Consiglio Comunale approva salvaguardia equilibrio bilancio 2022/24

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Consiglio Comunale approva salvaguardia equilibrio bilancio 2022/24

COMUNICATO STAMPA n. 618/22 C.C. del 28.07.22
Bilancio di Previsione 2022/2024: Consiglio Comunale approva la salvaguardia degli equilibri e la variazione al bilancio e al D.U.P.
(ON/AF) – ORVIETO – In base alla normativa vigente, nella seduta odierna, il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza (9 favorevoli, 3 astenuti: Barbabella, Giovannini, Croce), la salvaguardia degli equilibri di bilancio approvato il 7 febbraio scorso, nonché la variazione al Bilancio di Previsione 2022/2024 a seguito della verifica delle poste di entrata e di spesa e in generale sul regolare andamento della gestione finanziaria, effettuata a norma di legge dal Servizio Ragioneria.
Dalla verifica risulta che non sussistono situazioni di squilibrio della gestione, né debiti fuori bilancio, né disavanzi dalla gestione dei residui, né l’esigenza di adeguare il fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato dove è stato effettuato un adeguamento a  403.102,66 Euro. Per dare seguito alle variazioni richieste dai dirigenti, al bilancio di Previsione 2022/2024 è stata apportata una variazione complessiva di 3.205.395,26 euro per l’annualità 2022,  -883.572,67 euro per il 2023 e -560.242,56 euro per il 2024. Di conseguenza sono stati variati anche gli stanziamenti di cassa 2022. Con tale variazione viene assicurato il permanere degli equilibri generali e parziali di bilancio (in termini di competenza e di cassa) e il rispetto del vincolo di finanza pubblica locale.
Illustrando l’atto, l’Assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo si è soffermato sul forte rialzo delle utenze energetiche che pesano su Enti locali, famiglie e imprese. Per il Comune di Orvieto l’incremento è quantificato in un milione di euro per le utenze di energia e gas in conseguenza dell’aumento dei costi di approvvigionamento di queste materie sui mercati internazionali. Sulle modalità di copertura da parte del governo nazionale si prospettano specifiche assegnazioni statali, anche se per il solo anno corrente possono essere utilizzate risorse proprie dei comuni quali: avanzi di amministrazione disponibili, proventi delle concessioni e delle sanzioni edilizie, avanzi vincolati dell’emergenza Covid relativi a somme non utilizzate delle risorse assegnate per la pandemia e proventi derivanti dal Codice della Strada. Di qui la necessità di attivare un attento monitoraggio circa la realizzazione delle entrate poste a copertura dei maggiori oneri per l’energia elettrica e gas, in particolare sui proventi derivanti dalle concessioni edilizie, dalle violazioni al Codice della Strada e dalla gestione del Pozzo di San Patrizio. 
Dibattito
Per Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”) le ragioni del provvedimento evidenziano un fatto di natura tecnica finanziaria con l’aumento esponenziale del costo di energia elettrica, metano e benzina per circa un milione di euro, cifra importantissima che incide su un totale di circa 24 mln del bilancio. Un fatto anomalo comune a tutti i bilanci di enti locali ed istituzioni obbligati a trovare risorse per pagare le utenze. Ciò significa però che il bilancio del Comune di Orvieto è solido e vero poiché a metà anno ha permesso di trovare le risorse per coprire il maggior costo delle utenze e camminare con maggiore tranquillità per il resto dell’anno. In questo senso è positivo che il Pozzo di San Patrizio, ogni mese di ogni anno, migliori i dati dell’anno precedente. E’ comunque auspicabile che il governo intervenga con ristorni a favore di comuni ed altri enti.
Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”) ha concordato con le dichiarazioni precedenti ma ha manifestato delusione per il fatto che già dalla scorsa legislatura si parlava di andare a gara per la sostituzione degli impianti di illuminazione a led con un notevole risparmio dell’ordine del 50%. Una delusione in quanto, benché l’assessore si sia subito attivato, purtroppo dopo tre anni nulla è stato realizzato, perché gli uffici non si sono mossi a dovere, o perché sono sotto organico o per inerzia? Se fossero stati fatti determinati investimenti sugli uffici tecnici si poteva raggiungere il risultato. Quindi il richiamo alla dirigenza di settore va fatto anche in ragione dei riconoscimenti economici che vanno ai dirigenti. Il cittadino non deve incollarsi i costi di una inefficienza della macchina amministrativa. Queste osservazioni riguardano un tema che va avanti da tempo.
Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) ha detto che si tratta di una verifica degli equilibrio di bilancio quindi più di altre volte si sarebbe atteso che si parlasse della manovra mentre invece si tende alla esaltazione politica della capacità di gestire il bilancio. In tal caso si doveva dare atto che anche la precedente amministrazione aveva fatto grandi cose e se il bilancio è solido il merito non va all’attuale amministrazione ma alla precedente che, semmai si può dire, può aver peccato nella ricerca assoluta degli equilibri di bilancio piuttosto che su un bilancio proiettato verso un progetto di città. Quanto alle carenze tecniche, non è così perché se i tecnici non danno retta, l’Assessore dovrebbe dimettersi. Le carenze lamentate sono giuste ma allora da domani si dovrebbe intervenire o rimuovendo il tecnico o affidando incarichi esterni. Servono decisioni perché le città sono organismi che stanno al centro di trasformazioni radicali.
Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”) ha detto che se da un lato vengono evidenziati dei punti critici, dall’altro per la prima volta si scopre che talvolta la volontà dell’Amministrazione si scontra con la realtà della macchina farraginosa della Pubblica Amministrazione. Se questo non poteva essere un alibi 5 o 6 anni fa, a maggior ragione non può esserlo oggi. In questo caso si dovrebbero assumere gli atti conseguenti. Questo cela la strategia di nascondere una problematica che invece bisogna risolvere, e questo spetta solo all’Amministrazione. 
Federico Giovannini (Gruppo “Partito Democratico”) ha spiegato che alcune considerazioni espresse nei precedenti interventi fanno riflettere perché i due anni di pandemia potevano essere utilizzati per una progettualità futura. Il progetto della sostituzione dell’illuminazione a led come quello della piscina o delle scuole doveva essere l’avvio di un diverso modo di ragionare per contrastare i costi energetici.  
Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”) ha detto di essersi confrontato con l’Assessore verificando che le utenze e i contratti stipulati in passato, a seguito della guerra, avrebbero creato una situazione che si sarebbe riverberata nei mesi futuri. Alcuni piccoli comuni dell’orvietano hanno già fatto il lavoro dell’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica anche solo con un geometra, ma anche le aziende che fanno servizi nei comuni del territorio potrebbero farlo. La questione dei dipendenti è legata solo a due fattori: o non sono bene indirizzati oppure un dirigente non si prende le proprie responsabilità. Il Comune non si può permettere di avere elementi di ostacolo agli investimenti sul territorio che coinvolgono direttamente i cittadini. Bene allora la manovra ma in prospettiva è necessario avere una macchina efficiente e capace.
L’Assessore Pizzo ha replicato che Orvieto è un comune complesso che negli ultimi dieci anni ha perso molte figure professionali, sono stati fatti vari concorsi ma non tutti hanno sortito gli esiti sperati a causa anche di rinunce nella fase finale. Logicamente nei comuni più piccoli c’è maggiore facilità, Orvieto si colloca invece su un livello medio/alto con maggiori complessità. La normativa inoltre evolve ed è complesso analizzare i rendimenti energetici del led, visto che l’Amministrazione intende realizzare un reddito creando compartecipazione agli utili dell’energia. Il comune viene da una fase di predissesto con una perdita di patrimonio pubblico venduto. Il progetto di città dell’Amministrazione in carica per alcuni non sarà molto ma punta sulla promozione per portare ricchezza alla città. L’aumento della Tari avviene perché non si era voluta affrontare la questione delle maggiori utenze e così via per altri problemi. Gli uffici sono impegnati su numerose attività incluso il Pnrr. Sulla fibra a livello nazionale ancora si discute. La burocrazia sta fermando molte opere. Per il passaggio all’illuminazione al Led nel centro storico c’è la speranza di andare a gara entro ottobre mediante la piattaforma Consip. 
 

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Ultimo aggiornamento
28/07/2022