Al Vetrya Corporate Campus incontro scientifico dal titolo “Il colore non è, ma appare”

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Al Vetrya Corporate Campus incontro scientifico dal titolo “Il colore non è, ma appare”

COMUNICATO STAMPA n. 844/18 G.M. del 06.11.18 

Luce e colore: neurofisiologia. Sabato, 10 novembre alle ore 17 al Vetrya Corporate Campus di Orvieto dialogo a due voci tra scienza e arte condotto Francesco Orzi e Michael Franke
(ON/AF) – ORVIETO – A conclusione della serie di appuntamenti organizzati al Vetrya Coporate Campus di Orvieto (in via dell’Innovazione, 2) nell’ambito della mostra Antron. Paesaggi etruschi. Genesi pittorica dell’Europa” di Michael Franke promossa da Vetrya, Fondazione Luca & Katya Tomassini, Elysion con il patrocinio del Comune, per sabato 10 novembre 2018 alle ore 17ingresso gratuito è in agenda l’incontro intitolato “Il colore non è, ma appare” tra il professor Francesco Orzi, Ordinario di Neurologia alla Sapienza Università di Roma, e il pittore Michael Franke.

Un dialogo scientifico a due voci, tra scienza e arte, per comprendere cosa si nasconde dietro il colore e come venga percepito dai nostri occhi, come la visione del colore sia un fenomeno complesso nel quale intervengono molteplici fattori: la luce, le interazioni di assorbimento, riflessione e rifrazione legate alla struttura e alla diversa composizione chimica della materia.  Non solo lo studio della luce e della sua interazione con la materia ma anche lo studio della neurofisiologia della visione che indaga il ruolo fondamentale svolto dalla fisiologia dell’occhio umano, dalla relazione occhio-cervello e da fattori genetici che possono influire sulla maggiore o minore ricchezza di sensazioni cromatiche percepibili da una persona nella percezione del colore.

   

Un aspetto distintivo della vista è il colore e potremmo dire che il colore non è, ma appare. L’esperienza cromatica – sostiene il professor Francesco Orzinasce dalla risposta differenziale delle cellule retiniche ‘coni’, a diverse frequenze dello spettro elettromagnetico visibile. Ma il sistema visivo ha la notevole capacità di mantenere la percezione di un colore anche quando le condizioni luminose cambiano al punto di produrre frequenze, della luce riflessa dall’oggetto, del tutto diverse. Questo ed altri fenomeni della percezione cromatica sono interpretabili come il risultato di una complessa interazione tra luce fisica, interazione con l’ambiente, elaborazione da parte del sistema nervoso ed interpretazione sulla base di esperienze precedenti. Sembra proprio che il mondo non sia come appare e che non potremmo vedere senza aver prima appreso”.

Per evidenziare il rapporto esistente tra la fisiologia umana e i fenomeni estetici, Michael Franke presenterà un suo modello tridimensionale della percezione spettrale. L’artista parlerà della percezione non lineare della luce, dell’adattamento locale sulla retina e dei fenomeni fisiologici che generano la sensazione di contrasto e di complementarità cromatica. Sarà inoltre possibile vedere esempi d’immagini trattati con un algoritmo creato sulla base delle sue ipotesi e illustrerà l’interazione esistente tra la sua ricerca scientifica e la sua arte.

Un incontro speciale che suscita interesse poiché ogni giorno tutti usiamo il senso della vista e crediamo di vedere. Siamo immersi in una quantità innumerevole di stimoli, spunti, oggetti, forme, senza rendercene conto perché lo sguardo passa velocemente su tutto ciò che abitualmente ci circonda e soffermarsi, a volte, solo su quello che ci serve.

 

 

 

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Ultimo aggiornamento
06/11/2018