“Aree Interne Sud-Ovest Orvietano” iniziata la fase operativa per l’attuazione dei primi 38 progetti

Data:

“Aree Interne Sud-Ovest Orvietano” iniziata la fase operativa per l’attuazione dei primi 38 progetti

COMUNICATO STAMPA n. 396/18 G.M. del 22.05.18 
Entrato nella fase attuativa l’accordo “Aree Interne” Sud Ovest Orvietano
• Circa 12 milioni di euro già disponibili per i primi 38 progetti mentre prosegue l’elaborazione di nuove proposte
• Gli esiti del Forum svoltosi ad Orvieto sul tema La rete dei territori per lo sviluppo locale
(ON/AF) – ORVIETO – La Strategia Nazionale Aree Interne è già entrata nella fase attuativa per i venti Comuni del Sud-ovest orvietano (Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove, Penna in Teverina).
Come annunciato, si è svolto nel pomeriggio di ieri presso la Sala Consiliare del Comune di Orvieto, il Forum “Aree Interne” Sud Ovest Orvietano sul tema La rete dei territori per lo sviluppo locale, che ha messo a fuoco i risultati dell’esperienza di programmazione condivisa 2014/2020 messa in atto da 20 comuni di un territorio vasto che va da Città della Pieve a Penna in Teverina, facendo il punto sui primi progetti che si stanno attuando (sono già usciti alcuni bandi ed è iniziata la fase di progettazione) e soprattutto sulle ulteriori prospettive che si possono delineare dalla futura programmazione europea.
Le risorse finanziarie in campo ammontano a € 11.957.923 di cui: € 3.740.000 (Legge di stabilità), € 1.866.300 (POR FESR 2014-2020), € 1.421.623 (POR FSE 2014-2020), € 4.835.000 (PSR FEASR 2014-2020) e   € 95.000 (Cofinanziamento comunale).                 
Il Forum, a cui sono intervenuti, tra gli altri: la Presidente Regione Umbria, Catiuscia Marini, Lucio Caporizzi Direttore alla Programmazione, innovazione e competitività Regione Umbria, Giampiero Lattanzi Presidente Provincia di Terni, Sabrina Lucatelli Coordinatore Comitato Tecnico Aree Interne e numerosi Sindaci del territorio, è stato aperto dal saluto di benvenuto del Sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani (ente capofila di Area Interna) che ha ripercorso i passaggi salienti degli oltre tre anni di lavoro che si sono resi necessari per attivare lo strumento “Aree Interne” nel territorio “pilota” dell’Umbria.
“L’Accordo di programma quadro sottoscritto, il 22 dicembre 2017, dalla Regione  Umbria  e dal Comune di Orvieto con l’Agenzia per la Coesione Territoriale, il Ministero dell’Istruzione dell’Università e  della Ricerca, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, il Ministero delle  Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il Ministero della Salute, relativo all’area interna del Sud Ovest Orvietano – ha detto Germanientra nella sua fase operativa.
Nella elaborazione di tale strumento di programmazione e di intervento, sia sotto il profilo legislativo che di governo, si è affermato un principio di responsabilità collegiale, fra il responsabile dell’Accordo di programma ed i diversi soggetti sottoscrittori, nella valutazione degli interventi programmati, la verifica del loro stato di attuazione e degli obiettivi loro connessi, la previsione di una eventuale revisione di tali interventi e della conseguente riprogrammazione delle risorse o modifica delle coperture finanziarie previste. Il punto fondamentale è dunque l’introduzione di un sistema condiviso di responsabilità  e di procedure che consentano una efficace e dinamica fase di attuazione degli interventi ai fini dello sviluppo e del recupero del territorio, attraverso fondi ordinari della Legge di Stabilità e i fondi comunitari. Gli obiettivi, in sintesi, possono essere identificati nell’aumento del benessere della popolazione locale, della domanda locale di lavoro e dell’occupazione, del grado di utilizzo del capitale territoriale, nel  rafforzamento dei fattori di sviluppo locale.

Nel quadro della  strategia  nazionale  per  lo  sviluppo  delle  aree  interne  del Paese, l’inserimento del Sud-Ovest Orvietano, una delle tre aree interne della Regione Umbria insieme al Nord Est Umbria ed alla Valnerina, i due livelli di intervento che abbiamo considerato sono: il miglioramento della qualità e quantità dei servizi ritenuti essenziali per l’istruzione, prevedendo un costante monitoraggio della  rete  dei  servizi  delle  aree  interne e l’individuazione di Progetti di sviluppo locale come: la tutela del territorio e delle comunità locali, la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile, i sistemi agro-alimentari e sviluppo locale, il risparmio energetico e la individuazione d filiere locali di energia rinnovabile, il saper fare e l’artigianato”.

L’area interna Sud Ovest Orvietano – ha proseguito – è composta da 20 comuni situati geograficamente a cerniera tra Umbria, Toscana e Lazio, la superficie interessata è pari a 1.187 kmq con una densità della popolazione medio-bassa pari a 52,7 abitanti per Km q, circa la metà del valore medio regionale pari a 104,5. Il territorio è ricompreso al 100% nelle aree interne. A caratterizzare il paesaggio locale è la sostanziale persistenza di una cultura agricola storica e il mantenimento del sistema policentrico dei borghi storici.
Spopolamento e declino economico sono oggi due fattori critici da dover contrastare ponendo attenzione alle potenzialità esistenti e ai piccoli segnali di ripresa che ci giungono. Bisogna quindi migliorare la governance e potenziare le politiche di coesione e di integrazione sociale, contrastare la ‘desertificazione demografica’ garantendo la qualità dei servizi ed il mantenimento delle comunità sul territorio, rafforzando la vita di comunità e la qualificazione dei servizi socio sanitari educativi e territoriali; ricomporre l’identità territoriale e rendere l’area coerente ed attrattiva ai fini dello sviluppo socio economico.
La sfida per avviare il cambiamento si muove in una logica di  rete e si basa sull’integrazione tra funzioni e servizi, sulla creazione di presupposti per una nuova imprenditorialità, attrattività e inclusività, basata  su  valori  comuni.  Un  percorso  di  innovazione  che  si  fonda  sui  valori identitari del territorio. Ciò significa giungere  ad  una  gestione sempre più associata dei servizi e delle funzioni attribuite ai Comuni e favorire politiche e strategie di sviluppo locale integrato e plurisettoriale.  I primi risultati raggiunti – ha concluso – riguardano il miglioramento della governance e il consolidamento di un network tra i canali istituzionali generalizzato al settore  privato e alle comunità locali. La nostra idea di cambiamento si basa sul coinvolgimento delle giovani generazioni. Senza le quali, ne siamo convinti,  il presente non ha alcuna idea di futuro”.  

Virna Venerucci portavoce del gruppo di assistenza tecnica che ha seguito in questi anni lo sviluppo dell’Area Interna Sud-Ovest Orvietano ha espresso “grande soddisfazione per il lavoro svolto in un lungo processo di partecipazione e concertazione, che è stato di ascolto attivo dei territori al fine di definire la bozza di strategia. Rafforzare la governance cambiando il modello di gestione, su questo i comuni hanno iniziato a lavorare insieme. E’ stato un lavoro intenso dove la parte pubblica e la parte privata, anche attraverso il coinvolgimento di vari stakeholders, hanno lavorato in rete facendo si che le decisioni fossero veramente condivise, eliminando i potenziali conflitti. Le scelte sono maturate dal basso e si sono aperte modalità nuove sul come gestire ed affrontare le varie tematiche che vanno dalla riappropriazione del patrimonio storico, alle filiere multiservizi, all’agroalimentare, turismo, arte del fare, artigianato, ricettività ma anche responsabilità verso i beni comuni raggiungendo convergenze su 7 azioni cardine che ad oggi hanno dato forma a circa 38 progetti ammissibili a finanziamento volti al miglioramento delle condizioni standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, delle condizioni di viabilità e potenziamento delle tecnologie nei borghi; alla possibilità di fare rete e filiere di aziende agricole; al garantire il miglioramento dei servizi alle aree interne che rischiavano lo spopolamento; a come muoversi nel territorio con una integrazione di mobilità lenta e di interconnessione intermodale”.  
Un buon lavoro confermato dal Direttore alla Programmazione, innovazione e competitività Regione Umbria, Lucio Caporizzi che ha ricordato che ora è iniziata la fase attuativa: 7 bandi sono già emanati ed altri 8 dovranno esserlo. A disposizione del territorio interessato ci sono quasi 12 mln di euro, mette di cui 3,74 mln provenienti dallo Stato con la Legge di Stabilità e 8,2 mln di risorse dei Programmi comunitari, con i quali si è dato concreto avvio alla fase di realizzazione degli interventi inseriti nella Strategia d’area. 
Tre le azioni strutturali: 1) promozione dello sviluppo del territorio; valorizzazione e integrazione dei beni culturali; riqualificazione dei borghi resilienti; sostegno e diversificazione della multifunzione agricola; valorizzazione del territorio e dell’ambiente (aree archeologiche, percorsi naturalistici, investimento a favore delle imprese turistiche e culturali); 2) servizi e infrastrutture di connettività digitale; multifunzionalità delle aziende agricole che sono presidio di attività del territorio e dell’ambiente. 3) servizi socio sanitari, la linea dell’educazione e formazione, collegamenti, con particolare attenzione ai centri cosiddetti ‘durante e dopo di noi’, alla casa della salute di 1° livello a Fabro, all’area dell’economia sociale, all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà. E ancora, relativamente all’offerta formativa, il potenziamento di piccoli centri della qualità didattica; mentre rispetto alla mobilità il potenziamento di trasporto scolastico ed infrastrutture a zero emissioni”. L’ultimo richiamo di Caporizzi è stato quello alla capacity building per le amministrazioni locali, ovvero alla necessità di capitalizzare le forme associate di gestione dei servizi per i cittadini.
Dal canto suo Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria ha definito l’area pilota “Sud-Ovest  Orvietano come “un percorso ed una esperienza concreta che è punto di riferimento ed è riproducibile per tutta l’Umbria. E’ molto positivo che oggi si vada alle prime realizzazioni di 38 progetti. L’esperienza delle Aree Interne è riproducibile in una regione che ha 63 Comuni con meno di 5mila abitanti e una popolazione molto diffusa, che è un valore aggiunto. Anche a fronte di un invecchiamento della popolazione ciò ha una valenza poiché indica una prospettiva di crescita basata sulla vocazione dei territori. 
Quella dell’Orvietano è un’area interna che si colloca non in un’area in ritardo di sviluppo, ma che ha delle potenzialità in crescita che, se guidate, danno valore aggiunto alla regione non solo in senso stretto, basti pensare a quanto agricoltura, paesaggio e turismo sono elementi identitari imprescindibili, non ancora completamente espressi. Uno dei fattori guida della Strategia d’area, riguarda il buon vivere e il turismo. Questo è un territorio che conosce il turismo dal Settecento, quando l’orvietano era parte dei gran tour, e credo che oggi sia importante il lavoro strategico per valorizzare tutti gli attrattori, anche quelli considerati minori come gli scavi archeologici, su cui stiamo investendo come Regione con la SNAI e non solo”. 
“Questa esperienza – ha aggiunto Marini – è molto concreta e significativa. Ciò che dirò in conferenza delle Regioni è che la strategia di aree interne non deve essere lo spot della programmazione di un settennato. L’esperienza umbra di Aree Interne ci dice che è maturato un metodo che consegniamo ai Comuni, quello di far emergere dal basso le vocazioni territoriali quindi sono indicate delle traiettorie anche nella prossima programmazione, che non potrà essere un ritorno al passato. Cercheremo di mantenere il patrimonio acquisito da questa esperienza per le prossime programmazioni di investimenti.
Attraverso la realizzazione dei progetti costruiamo anche un percorso di idee per impostare la nuova programmazione europea che dovrebbe chiudersi con questo settennato della UE. Come Umbria dovremo avere l’idea di come intendiamo ancorare le cose già inserite nella programmazione 2014/2020 all’idea di sviluppo del post 2020. Spero che ci sia attenzione alla Strategia Nazionale Aree Interne anche da parte del nuovo governo, perché questo è un metodo di lavoro replicabile oltre le tre aree individuate, sud ovest orvietano, nord est eugubino e Val Nerina, un metodo di lavoro per le amministrazioni comunali”.
“Oggi è un punto di arrivo e di partenza al contempo – ha detto Giampiero Lattanzi, Presidente della Provincia di Terni – oggi abbiamo testato una esperienza di lavoro comune. La nostra provincia è presente con 19 comuni su 33, ed è riuscita a dialogare avendo in questo caso riferimenti diversi come il Comune di Orvieto. C’è voluto del tempo nel far comprendere che ragionavamo in termini di programmazione di un’area estesa in termini di servizi ai cittadini, e sicuramente questa è stata una grande conquista. Area Interna ha significato per noi tutti la capacità di sapersi relazionare. Abbiamo inserito la valorizzazione di punti di eccellenza che prima erano propri della Provincia; penso al Palazzo del Gusto di Orvieto nel complesso di San Giovanni e Villa Paolina a Porano che dovrebbero essere punti di eccellenza e di rilancio dei nostri territori. La nuova programmazione sarà molto ferrea quindi dobbiamo andare avanti affinando questa importante rinnovata relazione fra Comuni per intercettare la nuova programmazione”.
Contributi al dibattito moderato da Luca Martinelli Ufficio Stampa Strategia Nazionale Aree Interne (se ne da conto nel successivo comunicato), sono pervenuti Antonio Rossetti del Centro Studi Città di Orvieto; Fausto Scricciolo Sindaco di Città della Pieve, Fabio Roncella Sindaco di Montegabbione; Daniele Longaroni Sindaco di Castel Viscardo, Alessandro Ruina Medico di Fabro; Giorgio Cocco Sindaco di Porano; Angelo Larocca Sindaco di Monteleone D’Orvieto; Gianluca Filiberti Sindaco di Lugnano in Teverina; Gianluigi Maravalle Sindaco di Ficulle; Francesco Paola Presidente del Comitato Promotore del progetto Unesco del Monte Peglia.
A concludere i lavori è stata Sabrina Lucatelli, che coordina la SNAI dal Dipartimento per le politiche di coesione della presidenza del Consiglio dei Ministri che si è detta “molto soddisfatta perché il Forum dimostra i concreti passi avanti di quest’area nell’associazionismo e nella attuazione della Strategia. Per noi è stato importante leggere l’entusiasmo dei sindaci per le azioni già in corso di realizzazione e quelle programmate. Una operazione come questa serve per attirare investimenti. La politica ci invita a dare continuità. 
Invito gli amministratori coinvolti nella SNAI a lavorare sulla comunicazione dei primi risultati e sulla partecipazione dei cittadini, perché la Strategia è un patrimonio della comunità e ci auguriamo che venga presto discussa in un appuntamento nelle piazze e anche nelle scuole, coinvolgendo gli studenti”.
 

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
22/05/2018