Consiglio Comunale non approva mozione per costituzione tavolo permanente di tutte le forze politiche sul Piano Sanitario Regionale

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Consiglio Comunale non approva mozione per costituzione tavolo permanente di tutte le forze politiche sul Piano Sanitario Regionale

COMUNICATO STAMPA n. 1001/22 C.C. del 30.12.22 

Consiglio Comunale respinge mozione per costituzione di un tavolo permanente di tutte le forze politiche sul Piano Sanitario Regionale

(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha respinto (5 contrari: maggioranza; 3 favorevoli: Croce, Giovannini, Barbabella; 1 astenuto: Tempesta) la mozione presentata dalle Cons.re Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto” e Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”) con la quale si impegnava il Sindaco e la Giunta ad aprire quanto prima un tavolo permanente con tutte le forze politiche e con i Sindaci della Zona Sociale n. 12 per discutere, monitorare, proporre e verificare l’attuazione del Piano Sanitario Regionale predisponendo un documento condiviso al fine di apportare un contributo fattivo al percorso intrapreso dalla Regione.

La proposta è stata illustrata dalla Cons.ra Cristina Croce la quale ha precisato che “la mozione, costruttiva, era stata presentata diversi mesi fà ma che oggi, dopo l’incontro sulla sanità del 29 novembre scorso al Palazzo del Popolo con i vertici della Regione, le preoccupazioni dei cittadini sono crescenti di qui la proposta di mettere intorno ad un tavolo i Sindaci della Zona Sociale che negli ultimi anni sembra abbiamo perso il contatto tra loro, con l’obiettivo di capire e andare incontro alle esigenze dei cittadini”.

Ha poi ricordato che “con delibera 343/2021 la Giunta Regionale ha preadottato il piano sanitario regionale 2021-2025 in cui tra le altre cose, viene presentata una riorganizzazione dei distretti sociosanitari riducendoli dagli attuali 12 a 5, una media prossima a uno ogni duecentomila abitanti, doppia rispetto a quella delle linee guida nazionali: un taglio che risponde a logiche di accentramento, del tutto in contrasto con le necessità di rafforzamento della medicina territoriale e che nel nostro territorio penalizzerebbe gravemente l’accessibilità dei servizi.

Al fine di contrastare la chiusura del distretto di Orvieto, la Conferenza dei Sindaci ha elaborato un documento che è stato inoltrato alla Presidente con il quale si sottolinea altresì l’assoluta necessità di definire un progetto concreto di rilancio della struttura ospedaliera di Orvieto con il maggiore potenziamento della medicina di territorio. 

Lo scorso 25 gennaio il Senato Accademico dell’Università di Perugia, nell’esprimere il parere previsto dalla normativa, ha richiesto una sostanziale revisione del piano sanitario regionale perché il documento conterrebbe una serie di obiettivi generali ambiziosi ma sarebbe gravemente carente di specificità in grado di evidenziare come e con quali mezzi certi obiettivi andrebbero raggiunti.  Nel medesimo parere uno dei punti più criticati del piano sanitario è proprio il taglio dei distretti che non farebbe che ampliare la distanza tra la comunità, le persone e il distretto con una potenziale riduzione anche del controllo territoriale delle patologie croniche”.

Croce ha proseguito sostenendo “che la salute dei cittadini è un bene primario che deve poter contare su soluzioni condivise che, mettendo da parte schieramenti politici ed ideologie, si prendano cura esclusivamente del bene dei cittadini e della comunità e diano un grande segnale di unità rispetto ad un tema così importante ed in una fase così delicata di confronto istituzionale tra i Sindaci e la Regione. A tal fine è opportuno ed urgente elaborare un ordine del giorno condiviso da tutte le forze politiche con l’obiettivo di: assicurare a tutti i cittadini della regione gli stessi servizi, evitando che ci siano aree i cui residenti possano essere considerati cittadini di ‘Serie B’; evitare che nella riorganizzazione dei distretti sociosanitari si addivenga ad accorpamenti con altri territori avulsi dal contesto dell’orvietano; verificare, ed eventualmente intraprendere, le necessarie azioni tese al raggiungimento degli obiettivi previsti nel PNRR dell’Umbria di cui alla DGR 343/2021, relativamente agli investimenti destinati alla riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale e prevedere una redistribuzione equa del personale sanitario nelle diverse sedi territoriali presenti al fine di superare i gravi disservizi e i disagi alla comunità dovuti alla riduzione delle prestazioni erogate, creando liste di attesa dilatate nel tempo e spostamenti verso strutture anche notevolmente distanti dalla propria residenza”.

Dibattito:

Sindaco, Roberta Tardani: “il tavolo di cui ero stata chiamata ad essere presidente era una commissione temporanea di studio sulle liste di attesa. Quanto all’Assemblea dei Sindaci, nell’ultima della settimana scorsa eravamo presenti in pochi. Quindi trovo ridondante una ulteriore commissione, pertanto mi sento di non aderire alla proposta”.

Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “comprendo le motivazioni della Consigliera Croce tuttavia al di là della dichiarazione del Sindaco ho trovato la proposta del tavolo permanente un appesantimento ulteriore con l’inserimento anche delle Associazioni. Sono semmai a chiedere di presentare una iniziativa comune come fu nel 2015/2016, ovvero una commissione temporanea di studio che è uno strumento più agile e snello. Il problema della sanità pubblica ce lo trasciniamo da anni. Mi spiace che oggi si pensi che la Regione abbia favorito la sanità privata, questione che non nasce oggi ma si è affacciata sui nostri territori ormai già da tempo”.

Alessio Tempesta (“Gruppo Misto”): “nell’interrogazione sul Piano Sanitario Regionale con la quale abbiamo aperto i lavori di questo Consiglio Comunale, il Sindaco ha dato una risposta per me esaustiva e rassicurante. Preferisco astenermi, che non significa il voto contrario ma una presa d’atto e nessuna contrarietà ad un tavolo di studio”.

Replica Croce: “le Associazioni non erano previste nel tavolo permanente ma solo i Sindaci che forse non vengono alle riunioni perché vedono che si sta perdendo il senso di comunità che quel tipo di assemblea istituzionale richiede. Bocciare quando poteva essere quanto meno emendata, mi sembra eccessivo. Sul Distretto ad esempio i Sindaci potevano dire la loro. Spiace che il Sindaco abbia definito la mozione ‘ridondante’ quando in questa città assistiamo a cose inutili. E’ gravissimo e sono delusa”.

Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “strumentale mi sembra la dichiarazione di replica della Consigliera Croce perché non ha colpo l’assist che le ho dato, la Commissione di studio è titolata nelle sue azioni dallo Statuto comunale che invece non contempla il Tavolo permanente. I Sindaci hanno già il loro luogo di confronto che è l’Assemblea dei sindaci. Ribadisco che la Commissione è più praticabile ed agile”.

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento
30/12/2022