Coronavirus: in Umbria trend curva epidemica in aumento. Dati report settimanale del Nucleo epidemiologico regionale

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Coronavirus: in Umbria trend curva epidemica in aumento. Dati report settimanale del Nucleo epidemiologico regionale

COMUNICATO STAMPA (di pubblica utilità) n. 158/22 G.M. del 10.03.22
Coronavirus: in Umbria trend curva epidemica in aumento. Dalla Regione invito a vaccinarsi a chi non è ancora protetto dal virus
(ON/AF) – ORVIETO – I dati dell’andamento epidemiologico in Umbria mostrano un trend in aumento della curva epidemica e della media mobile a 7 giorni, rispetto alle settimane precedenti, con l’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti all’8 marzo pari a 897, con l’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni che aumenta attestandosi ad un valore di 1,48.risultanti 
Lo comunica una nota dell’Assessorato regionale alla Salute che rende noti i risultati del report settimanale elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale evidenziando che l’andamento dell’incidenza settimanale mobile per classi di età mostra presenta a livello regionale un trend in leggero aumento per tutte le classi d’età, più marcata nelle classi di età compresa tra 3 e 24 anni. 
Tutti i distretti sanitari hanno l’incidenza settimanale in aumento ma ancora inferiore a 1.000 casi per 100.000 abitanti.
Inoltre, rispetto alla settimana precedente si nota una leggera diminuzione nell’impegno ospedaliero regionale (140 ricoveri di cui 5 in terapia intensiva alla data dell’8 marzo), mentre si registrano 17 decessi nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo.
Rispetto alla settimana precedente infine, si registra un aumento della percentuale di positivi sul totale dei tamponi (15.3 per cento) con un numero di test effettuati paragonabile.
I dati – fa sapere l’Assessore alla Salute, Coletto – mettono in risalto un aumento dei casi nella fascia della popolazione più giovane compresa tra i 3 e 24 anni, ma in realtà il numero dei positivi cresce in tutte le età e i giovani sono più monitorati anche attraverso la scuola. 
Gli esperti del CTS e Nucleo epidemiologico regionale riconducono l’aumento dei casi positivi a più fattori. Da un lato la diffusione al 60 per cento della variante Omicron2 più contagiosa, dall’altro un calo di attenzione di tutti nell’adottare le precauzioni. 
Se la maggiore libertà e la ripresa della vita sociale è positiva dal punto di vista psicologico  soprattutto per i giovani, di contro era previsto l’aumento dei contagi, dato che il virus continua a circolare. Gli indicatori di gravità quali ricoveri e occupazione di posti in terapia intensiva, tuttavia non si muovono in segno positivo. 
Di qui l’invito rivolto a tutta la popolazione ad adottare tutte le misure di protezione dal virus, e la sollecitazione a coloro che non si sono ancora vaccinati a farlo il prima possibile con la terza o prima dose, perché i non vaccinati possono sviluppare forme più gravi della malattia prodotta dal virus. 

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Ultimo aggiornamento
10/03/2022