COMUNICATO STAMPA n. 824/18 C.C.del 30.10.18
Consiglio Comunale approva il Bilancio Consolidato 2017 del Gruppo Amministrazione del Comune di Orvieto
(ON/AF) – ORVIETO – In base alla normativa vigente (D.Lgs. 118/2011) il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza (7 favorevoli; 4 contrari; 1 astenuto: Vergaglia) il Bilancio Consolidato 2017 del Gruppo Amministrazione del Comune di Orvieto composto dal Conto economico e Stato patrimoniale, dalla relazione sulla gestione consolidata e dalla nota informativa sugli strumenti derivati.
Prima della trattazione dell’argomento, il Cons. Stefano Olimpieri (Capogruppo “Identità e Territorio”) aveva posto la pregiudiziale (non approvata con 7 voti contrari della maggioranza, contro i 6 favorevoli dell’opposizione) finalizzata al rinviarne la discussione per permettere ai Consiglieri di acquisire maggiori approfondimenti e chiarimenti. Richiesta motivata dal fatto che “la delibera prevede che entrino nel bilancio consolidato del Comune la Fondazione Centro Studi Città di Orvieto che si porta dietro un risultato economico di esercizi precedenti pari ad un passivo di € 605.968 ed Umbria Digitale che si porta dietro anch’essa un economico di esercizi precedenti pari ad un attivo di € 17.336, per cui la differenza di consolidamento dovuta alla mescolanza delle registrazioni risulta negativa per € 587.714 iscritta nel consolidato del Comune di Orvieto, capogruppo del GAP. Essendo una cifra rilevante in Commissione ci siamo confrontati e sono emerse delle perplessità non tutte chiarite visto che la materia è piuttosto complessa. Oggi, peraltro, non sono inseriti i bilanci del Consorzio Crescendo e di Tema che invece lo saranno il prossimo anno. La richiesta di riportare l’atto in commissione con il supporto del Dirigente serve a capire come consiglieri che abbiamo la responsabilità di questo atto quale sarà il presente e il futuro del bilancio del Comune. La complessità dell’argomento richiede dunque un approfondimento maggiore, nel senso che sì applichiamo la legge ma consolidiamo un passivo di bilancio”.
Nella breve discussione che è seguita alla presentazione della pregiudiziale il Sindaco, Giuseppe Germani ha parlato di “approvazione obbligatoria del bilancio consolidato” e che “le società che lavorano insieme al Comune hanno dei bilanci autonomi, quindi nel bilancio entra solo la specificità di quei bilanci non il carico dei debiti che vanno invece in capo al CdA che gestisce ciascun ente. Nello specifico del CSCO il debito stato consolidato con un Piano di rientro a 15 anni. Ricordo che il proseguimento del CSCO venne approvato in modo bipartisan dal Consiglio Comunale. La pregiudiziale non cambia il contenuto dell’atto. Tuttavia non faccio obiezioni se serve una interruzione dei lavori consiliari per un approfondimento dell’atto con il Dirigente del Settore Finanza. Aggiungo solo che altre scadenze come l’assestamento di bilancio di fine novembre non ci consentono di rinviare l’atto in approvazione”.
Il Cons. Andrea Sacripanti (Capogruppo “Gruppo Misto”) ha invece osservato che “la materia è importante, peraltro ai più sconosciuta e quando si parla di finanza pubblica nulla diventa più definitivo di quello che era dichiarato provvisorio. In commissione alcuni dubbi sono emersi. Non escludo di proporre un quesito al MEF per avere rassicurazioni, per dipanare zone grigie e non andare a pagare domani esposizioni in nome dei cittadini. Se la maggioranza è convinta di quello che si appresta a fare si boccia la pregiudiziale ma se ci sono dubbi meglio approfondire”.
Il V. Presidente del Consiglio, Alessandro Vignoli che ha presieduto la seduta ha quindi proposto la sospensione del Consiglio per sentire il Dirigente del Settore Finanza in audizione dei capogruppo. La proposta è stata accolta e alla ripresa dei lavori la discussione sulla pregiudiziale è proseguita con il Cons. Andrea Taddei (Capogruppo PD) che ha precisato “la situazione è assimilabile a quella delle holding. Al di là degli approfondimenti, comunque sempre importanti, non cambierebbe la situazione rispetto al bilancio comunale. La pregiudiziale di per sé non ha senso”.
Roberta Tardani (Capogruppo “Forza Italia”) ha detto che “la materia è senza dubbio complessa, però il Dl 174/2012 art 147 quater parla testualmente di ‘possibili squilibri economico-finanziari per il bilancio dell’Ente Comune’ quindi francamente qualche campanello di allarme lo lancia. Prendo atto, ma le partecipate devono essere controllate dall’Ente. Dal 2012 il debito del CSCO è cresciuto, e il costo del personale non è diminuito, anzi sono state fatte delle assunzioni. La legge mette dei campanelli di allarme rispetto a situazioni di questo tipo, inoltre mi chiedo se la transazione del debito è iniziata da questa partecipata”.
“Il dirigente ha evidenziato che la potenzialità di avere dei crediti dalle partecipate in oggetto non sussiste ed il Comune non incorre in richieste di oneri aggiuntivi sul bilancio dell’Ente, quindi la pregiudiziale decade” ha sostenuto Claudio Di Bartolomeo (Capogruppo PSI).
Infine, Lucia Vergaglia (Capogruppo M5s) ha detto che “l’esame dell’atto è superficiale specie dopo i riferimenti normativi riferiti da Tardani. Se c’è una norma va approfondita. Poiché non ci sono scadenze e poiché parliamo di cifre importanti, va ben chiarito che effettivamente il Comune non risponde in solido. Un approfondimento di questo tema così delicato merita in via prudenziale, un approfondimento. La pregiudiziale è più che attendibile”.
Dopo il voto contrario alla pregiudiziale, la trattazione dell’argomento è proseguita con la relazione del Sindaco, Giuseppe Germani con delega al Bilancio che ha affermato: “Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 118/2011 (armonizzazione contabile) la redazione del bilancio consolidato, prima lasciata alla facoltà di ogni singola amministrazione, pur con una graduazione temporale è divenuta obbligatoria per tutti gli enti locali.
La norma di riferimento è l’art. 11 bis il quale, al comma 11, recita: ‘Gli enti di cui all’art. 1, comma 1, redigono il bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate, secondo le modalità ed i criteri individuati nel principio applicato del bilancio consolidato di cui all’allegato n. 4/4.
In relazione alla gradualità di entrata in vigore, per gli Enti Locali, della contabilità economico patrimoniale armonizzata, il nostro ente redige per la prima volta il bilancio consolidato riferito all’esercizio 2017 applicando quanto previsto dal principio contabile 4.4 allegato al predetto decreto 118/2011.
Come espressamente recita il principio 4.4, il bilancio consolidato è un documento contabile a carattere consuntivo che rappresenta il risultato economico, patrimoniale e finanziario del Gruppo Amministrazione Pubblica / Gap destinato a rappresentare, attraverso un’opportuna eliminazione dei rapporti interni al gruppo, le transazioni effettuate con soggetti esterni al gruppo stesso.
Costituisce quindi lo strumento informativo primario di dati patrimoniali, economici e finanziari del gruppo inteso come unica entità economica distinta dalle singole società o enti componenti il gruppo, che assolve a funzioni di informazione che non possono essere fornite dai bilanci delle singole società o enti.
il bilancio consolidato del gruppo di un’amministrazione pubblica è:
– obbligatorio:
– composto dal conto economico, dallo stato patrimoniale e dai relativi allegati (relazione sulla gestione consolidata comprensiva della nota integrativa e relazione dell’organo di revisione);
– riferito alla data di chiusura del 31 dicembre di ciascun esercizio;
– predisposto facendo riferimento all’area di consolidamento, individuata dall’ente capogruppo, alla data del 31 dicembre dell’esercizio cui si riferisce;
Il principio prevede che gli enti capogruppo, per procedere alla redazione del bilancio consolidato, individuano gli organismi, enti e società che compongono il Gruppo Amministrazione Locale (Gap).
Il Comune di Orvieto, da ultimo con delibera di Giunta Comunale n. 250/2018, ha individuato come facenti parte del GAP i seguenti enti strumentali e società:
– FONDAZIONE PER IL CENTRO STUDI CITTA’ DI ORVIETO
– ASSOCIAZIONE TE.MA
– CONSORZIO CRESCENDO
– UMBRIA DIGITALE SCARL
Il principio contabile prevede altresì che i soggetti compresi nel Gap possono non essere inseriti nell’area di consolidamento quando il bilancio di un componente del gruppo è IRRILEVANTE ai fini della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico del gruppo.
Sono considerati irrilevanti i bilanci che presentano, per ciascuno dei seguenti parametri: totale dell’attivo, patrimonio netto, totale dei ricavi caratteristici, una incidenza inferiore al 10 per cento rispetto alla posizione patrimoniale, economico e finanziaria del Comune.
In ogni caso, a decorrere dall’esercizio 2017, sono considerati invece RILEVANTI gli enti e le società totalmente partecipati dalla capogruppo, le società in house e gli enti partecipati titolari di affidamento diretto da parte dei componenti del gruppo, a prescindere dalla quota di partecipazione.
Dopo aver effettuato i necessari riscontri contabili con la delibera della Giunta Comunale n. 250/2018 sono stati individuati come irrilevanti gli enti: ASSOCIAZIONE TE.MA e CONSORZIO CRESCENDO.
Pertanto il perimetro di consolidamento comprende: FONDAZIONE PER IL CENTRO STUDI DI ORVIETO E UMBRIA DIGITALE SCARL, quindi solamente questi due enti/società saranno ricompresi nel Bilancio consolidato”.
“Secondo quanto previsto dal principio contabile applicato – ha proseguito – il bilancio consolidato, deve includere soltanto le operazioni che gli enti partecipanti al consolidamento hanno effettuato con i terzi estranei al gruppo. Il bilancio consolidato si basa infatti sul principio che lo stesso deve riflettere la situazione economico-patrimoniale e le sue variazioni, incluso il risultato economico conseguito, di un’unica entità economica composta da una pluralità di soggetti giuridici.
Nella fase di consolidamento dei bilanci dei diversi organismi ricompresi nel perimetro, si è pertanto proceduto ad eliminare le operazioni e i saldi reciproci intervenuti tra gli stessi organismi, al fine di riportare nelle poste del bilancio consolidato, i valori effettivamente generati dai rapporti con soggetti estranei al Gruppo.
L’identificazione delle operazioni infragruppo ai fini dell’eliminazione e dell’elisione dei relativi dati contabili ha visto il ruolo attivo del Comune, in quanto capogruppo, nel rapportarsi con i singoli organismi partecipati, al fine di reperire le informazioni utili per ricostruire le suddette operazioni ed appostare le scritture di rettifica.
Da ultimo si è provveduto a calcolare la differenza di consolidamento intesa come differenza tra il valore della partecipazione iscritto nel bilancio d’esercizio del Comune e il valore della corrispondente frazione di patrimonio netto contabile della controllata.
A tal fine l’ente ha posto a confronto i valori con cui ha iscritto nel proprio Stato Patrimoniale 2017 le partecipazioni nelle società e negli enti ricompresi nel perimetro di consolidamento, con il valore del loro patrimonio netto corrente; la sommatoria di tali ultimi valori è risultata non coincidente rispetto al valore di iscrizione delle quote di partecipazione nell’Attivo patrimoniale del Bilancio dell’ente, determinando una differenza di consolidamento negativa di euro 587.714,45 che è stata iscritta nella posta dell’Avviamento come consentito dal principio contabile.
Terminate le operazione di consolidamento registriamo che il primo bilancio consolidato del Comune di Orvieto si è chiuso con un utile consolidato di euro 951.740,01 e con un Capitale Netto consolidato al termine dell’esercizio di euro 109.593.300,50.
Come è evidente dai documenti allegati alla delibera, la differenza di consolidamento è riconducibile al valore negativo del patrimonio netto della Fondazione centro studi. Al riguardo si puntualizza che:
– la Fondazione Centro Studi ha stipulato con i propri debitori degli specifici accordi prevedendo un piano pluriennale di rientro dal debito;
– il bilancio consolidato del Comune di Orvieto assolve a funzioni informative e di conoscenza dei dati patrimoniali ed economici del gruppo ma non incide sulla responsabilità per le obbligazioni assunte dell’ente (Fondazione Centro Studi) che rimane in capo alla stessa e segue la normativa di riferimento.
L’Ente Locale non è tenuto al ripiano delle perdite di una fondazione, atteso che alle stesse deve essere in grado di far fronte la fondazione stessa con il proprio patrimonio, a pena di estinzione o trasformazione. In definitiva, il Comune per nessuna delle società in qualche modo controllate, è tenuto al reintegro di perdite di bilancio di ciascuna di esse”.
Sintesi del dibattito:
Stefano Olimpieri: “una piccola riunione con il dirigente ha chiarito alcune questioni di una materia complessa che sono certo avrebbe necessità di maggiori approfondimenti. Non ho fatto la pregiudiziale per agire in maniera dilatoria, ma perché abbiamo effettivamente bisogno di chiarire la materia e capire tecnicamente come il bilancio consolidato si innesta in tutto ciò. Se la legge dice che il bilancio consolidato diventa una identità unica i dubbi sono legittimi. L’estinzione del fardello debitorio del CSCO ormai datato da almeno dieci anni, si risolverà con l’accordo transattivo. L’incontro di poco fa non è risolutore perché la materia va digerita. Non ci sono scadenze capestro, ma prima di decidere di votare vorrei capire. Prendo atto della bocciatura della proposta di rinvio, e resto convinto che il Comune deve esercitare un controllo ferreo, per non rischiare di avere già dal prossimo anno delle sorprese”.
Claudio Di Bartolomeo: “mi rendo conto delle perplessità di Olimpieri che non nego avendo io stesso fatto delle verifiche. Nell’incontro di poco fa il Dirigente ha detto di aver approfondito l’argomento anche sulla base delle domande emerse in Commissione. Quindi ho piena fiducia. Ho cercato di capire come funziona il bilancio consolidato che impone alle partecipate di portare all’attenzione del Comune il proprio bilancio per poterlo verificare. Avremo quindi la possibilità di accertare e verificare ancora meglio la soglia di rilevanza. Il bilancio consolidato appare quindi come uno strumento a favore del Comune per controllare le partecipate. Approvo l’atto”.
Andrea Sacripanti: “il bilancio consolidato è una norma di legge e non credo che possiamo contravvenire alla norma stessa. Voterò contrario perché sicuramente la materia è complessa e alcuni dubbi rimangono. Voto contro perché si parla di partecipate che per me sono fastidiosissime perché per il CSCO comunque il Comune garantisce sul rientro del debito di queste ente. Io sarei favorevole ad una norma che mette i debiti pregressi in capo a chi li ha fatti! E’ un fatto politico rilevante non aver chiamato i referenti del Comune nei CdA di servizi come il SII, chiamandoli cioè a relazionare su programmi ed investimenti; stessa cosa per la TeMa, figuriamoci per le catastrofi finanziarie create dal Consorzio Crescendo. Io voto contro per questi motivi e per coerenza avendo sempre votato contro il bilancio dell’Amministrazione”.
Martina Mescolini (PD): “la pregiudiziale di Olimpieri ci ha dato la possibilità di approfondire una materia complessa, escludendo in modo netto che il Comune abbia responsabilità diretta sui bilanci degli altri enti. La legge impone ai comuni la ricognizione delle partecipate di cui il Comune è capogruppo. Il CSCO ha un debito pregresso che avanza da oltre un decennio e questo lo sappiamo tutti. Penso che con le previsioni catastrofiche da qui al prossimo anno non si va da nessuna parte. Allo stato attuale non dobbiamo ragionato di se e di ma. Il consuntivo 2017 del CSCO ha chiuso con attivo di 4 mila euro e l’attuale amministrazione può dire di aver riportato il CSCO in attivo”.
Roberto Meffi (Forza Italia): “materia complessa e, aggiungo, confusa. L’alone di dubbio su alcune questioni aleggia. Sappiamo che questo è un obbligo di legge quindi è chiaro che non ci sono scelte alternative. Bene che il CSCO ricominci ad essere in attivo, ma ad oggi non sappiamo come si chiuderà il 2018. Le partecipate sono state un cancro per tutti i comuni perché ci sono state sacche di potere ed hanno determinato dei buchi, che prima o poi qualcuno pagherà”.
Replica del Sindaco: “i bilanci di previsione e di consuntivo specialmente del CSCO, l’attuale gestione li fa sistematicamente e come è evidente a tutti è aumentata molto l’attività. Una scelta questa volta allo sviluppo del centro stesso piuttosto che al mero a vivacchiare. La presentazione dei bilanci preventivi del CSCO è stata fatta proprio in questa sala consiliare, ma va detto che la partecipazione è stata scarsa. Il Crescendo è in liquidazione, punto. La situazione della TeMa è nota a tutti e il Comune ha fatto la sua parte. La stessa TeMa, proprio quest’anno, ha organizzato una stagione al di sopra delle aspettative e delle risorse che il Comune mette a disposizione. Se avessimo slittato di due settimane l’approvazione dell’atto non ci sarebbe cambiata la vita, giustissimo invece fare sulla legge continui approfondimenti”.
Dichiarazioni di voto, Lucia Vergaglia: “la discussione porta sicuramente tanti spunti di riflessione. Sapere di più è sempre una opzione valida. Per questo mi chiedo: se domani l’approvazione di questo atto significasse prerequisito di solidarietà e responsabilità per intervenire come Comune su altri enti partecipati? La campagna elettorale la si fa sempre e questo atto è una grande responsabilità. Annuncio l’astensione perché non ho elementi chiarificatori per avere una opinione sicura”.
Tardani: “il voto è negativo. Sappiamo che ci sono scadenze da rispettare, ma chiedevamo un maggiore approfondimento perché effettivamente si aprono una serie di riflessioni che preoccupano ogni amministratore. Faccio riferimento in particolare al sistema dei controlli da attivare sulle partecipate. E’ giusto dire che si sceglie lo sviluppo e lo sforzo di mantenere la fondazione (CSCO) presupponeva lo sforzo di contenerne l’esposizione debitoria. Ribadisco che serve maggiore controllo sulle partecipate”.
Taddei: “slittando l’approvazione di poche settimane ci troveremmo nella stessa situazione di oggi. A proposito del CSCO mi preme evidenziare che sarebbe opportuno leggersi la situazione debitoria da quattro anni a questa parte, mi riferisco al forte incremento dell’attività peraltro svolta gratuitamente dai membri del CdA. Chi pagherà l’esposizione debitoria del passato la pagherà lo stesso CSCO attraverso il proprio bilancio che è ricominciato ad essere in attivo incrementando la gamma di azioni ed attività svolte. Voto favorevole”.
Olimpieri: “il presupposto fondamentale della norma sul bilancio consolidato è quella del controllo e trovare il modo di razionalizzare le partecipate. Lo scetticismo sull’azione di controllo fatta finora dall’Amministrazione Comunale per abbattere in maniera pesante il debito è legata al fatto che è stato tutto delegato ai CdA. E’ su questo che occorre ragionare. Non vorremmo che il prossimo anno si debbano consolidare somme maggiori a seguito dell’inserimento di TeMa. Voto contrario”.
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