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche). Nel Bio-Distretto la promozione dei prodotti biologici si coniuga indissolubilmente con la promozione del territorio e delle sue peculiarità al fine di raggiungere un pieno sviluppo delle proprie potenzialità economiche, sociali e culturali con la partecipazione diretta dei cittadini. A tale riguardo l’incontro RAIN è stato utile per far crescere un tessuto strutturato di larga cooperazione nel comprensorio orvietano.
Marco Lauteri, Giuseppe Russo e Claudia Consalvo ricercatori del CNR-IBAF hanno coordinato, infine, i tavoli di lavoro basato sul metodo di Fuzzy-logic Cognitive Mapping per la costruzione di una mappa cognitiva volta a definire le conoscenze e le relazioni degli stakeholder nel processo decisionale all’interno dei sistemi sociali e politici.

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Ultimo aggiornamento
24/07/2018