COMUNICATO STAMPA n. 335/21 C.C. del 20.04.21
Conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto con apposizione di una targa presso il Monumento dei Caduti in Piazza Cahen
(ON/AF) – ORVIETO – Nell’odierna seduta, il Consiglio Comunale ha approvato (11 favorevoli; 3 contrari: Giovannini, Croce, Barbabella) il conferimento la Cittadinanza Onoraria al “Milite Ignoto” prevedendo l’apposizione di una targa commemorativa presso il Monumento dei Caduti in Piazza Cahen.
L’atto fa seguito alla mozione già approvata dal Consiglio il 29 dicembre scorso, quale “attestato di stima, di riconoscenza e di gratitudine ad un italiano che ha sacrificato la propria vita per il bene, l’onore e la vittoria dell’Italia” e in attuazione del vigente Regolamento per la concessione delle civiche benemerenze del Comune di Orvieto.
“In Giunta abbiamo recepito la mozione approvata dal Consiglio per il conferimento della Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto – ha sottolineato il Sindaco, Roberta Tardani nella presentazione dell’atto – vuole onorare un semplice Soldato che, in rappresentanza di tutti i cinquecento mila Soldati Italiani caduti nella Prima Guerra Mondiale ha sacrificato la propria vita per il bene, l’onore e la vittoria dell’Italia. Il sede di Commissione consiliare sceglieremo le modalità di apposizione della targa”.
Dibattito:
Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “ringrazio l’Amministrazione e il Consiglio per voler voluto portare avanti questa proposta e ricordare i caduti che in tutte le guerre hanno combattuto per l’Italia. Una proposta importante per la Città e per ricordare tanti orvietani che sono caduti per la Patria. Accanto a tale riconoscimento ho proposto di riqualificare il monumento ai caduti di Piazza Cahen che è anch’esso un fatto di rispetto e decoro in cui si riconoscono i nostri concittadini. Spero che quanto prima si possa installare questa targa e conferire la cittadinanza”.
Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “io non accoglierò positivamente la proposta di cui abbiamo già discusso in una recente seduta. Ovviamente nutro massimo rispetto per le vite dei caduti delle guerre e concordo per la riqualificazione del monumento ma non reputo conformi alle mie posizioni tali forme di riconoscimento. L’istituzione del Milite Ignoto nel 1921 ha avuto un certo significato in un clima post bellico nel quale la classe dirigente di allora volle riscattare la propria colpa di aver mandato al massacro ragazzi di diciassette anni. Un popolo ignorante sacrificato nelle trincee in modo terribile. Quella classe dirigente che volle riscattare un senso di colpa, senza ammetterlo, non mi trova consenziente, anche perché il concetto di Patria è storicamente definito. A quale patria ci riferiamo, a quella del 1921 o al concetto di patria che abbiamo oggi? Il mio modo di pensare alla Patria non coincide con questo. Il mio dovere ideale, morale e culturale è quello di non aderire al concetto di Patria del 1921. Così come il Presidente Garbini chiedo anche io che non venga utilizzata in modo improprio la mia posizione”.
Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”): “voto contrario perché la discussione che venne fatta a suo tempo ha approfondito abbondantemente le diverse posizioni. Trovo che i caduti debbano essere onorati nelle varie forme, ma il concetto di Patria oggi è ben diverso. Ed ora come allora ribadisco che se questo giovane milite fosse in vita avrebbe un’altra idea di Patria. Chiedo anch’io che la mia posizione non venga strumentalizzata politicamente”.
Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “da liberale, la concessione della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto mi spinge a votare con convinzione questo atto, nell’affermazione del principio liberale di Patria, un concetto molto ampio che non può essere ristretto in un periodo storico particolarmente negativo di repressione e di non libertà che per molti aspetti sentiamo di condannare. Un concetto ampio che va dal 1870 fino alla nascita della Costituzione Italiana. E’ un concetto che ha il senso dell’appartenenza, che non ha nulla e che vedere con i regimi ma ha a che fare con i concetti di uguaglianza, libertà, appartenenza, mutuo soccorso. Condanno il totalitarismo e il sovranismo ma condivido e sostengo il concetto di Patria. Confesso che ogni volta che salgono all’Altare della Patria a Roma, città che conserva in sé tutta la storia dell’umanità con esempi di architetture che segnano le epoche, provo una forte emozione e mi emoziono davanti all’idea del Milite Ignoto e al senso di Patria. Favorevole”.
Federico Giovannini (“Partito Democratico”): “concordo con i colleghi di minoranza. L’idea di Patria a mio avviso non va contestualizzata ad un certo periodo storico, ma va attualizzata al principio fondante della Costituzione Italiana che è: l’Italia ripudia la guerra. Dobbiamo insegnare ai giovani a non fare gli errori del passato e ad essere cittadini europei al di là dei confini, ad avere ampie vedute, a ricercare la collaborazione tra gli Stati europei, a realizzare una Costituzione europea e una legislazione europea. Dobbiamo far sì che essi arrivino a questo. La storia di quel periodo credo si debba superare quindi voterò contro. Nel rispetto della visione individuale di ciascuno di noi chiedo rispetto per questa mia posizione”.
Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “desidero rassicurare tutti che con il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto non dichiariamo guerra a nessuno perché sembrerebbe che il conferimento da parte della maggioranza possa urtare chissà quali superpotenze e scatenare reazioni mondiali nei confronti della nostra città. Rispetto a quei ragazzi che andarono in guerra, alcuni volontari altri perché il dovere li ha chiamati, ricordo a tutti che molti di loro non hanno avuto di fatto nemmeno una sepoltura. Oggi la figura del Milite Ignoto è un simbolo che ricorda proprio quei giovani. Questo riconoscimento simbolico della nostra città quindi è un modo per far sì che questa memoria non venga dispersa. Penso che dalla costruzione di una memoria condivisa che ha accomunato tanti paesi del mondo, si può imparare a non commettere altri errori. Trovo quindi eccessivo questo significato di avversità. La Patria non è mutevole. Difenderla ieri significava imbracciare un fucile e andare a sparare contro il nemico, oggi scendere in campo per la Patria significa che è un dovere rispondere, ciascuno per il proprio ambito, quando la patria ci chiama, come ci hanno dimostrato anche tutto coloro che sono scesi in prima linea nell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo”.
Replica del Sindaco: “l’intervento di Sacripanti è condivisibile e il significato di Patria può essere ricondotto al senso di amore, di appartenenza e di servizio alla comunità che ognuno di noi sente di poter dare al proprio Paese. Nell’attuale momento storico, si è sentito il bisogno di costruire comunità coese che hanno avvertito il forte impegno di tutti per mettersi al servizio delle rispettive collettività nell’affrontare una emergenza sanitaria che ha rafforzato il senso di appartenenza all’Italia. Trovo esagerato sostenere che si possa addirittura pensare di portare avanti strumentalizzazioni che nessuno di noi assolutamente farà. Spiace però constatare che non venga colto il significato di questa proposta che come Amministrazione volevamo dare”.
Dichiarazioni di voto, Olimpieri: “lungi da me strumentalizzare chicchessia. Questa proposta ha alla base una coscienza condivisa e nasce per ridare un senso di dignità. La cittadinanza onoraria al Milite Ignoto ha un senso identitario in cui ci cittadini si riconoscono in tutte le città d’Italia. Spero che presto si possano trovare delle sintesi su queste tematiche. L’istituzione del Milite Ignoto, di cui quest’anno si celebra il centenario, è antecedente all’ottobre 1922. E’ vero che non si deve strumentalizzare ma è anche vero che si devono superare delle separatezze che in alcuni passaggi degli interventi precedenti ho colto”.
Barbabella: “sgombro il campo da alcuni equivoci negli interventi del Sindaco e di altri consiglieri. Non c’entra nulla il nostro rispetto per l’impegno che c’è oggi rispetto alla pandemia e i sacrifici che si fanno. Pur rispettando le argomentazioni del Consigliere Olimpieri mi si consenta di dire che il clima in cui venne istituito il Milite Ignoto era sì quello post bellico, ma era quello del militarismo e le classi dirigenti di allora lo alimentarono coscientemente. Quei giovani non andarono volontari alla guerra ma furono coscritti e vissero la costrizione in modo drammatico e devastante. Quindi stiamo discutendo di altro. Il concetto di Patria è in continua evoluzione. Personalmente mi attesto sul concetto di Patria definito nella Costituzione, che non a quello del 1921. Quando la Patria chiama io rispondo, ma la Patria di oggi non a quella del ’21. Concludo dicendo che se si voleva impostare la questione affinché fosse unitaria l’approccio doveva essere diverso. Voto contro”.
Presidente Assemblea, Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “sono favorevole. La mia riflessione è che ci sono diverse visioni ed evoluzioni e ci sono spazi di differenza di impostazione rispetto al concetto di Patria. Ogni schieramento politico ha il suo legittimo convincimento ma dal mio punto di vista trovo che sia elemento di coerenza la proposta che ci apprestiamo a votare”.
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