Coronavirus: anche in Umbria ripresa della circolazione virale fra le fasce di età più giovani

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Coronavirus: anche in Umbria ripresa della circolazione virale fra le fasce di età più giovani

COMUNICATO STAMPA (di pubblica utilità) n. 868/21 G.M. del 29.10.21 
Coronavirus: anche in Umbria si sta assistendo ad una ripresa della circolazione virale specie fra le fasce di età più giovani
(ON/AF) – ORVIETO – Dopo un periodo di costante anche se lieve aumento, in Umbria la curva epidemica e la media mobile a 7 giorni, sembrano mostrare un’inversione del trend con una tendenza alla stabilizzazione. Lo comunica una nota della Regione / Assessorato alla Salute sulla base dei risultati dello studio settimanale redatto dal Nucleo epidemiologico regionale aggiornato alla data odierna.
   
Dal rapporto risulta che l’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti è pari a 54 casi per 100.000 ed il confronto con il dato medio nazionale, seppure con lievi oscillazioni, mostra un andamento sovrapponibile. Anche l’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni, si abbassa attestandosi ad un valore di 1,19. 
Anche in questa settimana l’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età mostra una maggior distribuzione dei casi nelle classi di età più giovani (0-18 anni), soprattutto tra i 6-10 anni, con tassi superiori alla media regionale ed i distretti sanitari dell’Umbria che presentano una incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti sono: Terni, Orvieto, Foligno, Assisi e Valnerina che arriva a 211 casi su 100.000 abitanti. 
Ad oggi risultano ospedalizzati 41 soggetti di cui 7 in terapia intensiva. I decessi registrati a partire dal 18 ottobre fino al 25 ottobre sono 6.
La nota dell’Assessorato alla Salute della Regione riferisce che come è emerso nella riunione del Cts regionale, i dati evidenziano che anche in Umbria si sta assistendo ad una ripresa della circolazione virale. “L’aumento dei casi positivi – spiega l’assessore Coletto – se da una parte è dovuto ad un’impennata del numero dei test antigenici rapidi determinata dall’obbligatorietà del green pass e dall’apertura delle scuole che ha influito sui bambini in età non vaccinabile, dall’altra è determinato dalla ripresa della vita sociale al chiuso e dalla circolazione dei soggetti non vaccinati unita ad un calo di attenzione verso le misure di prevenzione quali: uso della mascherina, distanziamento e igiene delle mani, che sono e saranno ancora importantissimi. Proprio in questo periodo, infatti, al contrario dello scorso anno, si assiste ad una recrudescenza della circolazione di virus respiratori che non è stata registrata quando le misure restrittive erano decisamente alte. La vaccinazione resta comunque lo strumento fondamentale per combattere la pandemia e soprattutto per evitare gravi conseguenze per la salute delle persone che contraggono il virus. Tra le persone ricoverate in ospedale reagiscono meglio alle cure proprio i soggetti vaccinati, anche con più patologie pregresse, piuttosto che le persone giovani non vaccinate che in modo più prevalente stanno necessitando delle cure in terapia intensiva”. 
Di qui l’invito ai cittadini affinché, nelle giornate in cui si celebra la Solennità di tutti i Santi e si commemorano i defunti, vengano osservate rigorosamente tutte le misure anti Covid a tutela del benessere della comunità.  

 

 

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Ultimo aggiornamento
29/10/2021