COMUNICATO STAMPA n. 858/18 G.M. del 09.11.18
LUCIA ANNIBALI al Teatro Mancinelli incontra i giovani per la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”
(ON/AF) – ORVIETO – Un evento culturale volto al sostegno e alla promozione, soprattutto verso le giovani generazioni, del rispetto per le donne e per la parità di genere e della cultura della non violenza.
E’ quello che si terrà lunedì 12 novembre alle ore 10.30 al Teatro Mancinelli di Orvieto, con LUCIA ANNIBALI sopravvissuta al femminicidio, che testimonierà la sua drammatica esperienza ma anche il suo riscatto ed impegno a difesa dei diritti delle donne e non solo, nell’incontro moderato dal giornalista Giorgio Santelli a cui parteciperanno oltre 400 studenti del triennio delle Scuole Secondarie di secondo grado di Orvieto e del Comprensorio.
In questo modo, la 3^ edizione del format #TeatroMemoria – Giornate della Memoria e del Ricordo, partecipa alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre 2018.
“Il termine ‘Femminicidio’ – afferma il Consigliere Cristina Calcagni che ha curato il progetto #TeatroMemoria per conto dell’Associazione TEMA – che racchiude nel suo significato un delitto perpetrato contro una donna in quanto tale, è entrato ormai nelle nostre case diventando una notizia scontata con dinamiche e particolari agghiaccianti e sempre uguali le cui vittime – le donne appunto – sono bambine, ragazze, compagne, mogli, figlie – e sì, anche figlie – uccise perché non accettano il matrimonio combinato dalle loro famiglie. Nella maggior parte dei casi tale crimine si svolge all’interno di mura domestiche ovvero all’interno dei legami e delle dinamiche familiari, in alcuni casi come per esempio gli stupri di gruppo che vedono coinvolte giovanissime per lo più sole che si trovano a dover fare i conti con un mondo individualista, menefreghista, egoista e misogino.
Gli ultimi fatti di cronaca aberranti e disumani dimostrano come la solidarietà, l’altruismo, il soccorso, la vicinanza siano stati spazzati via dal nostro vivere e convivere quotidiano che ha lasciato spazio all’omertà, alla solitudine e all’indifferenza. Il femminicidio è un omicidio che racchiude in sé la discriminazione e le pressioni psicologiche di cui una donna può essere vittima fino alla sua uccisione. Nell’ambito del format ‘Giornate della Memoria e del Ricordo’, quest’anno ho voluto inserire una testimonianza invitando una donna che è riuscita a sopravvivere al femminicidio. Ho contattato Lucia Annibali, una donna dolcissima a cui va la più profonda gratitudine, che nonostante tutto ha deciso di continuare a parlare della sua vicenda personale portando il suo impegno al contrasto della violenza di genere e la solidarietà e vicinanza al fianco di tutte le donne.
Lucia Annibali è un avvocato, una professionista che il 6 aprile 2013, facendo rientro a casa dal lavoro, trovò ad attenderla due bruti assoldati dal suo ex fidanzato, da quell’uomo che sosteneva di amarla – anche lui un avvocato, un uomo di legge appunto – che per poche migliaia di euro le fece gettare a bruciapelo sul viso e sul corpo acido solforico al 66%. E’ viva per miracolo e ha dovuto sopportare innumerevoli e dolorosi interventi chirurgici. Lucia ce l’ha fatta. Ha vinto ed il suo ex compagno ha perso e non tanto per la condanna scontata al carcere ma per i conti che dovrà fare con la sua coscienza per quel gesto vigliacco ed infame. Ringrazio le dirigenti scolastiche e ai docenti che hanno aderito all’iniziativa accompagnando gli studenti alla riflessione su questo ed altri temi non semplici e dal forte impatto sociale ed emotivo”.
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