COMUNICATO STAMPA n. 805/22 C.C. del 20.10.22
Proroga della convenzione tra i Comuni del territorio orvietano per la progettazione e attuazione della Strategia dell’Area Interna “Sud-Ovest Orvietano
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità dei presenti (12 favorevoli) la proroga per 5 anni della convenzione tra i Comuni del territorio orvietano per la progettazione e l’attuazione della strategia dell’Area Interna “Sud Ovest Orvietano” sottoscritta nell’ottobre del 2017.
Illustrando l’atto, il Sindaco e Assessore alla Cultura, Roberta Tardaniha spiegato che “la proroga di anni 5 della convenzione è necessaria per concludere la progettazione in essere 2014-2020 della Strategia delle Aree Interne Sud-Ovest Orvietano ed avviare la nuova programmazione 2021-2027” precisando che “qualora fosse necessario apportare modifiche alla convenzione durante la prossima programmazione si provvederà con un successivo atto”. Il Sindaco ha aggiunto che “per la successiva programmazione 2021-2027 il Comune di Città della Pieve ha già manifestato la volontà di unirsi ad un’altra Area Interna e che comunque dovrà deliberare il rinnovo specificando che al termine delle attività legate alla strategia 2014-20 si perfezionerà il recesso già comunicato al Comune di Orvieto, in qualità di capofila dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano ed alla Regione Umbria nell’aprile scorso”.
“Tutti i comuni – ha concluso – saranno impegnati per la definizione di una nuova strategia. Con l’attuale programmazione sono stati messi in campo circa 12,5 mln di euro provenienti da 6 diverse fonti di finanziamento. Per la futura programmazione si parla di una analoga dotazione finanziaria su cui Orvieto, come ente capofila, intende imprimere una nuova impronta. Io ho sempre definito in tutte le sedi opportune la necessità di imprimere una svolta alla strategia e di dare una maggiore visione territoriale ai progetti da mettere in campo piuttosto che la parcellizzazione dei progetti stessi. Ci siederemo a breve al tavolo con la Regione per la definizione di una nuova programmazione e progettazione condivisa”.
Dibattito:
Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “un tema controverso perché di Area Interna se ne parla da anni per affrontare singoli progetti o per questioni burocratiche, ma non in maniera organica e sostanziale. Propongo e faccio appello al presidente del Consiglio Comunale di convocare una Conferenza dei Capigruppo e fare il punto della situazione, ripercorrere le tappe, verificare quali progetti sono stati realizzati, quali sono ancor in itinere e quali sono gli indirizzi di una nuova strategia di cui il Comune di Orvieto sia capofila per un territorio di 12 comuni dell’orvietano più che dei venti come quelli che sono attualmente previsti. Al di à di queste osservazioni che sono personali ritengo necessario confrontarci ed approntare un contributo fondamentale perché non si può più fallire. Io ho una convinzione che non è quella di sistemare singoli interventi per i vari comuni ma un approccio complessivo per uno sviluppo diverso per il futuro. Le Aree Interne nascono come strumento per valorizzare le zone ‘depresse’. Quindi cerchiamo di dare un senso ad una nuova visione territoriale da giocarsi su varie partite quali ad esempio: sanità, ambiente, trasporti, eccetera. Con questo auspicio voterò a favore ma il mio è un supporto condizionato al raggiungimento degli obiettivi. C’è bisogno di concretezza e non più di annunciazioni che non declinano in meglio la vita e le prospettive dei cittadini. Rinnovo l’invito ad una riunione della commissione capigruppo per coinvolgere tutte le forze politiche. Una strategia che ora appoggio e che domani non so se appoggerò”.
Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “una proposta positiva e da portare avanti quella suggerita da Sacripanti. Trovo giusto che il Consiglio Comunale conosca cosa è stato fatto. La disomogeneità di queste aree interne crea di fatto delle diversità, ma la ratio della norma sulle Aree Interne è quella di evitare lo spopolamento che è nei fatti e costruire uno nuovo sviluppo. Voterò a favore dell’atto ma occorre un cambio di passo radicale rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Chiedo al Sindaco del Comune capofila non di trovare 19 progetti per soddisfare ciascuno dei vari comuni dell’area interna ma di individuare due o tre progetti al massimo – penso ad esempio ad una hub logistica, alla sanità, ai trasporti – per dare una logica alle risorse pubbliche, e che si vada a costruire il prima possibile un percorso per conoscere e dare un contributo alle idee e alla capacità critica dei territori”.
Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”): “noto da parte dei consiglieri di minoranza e dello stesso Sindaco un certo trasformismo rispetto a quando, circa tre anni fa, discutevamo degli atti delle Aree Interne. Bene che si riconosca il potenziale di questo strumento tuttavia resta il rammarico perché la domanda che oggi mi pongo è questa: perché questo spirito di partecipazione dei consiglieri di maggioranza che ieri erano in minoranza, non si registrò allora dando un loro contributo per superare i limiti dello strumento di cui il Sindaco ci ha parlato? Seppure va bene cambiare idea dico questo che questi trasformismi non fanno bene alla città perché piuttosto che un atteggiamento di forte opposizione, una giusta critica poteva forse dare esiti diversi. Sottolineo che ben vengano l’aggiornamento dei progetti in itinere, dico però che dobbiamo riflettere se una realtà come Città della Pieve se ne va da questa area interna. Grazie alla strategia delle Aree Interne il Palazzo del Gusto, che non è la riqualificazione del San Giovanni, è un progetto che permette di avere nella nostra città un edificio dove poter esibire ed esporre prodotti di tutto il territorio. La maggioranza avrà visto I progetti proposti nell’accordo quadro quindi avrebbe dovuto farsene carico prima, non tre anni dopo l’insediamento dell’attuale amministrazione. Non era scontato che la città di Orvieto potesse essere all’interno di questa progettazione e ricordo quando Sacripanti non accettava il concetto del riconoscimento di ‘area depressa’ per questo territorio. Per fortuna ci siamo con un ruolo preciso che è quello di essere capofila”.
Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “in campagna elettorale si parlava di Aree Interne e io sostenevo che era una mera spartizione di denaro pubblico da parte dei Sindaci dei comuni, quando invece era doveva essere l’individuazione di tematiche da portare avanti. Devo dire che ho visto progetti senza tematiche. Forse era stata costruita una macchina troppo pesante? Resta il fatto che piazze sale polivalenti non servivano per facilitare la mobilità tra i piccoli centri e dare servizi ai cittadini dando senso alla funzione sociale. Ho colto la critica del Cons. Mescolini, lo strumento è giusto ma bisogna”.
Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”): “colgo positivamente il ravvedimento dell’Amministrazione Tardani che scopre finalmente che quella delle Aree Interne è una strategia ed un modus operandi realmente efficace. La strategia non sono i singoli progetti ma il modo che hanno i vari Comuni di lavorare insieme e non guardare i singoli campanili. Prendo atto positivamente oggi che il Sindaco abbia voluto accettare che si tratta di uno strumento buono e che dalla maggioranza vengano segnali di apertura. Meglio tardi che mai!”.
Federico Giovannini (Gruppo “Partito Democratico”): “desta sempre più meraviglia ciò che la maggioranza sta facendo da un po’ di tempo a questa parte. Ci sono dei Ministeri specifici sulle Aree Interne ma solo la maggioranza orvietana non aveva compreso le opportunità di questo strumento. Non è questione di logica spartitoria, bastava dimostrare attenzione per comuni vicini come Baschi dove, ad esempio, si è parlato per anni di progetti per la logistica. E’ troppo semplice dire che i progetti di prima valevano meno di zero, mentre oggi no. Questi progetti potevano essere implementati con le idee dell’attuale maggioranza che invece ha preferito negarne l’importanza e l’utilità”.
Replica Sindaco, Roberta Tardani: “la capacità di mistificare da parte dell’opposizione è divertente. Ricordo che io votai a favore della nascita dell’area interna dicendo che poteva rappresentare una opportunità da cogliere. Ora che la convenzione va in scadenza e si deve ripartire con la nuova programmazione chiedo di essere onesti e analizzare con obiettività se con l’attuale strategia si siano raggiunti gli obiettivi previsti. E’ stata contrastata la marginalizzione del nostro territorio? E’ stato fermato lo spopolamento? Sono stati fatti investimenti che avessero un reale impatto sullo sviluppo del territorio? Ritengo che purtroppo non si siano raggiunti questi risultati e che possiamo aprire una nuova pagina in cui sarà fondamentale coinvolgere anche i privati. La Consigliera Mescolini evidentemente non è al corrente del fatto che Città della Pieve esce dalla nostra area perché la Regione ha costituito due nuove aree interne, tra cui quella del Trasimeno. E’ del tutto evidente che la ragione è questa e non altre. Peraltro, la convenzione prevede la presenza di Città della Pieve fino alla fine dell’attuale programmazione. Non c’è alcun trasformismo ma la semplice presa di coscienza che non siamo andati verso la direzione di una maggiore competitività di questo territorio. Sono favorevole a prevedere incontri. C’è molto da lavorare su temi come l’istruzione, i trasporti, l’organizzazione dei servizi socio-sanitari, le comunità energetiche, lo sviluppo produttivo al fine di intercettare le relative linee di finanziamento. Dall’esperienza che si sta concludendo abbiamo imparato che la linea da seguire è una: realizzare progetti che vadano nella direzione di sviluppare l’intero territorio”.
Dichiarazioni di voto:
Mescolini: “il Sindaco mette sempre nel nervosismo nei suoi interventi anche se non conosce il progetti di sviluppo che erano nella strategia dell’Area Interna. Resta il fatto che in tre anni la maggioranza non ha dimostrato di lavorare con gli altri comuni. Credo che si debba comunque riflettere sul perché i comuni scelgono di entrare in altre Aree Interne e lasciano l’Orvietano. Sono domande legittime che come consiglieri abbiamo il diritto di porre! L’incapacità di poter agire, pensare e riflettere in maniera scevra da condizionamenti politici dimostrata dall’attuale maggioranza nel passato, oggi dà come risultato un ritardo notevole e la scarsa conoscenza della maggioranza stessa di quello che era il percorso tracciato dalla prima strategia d’Area Interna. Abbiamo detto che siamo favorevoli e cogliamo le proposte pervenute di coinvolgimento di tutte le forze politiche”.
Sacripanti: “evitiamo di guardare indietro. Io all’epoca criticai la descrizione del nostro Comune come di una ‘area depressa’, ma non lo strumento che si andava a costruire. La mia domanda era perché qualificarci come area depressa per intercettare dei soldi, quando abbiamo servizi sanitari, ospedale, infrastrutture viarie, scuole, servizi culturali. Io come cittadino orvietano guardo più ai territori vicini dell’alto Lazio che sono molto più affini alla nostra storia piuttosto che a realtà meno omogenee alla nsotra. Tra un anno e mezzo il Sindaco Tardani dovrà fare il bilancio della sua attività, quindi dovrà dire che cosa ci ha lasciato lo strumento dell’Area Interna. Ha lasciato un segno nella vita degli orvietani? Ha inciso su questa area vasta? La risposta è no! Questo strumento è però operativo e ci stiamo dentro quindi dobbiamo costruire i risultati. Il mio voto favorevole non è una delega in bianco. Quando la passata amministrazione approvò le Aree Interne, anche con il consenso dell’opposizione, tranne il sottoscritto, la maggioranza di allora comunque non ci ha mai coinvolti o offerto occasioni per fare proposte. I 700 mila euro per sistemare il San Giovanni ci sono ancora ma per un problema burocratico è una pratica che deve essere ancora sbloccata in quanto si andava a disporre di un bene che era ancora della Provincia. Certe cose non possono essere trascurate”.
Olimpieri: “la sfida è nuova e condivido il fatto che non siamo mai stati coinvolti nelle progettualità, penso quindi che la proposta di Sacripanti di coinvolgere tutto il Consiglio Comunale sia opportuna. Aggiungo che l’attuale regionalismo ci taglia le ali e ci impedisce di avere rapporti con territori che sono più comuni alla nostra realtà ma che sono in altri ambiti regionali. Inoltre, la cultura dirigista ha impedito ai privati di entrare ad essere i veri partner operativi dei progetti dell’Area Interna. Sono convinto che entrambi questi limiti debbano essere superati. Annuncio il voto a favore”.
Croce: “noto delle contraddizioni tra l’intervento del Sindaco e dei consiglieri di maggioranza. La verità è che per otto anni e mezzo avete disconosciuto completamente uno strumento che oggi dite essere prezioso. Quanto al coinvolgimento dell’allora minoranza nel percorso di costruzione della strategia dell’Area Interna abbiamo ritrovato delle e-mail in cui venivate convocati per condividere tale esperienza. Comunque sia prendiamo atto favorevolmente che oggi l’amministrazione Tardani cambia prospettiva”.