COMUNICATO STAMPA n. 263/22 G.M. del 09.04.22
Al Museo Faina di Orvieto inaugurata la mostra Il Capitano del Popolo. Dal 9 aprile al 19 giugno in mostra nuovi e vecchi costumi di una figura simbolo del Corteo Storico
• Il nuovo costume realizzato dalla Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze sfilerà per l’edizione 2022 della processione del Corpus Domini
(ON/AF) – ORVIETO – Nelle ottocentesche sale affrescate del piano nobile del Museo Claudio Faina di Orvieto, da oggi 9 aprile e sino al 19 giugno prossimo, i visitatori potranno apprezzare oltre ai pregevoli reperti archeologici etruschi, greci e romani che vi sono custoditi, anche un allestimento sicuramente speciale che offre un altro frammento della storia di Orvieto, quello medievale.
Si tratta del lungo percorso storico, artistico e fotografico dal titolo “Il Capitano del Popolo”, completamente dedicato a questa carica istituita nel lontano 1250. Una delle figure più rappresentative ancora rappresentata ai nostri giorni nel contesto del sontuoso Corteo Storico della Città di Orvieto che, nel 1951 la Signora Lea Pacini che per decenni ne è stata la direttrice artistica, ideò e creò per onorare la solennità del Corpus Domini custodito nella Cattedrale e mettere in luce l’epoca storica del Miracolo Eucaristico e le vicende del glorioso e libero Comune di Orvieto.
Da allora il Corteo Storico sfila in parata per le vie cittadine nel giorno della Festa del Corpus Domini (ad eccezione delle due ultime edizioni per le misure legate al Covi) e accompagna la processione religiosa con la Reliquia del Sacro Corporale a simboleggiare il tributo a quel grande evento della cristianità reso da tutte le rappresentanze dell’epoca: civili, militari, della giustizia, delle corporazioni di arti e mestieri e delle terre allora assoggettate alla potenza di Orvieto.
In oltre settanta anni, anche il costume del Capitano del Popolo ha subito qualche rielaborazione e ha visto alternarsi come figuranti solo cinque interpreti: Eraldo Cortoni, che ha ricoperto a lungo il ruolo indossando costumi di foggia diversa, Mario Torroni, che ha alternato due mantelli della Fondazione Lisio, e poi Giancarlo Giacomini, Corrado Cortoni e Federico Cortoni, che tuttora indossa il costume con grande orgoglio e presenza.
Nella mostra “Il Capitano del Popolo” è possibile cogliere l’essenza di questa storia passata che è anche storia presente e futura. Lo storico palazzo Faina, di fronte al Duomo, espone infatti opere d’arte e d’artigianato realizzate dalla seconda metà del Novecento ma rievocatrici di un importante Medioevo. Come l’armatura, lavorata a sbalzo da Marcello Conticelli, e l’elmo in rame con cimiero in piume di struzzo, la spada, elsa dorata con smalti e lo stemma dei Monaldeschi, il cinturone in pelle rossa con sovrapposizioni in cuoio, realizzato a mano dal calzolaio Franco Menichini, e poi gli stivali con gli speroni e la fibbia che raffigura la testa di Medusa. Aquile bizantine sul lampasso rosso in seta del mantello, leoni e pavoni su fondo marrone quello della veste con giaco.
In esposizione anche la veste vecchia, consumata dagli anni e dall’usura. E accanto, finalmente, quella nuova creata ex novo dalla Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze, che ha riprodotto a telaio il medesimo tessuto Lorenzetti.
Partendo da un’idea, relativamente semplice, della signora Lea Pacini, si è giunti alla confezione di un’uniforme importante e preziosa del Capitano del Popolo, ricca di particolari pregiati. La necessità di sostituire una parte del costume che mostrava segni evidenti del tempo ha offerto allora, l’opportunità di celebrare la figura dell’antico comandante dell’esercito al quale tuttora è intitolato l’imponente edificio civile che sorge nel cuore del centro storico (oggi centro congressi ed eventi) e che fu anche la prima sede del Corteo Storico e del laboratorio creativo della Signora Lea Pacini e dei suoi collaboratori e collaboratrici.
La mostra si potrà visitare fino a domenica 19 giugno quando il nuovo costume del Capitano del Popolo uscirà dal museo solo a ridosso della sfilata del Corteo Storico per prendere parte all’edizione 2022 della Festa del Corpus Domini. Sarà un nuovo inizio dopo due anni di fermo forzato che ha condizionato il ripetersi della tradizione di una delle feste più importanti della Città di Orvieto, ed oggi la mostra è un prologo dell’atteso evento di primavera.
La mostra fa parte del protocollo d’intesa recentemente siglato dalla Fondazione per il Museo “Claudio Faina” e dell’Associazione “Lea Pacini” il cui significato sta nella integrazione fra queste istituzioni culturali cittadini che si attivano per la comune realizzazione di iniziative culturali e promozionali come: mostre temporanee, allestimenti di spazi promozionali nelle rispettive sedi o in spazi gestiti direttamente o indirettamente, e poi percorsi turistici, escursioni, visite guidate, cicli di conferenze e presentazioni di libri, nell’intento dare vita ad azioni congiunte di carattere culturale e promozionale del notevole patrimonio che fa memoria della storia di Orvieto. “Siamo lieti di dare seguito al protocollo d’intesa sottoscritto – ha evidenziato al riguardo il presidente della Fondazione Faina, Daniele Di Loreto – e questa mostra vuole essere un inizio della sinergia con l’Associazione ‘Lea Pacini’, dove lo spazio museale si apre a nuovi contenuti per veicolarne la grande potenza”.
“Ci fa piacere mostrare a tutti una parte del tesoro costituito dal Corteo Storico e siamo ancor più felici di poter presentare il nuovo costume del Capitano del Popolo – ha soggiunto il presidente dell’Associazione “Lea Pacini”, Silverio Tafuro – che sigla un rapporto storico con Fondazione Lisio, a cui già la Signora Pacini si rivolse per realizzare molti costumi”.
“Il Corteo Storico – ha sottolineato il Sindaco e Assessore alla Cultura, Roberta Tardani – è un patrimonio della città e un simbolo di identità che come Amministrazione Comunale stiamo valorizzando in ogni forma, nella convinzione che possa rappresentare un veicolo di promozione di Orvieto e delle sue tradizioni. Pur tra le lungaggini della burocrazia, siamo in dirittura di arrivo per creare le condizioni per il trasferimento della sede dei costumi a Palazzo dei Sette, luogo centrale della città che potrà essere utilizzato anche per mettere in mostra uno dei nostri tesori. Alla Fondazione Arte della Seta Lisio Firenze vanno i complimenti per l’ottimo lavoro realizzato come pure all’Associazione Lea Pacini e alla Fondazione per il Museo Faina per aver creato questa occasione culturale importante per la nostra città”.
La vicepresidente della Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze, Paola Mirabelli nel portare i saluti del presidente, Francesco Ortona ha parlato invece della solidità della collaborazione, iniziata alcuni anni fa, tra l’Associazione Lea Pacini e la Fondazione Lisio. “È stato un piacere dare il nostro contributo ad un simile patrimonio – ha affermato – dallo studio del cartamodello al taglio del tessuto ‘Lorenzetti’, la cui messa in carta risale al 1919, e prima di arrivare alla realizzazione che oggi mostriamo è stato compiuto un lungo processo di studio”. “Orvieto è una realtà unica dove si respira la cura meticolosa verso i costumi – ha aggiunto – e il desiderio di conservarli integri come ci viene assicurato dai dai vari enti e soggetti preposti alla cura del patrimonio e delle tradizioni di questa città significa anche conservare pezzi di storia”.
Per tutta la durata della mostra lungo il percorso espositivo saranno visibili i video che raccontano la manifattura esclusiva dei tessuti realizzati dalla Fondazione Lisio e il trailer di “Da Sempre”, il film del regista orvietano Giovanni Bufalini dedicato al Corpus Domini e al Corteo Storico che, per l’occasione, ha realizzato un montaggio speciale incentrato proprio sulla figura del Capitano del Popolo. Preziosi inoltre il contributo della “Bottega Carli” di Sergio e Andrea Carli e quello della Vetreria I° Maggio.
L’allestimento si apre, al piano terra, con un’opera in plexiglass realizzata dall’artista orvietano Maurizio Rosella appositamente per il Corteo. Nelle tre sale dedicate sono esposti sette scatti artistici dei fotografi Fabio Materazzini e Marco Mandini – trasformati anche in cartoline e segnalibri con quattro soggetti che saranno disponibili al bookshop del Museo – e ancora le due versioni del costume precedenti a quella attuale, che propongono armature di foggia cinque-seicentesca, oltre alle foto dei figuranti che si sono avvicendati nel tempo.
L’ingresso alla mostra – tutti i giorni, negli orari di apertura del museo, dalle 9:30 alle 18, tranne il martedì – è legato al biglietto di ingresso al museo. Costo 6 euro (biglietto intero), 4 euro (ridotto valido per tutti i soci dell’Associazione “Lea Pacini” in regola con il tesseramento – per rinnovo o sottoscrizione della propria tessera rivolgersi presso il Salone Meffi).
L’Associazione “Lea Pacini” aggiunge ai profili social già attivi – Facebook ed Instagram – anche il canale Telegram “Corteo Storico di Orvieto”, per agevolare le comunicazioni e avvicinare tutti a questo patrimonio storico-artistico.
Per informazioni: www.corteostoricoorvieto.it
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