Coronavirus: Progetto della Protezione Civile di Orvieto per ospitare pazienti contumaciali e assicurare fase post acuzie

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Coronavirus: Progetto della Protezione Civile di Orvieto per ospitare pazienti contumaciali e assicurare fase post acuzie

COMUNICATO STAMPA (di pubblica utilità) n. 229/20 G.M.
Coronavirus: 120 posti letto per ospitare pazienti positivi contumaciali e garantire la fase post acuzie. Il progetto del Centro operativo comunale della Protezione Civile di Orvieto attende approvazione della Regione 
• Si sta elaborando anche una App da rendere disponibile attraverso smartphone per comunicazioni da remoto tra i pazienti positivi e Medici di base  
• Prosegue la distribuzione di mascherine
(ON/AF) – ORVIETO – 01.04.20 – Fino a 120 posti letto a disposizione per ospitare i pazienti positivi contumaciali e garantire la fase post acuzie delle persone che hanno contratto il Covid-19. E’ il progetto elaborato dal Centro operativo comunale della Protezione Civile di Orvieto presentato ieri alla Regione Umbria e ora in attesa di essere autorizzato. 
Il progetto prevede la convenzione con tre strutture alberghiere ubicate nel comune di Orvieto che hanno dato la disponibilità a partecipare all’iniziativa. Nelle strutture verrebbero ospitati e sottoposti a controlli sanitari periodici i positivi contumaciali, le cui soluzioni abitative non consentono di isolarsi dal resto del nucleo familiare, e i pazienti guariti nella fase post ricovero. Le strutture in questione gestirebbero autonomamente sia la preparazione e la somministrazione dei pasti che l’igienizzazione e la sanificazione dei luoghi.
“Questa soluzione – spiega Luca Gnagnarini, responsabile comunale della Protezione Civile di Orvieto – è stata elaborata in collaborazione con i componenti del Centro operativo comunale e verrebbe adottata gradualmente in caso di necessità. Il progetto garantirebbe un contenimento ulteriore della diffusione del virus, visto che molti degli ultimi contagi sono avvenuti in ambito familiare, e quindi eventuali nuovi ricoveri che andrebbero ad appesantire l’attività della rete ospedaliera e ad aumentare la spesa sanitaria. Allo stesso modo avere a disposizione questi posti letto dove gestire la fase post acuzie alleggerirebbe l’attività dell’Ospedale. Nei prossimi giorni è prevista la visita ispettiva della Prefettura alle prime due strutture alberghiere coinvolte dopodiché sarà la Regione a pronunciarsi”. 

In fase di elaborazione anche una applicazione, da rendere disponibile attraverso smartphone, con cui i pazienti positivi potranno comunicare da remoto ai Medici di base l’aggiornamento giornaliero sul loro stato di salute in base a una serie di semplici informazioni e parametri.
Prosegue intanto l’attività di assistenza alla popolazione da parte dei volontari della Protezione civile e in particolare quella relativa alla consegna e alla distribuzione dei dispositivi di protezione individuale. 
Ad oggi sono state distribuite 1.500 mascherine in cotone realizzate con la collaborazione di tappezzieri e sartorie della città. Di queste 600 sono state distribuite negli esercizi commerciali a disposizione dei dipendenti e della clientela, 200 presso gli uffici postali durante il pagamento delle pensioni, 200 con le consegne di farmaci e generi alimentari a domicilio, 200 al personale degli uffici comunali, della Polizia e dei volontari di Protezione civile, 300 alla popolazione su richiesta. Sono in arrivo altre 1.600 mascherine chirurgiche, donate dalla Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto, per essere consegnate alla popolazione.
“Stiamo attivando la rete delle associazioni, come già avvenuto a Corbara e a Canale – prosegue Luca Gnagnarini – per agevolare e rendere più capillare la distribuzione delle mascherine man mano che ci vengono consegnate. Per le situazioni più urgenti è possibile chiamare la centrale operativa della Protezione civile di Orvieto allo 0763-306410 e i volontari consegneranno a domicilio i dispositivi. E’ necessario ricordare che le mascherine in cotone fatte in casa vanno preventivamente sanificate ad ogni utilizzo e come dalle indicazioni arrivate dalle autorità competenti, alla stessa stregua delle mascherine chirurgiche possono essere utilizzate dalla popolazione circolante, dalle persone che lavorano, dalle Forze dell’Ordine, dal personale degli uffici aperti al pubblico. Dagli addetti alla vendita di alimentari, fermo restando il rispetto del distanziamento sociale di almeno un metro”.

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Ultimo aggiornamento
01/04/2020