Conferenza ISAO sul tema “Gutta cavat lapidem. Salti d’acqua nel territorio orvietano”

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Conferenza ISAO sul tema “Gutta cavat lapidem. Salti d’acqua nel territorio orvietano”

COMUNICATO STAMPA n. 1000/21 G.M. del 06.12.21 
Conferenza dell’ISAO dal titolo Gutta cavat lapidem. Salti d’acqua nel territorio orvietano. Venerdì 10 dicembre 2021 h 17:30 al Museo Emilio Greco
(ON/AF) – ORVIETO – Gutta cavat lapidem. Salti d’acqua nel territorio orvietano è il titolo della seconda Conferenza dell’Istituto Storico Artistico Orvietano per l’Anno Accademico 2021-2022 che si terrà Venerdì 10 dicembre 2021 alle 17:30 presso il Museo Emilio Greco. L’appuntamento, coordinato dall’archeologo Claudio Bizzarri è realizzato con la collaborazione dell’Associazione “Ettore Majorana”. 
Dopo i saluti del Presidente regionale della FIE (Federazione Italiana Escursionismo), Stefano Paggetti e del Presidente dell’Associazione Majorana, Paolo Pimpolari – che farà anche un breve accenno sul rispetto “etico” che deve guidare ogni tipo di trekking, ovvero: come si cammina nel territorio senza rovinarlo – seguiranno gli interventi del geologo Francesco Biondi del FIE-Majorana che parlerà della formazione del nostro territorio e quello di Claudio Bizzarri che farà un excursus per illustrare l’utilizzo dei salti d’acqua nel mondo antico (mulini, gualchiere ed altro), anche in riferimento alla green economy. Saranno proiettate, infine, varie immagini dei salti d’acqua dell’Orvietano, di forte  coinvolgimento e organizzate per schede. 
Le cascate! L’affascinante spettacolo naturale che si perpetua in ogni luogo dove l’orogenesi è ancora giovane, come nel caso dell’Italia: ma che porterà, alla fine dei tempi, ad un appiattimento di tutte le terre: perché, appunto, Gutta cavat lapidem, in perpetuum!! Per questo non sono occasionali spezzoni di paesaggio, ma la prova della vitalità intrinseca del nostro pianeta. E sono oggetti della meraviglia, da sempre ma specialmente a partire dall’epoca del Grand Tour, che ne includeva almeno due: quelle di Tivoli, e quella delle Marmore. Quest’ultima, pur essendo opera dell’uomo, ha sempre attirato scienziati, letterati, poeti: basti ricordare Leonardo, Galileo, Goethe, Byron, Corot e Turner. L’Orrida Bellezza romantica! Fu Salvator Rosa, che ritrasse le Marmore da una grotta, ad usare per primo questa espressione: “Vidi a Terni la famosa cascata del Velino, cosa da far spiritare ogni incontentabile cervello per la sua orrida bellezza”. Ogni cascata porta infatti in sé la carica di un paesaggio atmosferico e fragoroso, e rappresenta l’occasione per misurare il volto minaccioso della natura a fronte dell’umana fragilità. Ed essendo l’Italia terra di religioni antiche, ogni cascata è da riconnettere alle fonti ancestrali del mito: il Bello Ideale inverato nel paesaggio italiano.

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Ultimo aggiornamento
06/12/2021