COMUNICATO STAMPA n. 465/20 C.C. del 03.07.20
Ripristino attività e potenziamento Ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto: Consiglio Comunale approva una risoluzione della maggioranza. Voto contrario sulla mozione della minoranza
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale non ha approvato (10 contrari: maggioranza; 4 favorevoli: minoranza) la mozione presentata dai Cons.ri Martina Mescolini e Federico Giovannini (“Gruppo Partito Democratico”) condivisa dai Cons.ri Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”) e Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) inerente il ripristino e potenziamento dell’Ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto.
E’ stata invece approvata (10 favorevoli: maggioranza; 4 contrari: minoranza) la risoluzione presentata dal Cons.re Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”).
La mozione era stata presentata il 6 maggio ed è stata illustrata dalla Cons.ra Martina Mescolini (Capogruppo, Partito Democratico”) la quale ha evidenziato che “con l’arrivo della ‘Fase 3’ ovvero della ripresa di tutti i servizi sanitari erogati presso l’Ospedale di Orvieto, ad oggi permane invece una situazione che evidenzia diverse criticità tra queste una ridotta attività reparti ambulatoriale e diagnostica di alcuni e ancora un depotenziamento dal punto di vista dell’organico sia medico che infermieristico, quindi proponiamo un emendamento al 1° punto del dispositivo e l’aggiunta del 4° punto”.
Il documento emendato dai proponenti impegnava il Sindaco e la Giunta a:
– chiedere alla dirigenza della USL, all’Assessore alla Salute alla Presidente della Regione Umbria la riattivazione della piena funzionalità dei reparti, delle visite ambulatoriali e di tutte le prestazioni sanitarie al fine di garantire la tutela della salute per i cittadini dell’orvietano; in tempi brevissimi dei reparti dell’Ospedale di Orvieto al fine di riprendere la programmazione delle prestazioni sanitarie e garantire la tutela della salute per i cittadini dell’orvietano;
– chiedere, per il nostro ospedale, la fornitura e l’implementazione di apparecchiature per l’analisi dei test di positività da Covid-19 (tamponi) sia per consentire di ripristinare condizioni di agibilità sia per il controllo dell’epidemia;
– valutare la possibilità di organizzare uno spazio esterno per la cosiddetta “zona grigia” così da non incorrere in possibili contaminazioni; anche utilizzando e adeguando la tensostruttura della protezione civile destinandola al triage, zona tamponi e sala attesa esiti tamponi (così da evitare che le persone con sintomi sospetti Covid -19 possano entrare nei reparti destinati ad altre funzioni bloccandone, in caso positivo, l’operatività).
– intervenire prontamente su quelle che risultano essere le criticità più severe, come la carenza di personale medico e infermieristico, attivando, assieme agli altri sindaci del territorio, tutte le misure amministrative e politiche volte a garantire un presidio ospedaliero di qualità e una sanità di territorio adeguata ai bisogni.
Il Cons. Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”) ha presentato a sua volta, la risoluzione approvata dal Consiglio che impegna il Sindaco a:
– continuare, in linea con il positivo lavoro svolto fino ad oggi, a rapportarsi con i vertici politici, amministrativi e sanitari della Regione e della USL Umbria 2, al fine di sollecitare la riapertura e la rifunzionalizzazione di tutti quei reparti che nel nostro Ospedale non sono ancora completamente operativi causa Covid19;
– monitorare costantemente la reale operatività dei reparti e, se del caso, sollecitarne il funzionamento ottimale;
– e, come Primo Cittadino del Comune capofila dell’Ambito socio-sanitario 12, iniziare un percorso di confronto e condivisione con tutte le realtà del territorio affinché si possa elaborare un progetto socio-sanitario che possa essere portato all’attenzione degli organi regionali competenti al fine di potenziare e migliorare l’Ospedale di Orvieto.
Il Cons. Olimpieri ha così motivato la risoluzione: “Da troppi anni l’Ospedale di Orvieto vive una situazione di forte criticità in relazione alla carenza di personale (medico e para medico), alla mancanza di alcune strutture funzionali tese ad alzare il livello qualitativo delle prestazioni e delle cure mediche per rendere il ‘Santa Maria della Stella’ fornito degli stessi macchinari che hanno in dotazione altri nosocomi regionali, oltre ad una altra serie di disfunzioni che obbligano gli operatori sanitari a lavorare in affanno ed i pazienti a dover subire liste di attesa lunghissime, obbligandoli spesso a dover effettuare viaggi estenuanti per fare controlli e esami.
Purtroppo il Covid19 ha accentuato queste criticità strutturali: allo stesso tempo le norme emanate dal Ministero della Salute e dalla Regione hanno determinato percorsi complessi ed articolati, oltre a disporre la chiusura di alcuni reparti.
Durante la Fase 1 e la Fase 2 dell’emergenza pandemica, l’Ospedale ha sicuramente subito delle forti limitazioni che hanno creato disagi a tanti cittadini: queste restrizioni, però, hanno anche contribuito alla fuoriuscita dal picco dei contagi in tempi molto brevi, tanto che ormai da diverso tempo il nostro territorio e la nostra Regione risultano essere a contagi zero.
Ad oggi assistiamo ad una ripresa – seppur con tempi e modalità non troppo veloci – di alcuni importanti reparti dell’Ospedale: ovviamente il timore di nuovi contagi, le norme vigenti in materia di riapertura delle strutture sanitarie in tutta Italia e le oggettive difficoltà nel rimettere in moto una macchina strutturalmente complessa, stanno determinando un allungamento dei tempi di riattivazione di alcuni servizi.
Va anche detto che, rispetto ad alcune settimane fa, il processo di ritorno alla normalità si è di molto accelerato, anche grazie ad alcuni reparti che hanno lavorato senza soluzione di continuità per dare risposte veloci ed esaustive ai tanti cittadini che attendevano di essere sottoposti a visite ed esami.
Pertanto, occorre rilevare che di fronte ad una situazione epidemiologica nazionale e regionale in netto miglioramento, risulta quanto mai necessaria una ulteriore riprogrammazione delle attività per il graduale ritorno agli assetti organizzativi pre-pandemia. Un ripresa delle attività che, per ovvie necessità, dovrà avvenire in maniera progressiva, attraverso una riprogrammazione scaglionata in base alle classi di priorità, partendo dalle attività chirurgiche che hanno subito una sospensione.
In questo periodo di Coronavirus si deve evidenziare come il Sindaco di Orvieto abbia seguito e gestito con costanza, serietà e competenza tutte le fasi più o meno critiche che si sono succedute in questi mesi: in particolare da parte del Sindaco vi è stato un collaborativo e proficuo rapporto con tutte le strutture amministrative e mediche della USL2 e questo ha contribuito a determinare una migliore gestione dell’emergenza.
La pandemia ha fatto comprendere l’importanza e la necessità di avere servizi sanitari pubblici all’altezza della situazione, così come ha rappresentato in modo evidente l’esigenza di avere strutture ospedaliere che possano dare risposte efficaci e di qualità.
Quello che è avvenuto negli anni scorsi ha insegnato che la sanità non può più essere il luogo dove architettare i propri ‘giochetti’ politici ed ‘interessi’ di potere, ma ha anche decretato come il perverso concetto di usare la sanità come luogo principale dove esercitare il clientelismo abbia subito un colpo pesantissimo: pertanto, spetta alle Istituzioni dare corso ad un nuovo percorso per affrontare i tanti e gravi problemi che affliggono la sanità. E questo percorso deve portare le Istituzioni ad elaborare – in tempi brevi ed alla luce del sole – un progetto partecipato da tutti gli attori interessati, coinvolgendo in prima persona gli operatori sanitari. Una volta elaborato, tale progetto dovrà essere portato all’attenzione dell’Assessorato alla Sanità della Regione affinché Orvieto, il suo territorio e, soprattutto, il suo Ospedale possano essere considerati alla stessa stregua di tutte le altre realtà regionali, nonché per poter incidere positivamente nel nuovo Piano socio-sanitario regionale che inizierà a breve la fase istruttoria.
A supporto della necessità di difendere e potenziare il ‘Santa Maria della Stella’ è giusto ricordare, infine, un passaggio che l’Assessore Regionale alla Sanità ha fatto, nel rispondere ad una interrogazione del Consigliere Regionale, Andrea Fora, ovvero: l’Assessore Coletto ha affermato che ‘il futuro dell’Ospedale di Orvieto non è in discussione, manterrà il suo ruolo e potrà essere eventualmente soltanto potenziato’”.
Dibattito:
Sindaco, Roberta Tardani: “l’approccio del Consigliere Olimpieri è condivisibile. L’emergenza non è terminata quindi gli Ospedali sono ancora luoghi sensibili. In questi ultimi mesi ho sentito giocare troppo sul nostro Ospedale il che non è un buon servizio alla nostra comunità! Questa Amministrazione, come ho già detto più volte e ribadisco, non sarà mai asservita a logiche diverse da quelle che sono l’interesse primario della cittadinanza. Il ruolo dell’Ospedale di Orvieto non viene con il Covid ma viene da lontano, quindi adesso va affermato il suo ruolo all’interno del nuovo Piano Sanitario Regionale che si sta scrivendo ora. Dobbiamo smettere di parlare del passato quando in passato si è assecondata la volontà della Regione! Quando mi sono insediata alla guida dell’Amministrazione, come Sindaco ho messo la questione del ruolo dell’Ospedale in cima all’agenda delle priorità. L’impegno del Sindaco c’è. L’11 luglio prossimo alle ore 9 incontrerò l’Assessore Coletto in Regione, voglio però vedere l’impegno e il supporto propositivo della minoranza non i distinguo! Se il nostro Ospedale ha ancora un funzionalità ridotta è perché è ancora in atto una emergenza sanitaria, peraltro, nel frattempo si stanno smaltendo le liste d’attesa”.
Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “i problemi ci sono e da questi dobbiamo partire, il che non equivale a fare delle accuse ma ad affrontare la realtà per quella che è. Ci sono problemi di lungo periodo che indicano un problema di ruolo del territorio più che del solo Ospedale, e su cui si deve intervenire con lucidità. La pandemia ha portato alla luce la gravità dei problemi che già esistevano come la mancanza di tecnologia o la carenza di personale. Ci sia consentito un giudizio in buona fede e non strumentale. Riconosciamo questa realtà. Riconosciamo cioè che c’è un problema di risposta immediata e che nessun direttore deve venire a dirci che tutto è a posto, per poi vedere che tutto è rimasto come stava. Olimpieri ha detto delle cose sagge e giuste ma tende ad una impostazione giustificatoria ed una delega al Sindaco di fare tutto. Con il Sindaco ci dice di fare insieme. Bene, io ci sto. E’ sulle cose essenziale che bisogna essere comunità compatta, ma facendo cose e progetti fatti bene”.
Cons. Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “la Giunta Regionale si è insediata a dicembre 2019, a febbraio si è fermato il mondo con una emergenza planetaria che riguarda molto di più l’ambito della sanità anche rispetto alla gestione dell’attività ordinaria di ogni ospedale. Penso che bisogna tenerne conto. Come noi forse abbiamo poca dimestichezza nel governare, anche la minoranza ha poca dimestichezza nel fare politica sulla sanità. Oggi infatti scontiamo decenni di un certo modo di gestire la sanità. Giusto chiedere la ripresa di tutte le attività ma non si deve ignorare il fatto che adesso, tra una prestazione e un’altra, gli ambienti degli ambulatori devono sanificare e questo richiede un tempo specifico che certamente rallenta il ritmo delle prestazioni. Trovo giusto dire che occorre ragionare sul futuro e anche io mi appello al Sindaco affinché di costruisca un percorso di condivisione. Il nostro Ospedale può costituire per noi anche una risorsa dal punto di vista economico essendo ospedale di frontiera e l’esigenza dell’affermazione definitiva del ruolo del nostro presidio nel sistema della sanità umbra è stato ben recepito in Regione. La risoluzione ci trova d’accordo perché è stata costruita con metodo, la mozione purtroppo non lo è. Non si può ragionare in astratto dimenticando il passato e le politiche scellerate portate avanti per decenni in Umbria”.
Cons. Federico Giovannini (Gruppo “Partito Democratico”): “ringrazio il personale sanitario che, con tutte le difficoltà del caso, ha agito per arginare a vari livelli l’ondata pandemica. Oggi però ci accingiamo a convivere con il virus. Per mesi quello che diceva la minoranza veniva tacciato dalla maggioranza come inutile. Quello che dice Olimpieri è condivisibile se non fossero restati inascoltati i segnali di allarme lanciati dai noi lanciati. Mi chiedo se in questa crisi socio-economica è ancora il caso di lasciare i cittadini di fronte all’unica possibilità che hanno, quella di mettere mano al portafoglio, solo per fare visite che sono importanti e specifiche. Sappiamo che il Covid ha portato la degenerazione di altre patologie e la riprogrammazione dei servizi va fatta sulla base di dati oggettivi, riportando i reparti alla piena funzionalità e operatività del personale sanitario”.
Cons.ra Cristina Croce: “oggi il Sindaco e altri consiglieri prendono atto del fatto che ci sono problemi seri, perché i sorrisi non sono sempre sufficienti per affrontare i problemi della città. Ritengo che l’emergenza Covid sia stata gestita bene grazie anche al sistema della medicina di territorio che in Umbria funziona da sempre e che in questa fase ha funzionato bene. Prendiamo atto quindi che i problemi ci sono. Noi ci siamo e ci siamo sempre stati! Il Sindaco lo sa, ma ci viene sempre negata la nostra presenza nei contesti che sono fondamentali! Noi siamo e vogliamo essere impegnati nella costruzione di un Ospedale che abbia un peso maggiore nel contesto regionale della sanità”.
Presidente Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “ho ascoltato gli interventi con attenzione. In generale le strutture pubbliche non prevedono piani anti pandemia. In Umbria il sistema ha funzionato ed è molto importante. E’ forte la necessità di tornare alla normalità ma per il funzionamento ordinario e completo di tutti i servizi c’è ancora la necessità di attendere. Per tutta l’area dell’emergenza in nostro Ospedale funziona normalmente e non da oggi”.
Replica Cons.ra Mescolini: “il Sindaco ci ha tacciato di usare la questione dell’Ospedale e della sanità per mere strumentalizzazioni politiche ma non dice quali sarebbero dichiarazioni strumentali che noi avremmo fatto. Non possiamo essere assolutamente soddisfatti di quella che è stata la riprogrammazione dei servizi anche a fronte di altri ospedali che hanno ripreso la normalità. Tutto questo avviene a fronte di una convenzione per collegare funzionalmente l’ospedale di Narni-Amelia con quello di Terni per interventi chirurgici. Noi diciamo che non dobbiamo accettare il fatto che si ricomincerà, ma che dobbiamo pretendere che si ricominci come hanno fatto altri presidi! L’Assessore Coletto ha detto che il nostro presidio ha reagito bene all’emergenza Covid. Se è vero che la Presidente della Regione Tesei si è insediata da poco la privatizzazione e l’allentamento della sanità pubblica a favore di quella privata era inserita nel programma di governo delle stessa Tesei. Io ho apprezzato la risoluzione e l’intervento di visione di Olimpieri. Noi saremo vicino al Sindaco, se il Sindaco lo vorrà veramente e non solo a parole! Basta però con le dietrologie del passato e guardiamo al presente e al futuro! E comunque, nella nostra mozione non c’è scritto che il Sindaco ha sbagliato!”.
Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “siamo favorevoli alla risoluzione e contrari alla mozione perché se questa non fosse stata scritta per far risalire la china ad una compagine politica uscita sconfitta proprio dalla gestione della sanità regionale, allora avrebbe avuto un’altra significato e prospettiva. Orvieto è nato come Ospedale dell’emergenza-urgenza ma se durante il Covid sono stati richiamati in servizio figure come l’ex primario di Pronto Soccorso, allora in realtà è un presidio che ha avuto esigue dotazioni in tutti questi anni. La Regione ha gestito bene l’emergenza e quindi non accettiamo una mozione che ingigantisce ciò che non è! I dati di funzionamento dei reparti parlano chiaro. L’Assessore Coletto ha incontrato il Sindaco a febbraio ed ha garantito che l’Ospedale di Orvieto sarà di portata e rilevanza strategica per l’Umbria. E’ su questo che si sta lavorando”.
Barbabella: “speravo che si potesse uscire da questo dibattito con una visione diversa e protesa al dopo emergenza. I problemi ci sono e i nostri cittadini devono avere i servizi sempre, senza dover andare altrove con costi chi spesso costringono a rinunciare. E’ un problema di ruolo del nostro Ospedale e del nostro territorio in Umbria, un territorio che ha senso in quanto territorio di confine. La settimana prossima la Regione varerà il ‘libro bianco sulla sanità’ spero che la nostra comunità tutta sappia confrontarsi e misurarsi su questo tema con le problematiche di oggi”.
Croce: “abbiamo perso un’altra occasione perché una battaglia come questa si affronta uniti e coesi! Noi ci siamo e ci siamo messi a disposizione da subito per un nuovo piano della sanità che non si fondi sulle battaglie ideologiche”.
Olimpieri: “occorre cercare di capire dove stiamo andando e cosa dobbiamo fare da quì ai prossimi anni in un contesto di Piano Regionale Sanitario. E’ questa la ratio della risoluzione. L’Orvietano è certamente un territorio di confine molto marginale, ma serve a costruire un percorso condiviso anche oltre i confini amministrativi. Servono altre prospettive che la politica oggi deve mettere in campo con un piano organico, senza strumentalizzare nulla, a partire dalla pandemia! La risoluzione ha una prospettiva di futuro. Confido nella capacità del Sindaco di portare a sintesi queste istanze”.
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