COMUNICATO STAMPA (di pubblica utilità) n. 794/20 G.M. del 03.11.20
Coronavirus: Regione presenta “piano di contenimento” della rete ospedaliera e territoriale dell’Umbria con circa 576 posti letto
• Il piano di IV livello prevede assunzione di 222 unità di personale sanitario: 23 medici di varie specialità, 35 anestesisti, 116 infermieri e 48 OSS
(ON/AF) – ORVIETO – A seguito della forte ripresa dell’epidemia da Covid-19, la Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore alla sanità, Coletto, procede alla rivisitazione delle strategie sanitarie sinora adottate dalla Regione Umbria e introduce ulteriori provvedimenti che, integrando le precedenti disposizioni di riconversione temporanea di presidi ospedalieri in strutture dedicate Covid-19 (DPCM Ministero della Salute del 24 ottobre e ordinanze della Presidente Tesei, n.ri 66 e 67) consentiranno di fronteggiare la crescita esponenziale di casi e il conseguente stress a cui è sottoposto il sistema sanitario regionale.
Lo comunica una nota ufficiale della Regione a conclusione della odierna presentazione alla stampa della nuove misure da parte della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, dell’assessore regionale, Luca Coletto e del direttore generale alla sanità, Claudio Dario, con la presenza del Direttore alla protezione civile, Stefano Nodessi, dell’assessore regionale ai trasporti e protezione civile, Enrico Melasecche e di Giudo Bertolaso.
Illustrando le misure, la Presidente Tesei ha spiegato che il Piano di contenimento della rete ospedaliera e territoriale consentirà di muoversi per step progressivi secondo l’andamento della pandemia per garantire piena assistenza a chi ne ha bisogno, mantenendo al contempo operative ed in piena sicurezza le prestazioni ospedaliere che continuano ad essere erogare sul territorio, mentre il Piano di salvaguardia verrà attivato qualora fosse necessario alzare ulteriormente l’asticella per contrastare il rafforzarsi della pandemia.
Tesei ha sottolineato la difficoltà e delicatezza dell’attuale fase di emergenza sia per il Paese sia per l’Umbria. Situazione che l’Amministrazione Regionale sta monitorando costantemente per dare risposte adeguate alla criticità della situazione ottimizzando l’organizzazione. In questo quadro la Governatrice ha ringraziato Giudo Bertolaso che ha accettato di mettere gratuitamente a disposizione le sue competenze in questa fase di emergenza, sia per seguire il Piano di contenimento della rete ospedaliera e territoriale che l’eventuale Piano di Salvaguardia e il Rettore dell’Università di Perugia per la collaborazione dell’Ateneo in questo momento straordinario anche con la messa a disposizione di professionalità e competenze.
L’Assessore, Luca Coletto da parte sua ha puntualizzando che il Piano di Contenimento individua linee di indirizzo ed indicazioni operative che consentiranno, in caso di peggioramento della situazione, di modulare efficacemente la rete ospedaliera e le attività assistenziali del territorio attraverso una progressione organizzativa che ha al centro la sicurezza di pazienti e operatori, percorsi separati per Covid positivo/sospetto e non, l’appropriatezza clinica e organizzativa nell’utilizzo dei posti letto e del personale affinché venga assicurato il sostegno della sanità sul territorio a tutta la comunità umbra.
Coletto ha anche riassunto brevemente il lavoro svolto dalla Regione Umbria sin dall’inizio della pandemia e la dichiarazione dello stato di emergenza, il 31 gennaio, adottando atti che hanno prodotto una trasformazione dei processi di erogazione delle ordinarie prestazioni sanitarie da parte delle strutture pubbliche. In particolare la DGR n. 483, relativa al Piano di Riorganizzazione emergenza Covid-19 al potenziamento della rete ospedaliera con la riorganizzazione dei percorsi sanitari e il potenziamento dei posti letto e della rete dell’emergenza che il Sistema ospedaliero regionale avrebbe affrontato nel caso della seconda ondata epidemica, anche prevedendo la realizzazione di un ospedale da campo e lo sviluppo dei posti letto di terapia intensiva e del numero di posti letto di terapia semintensiva complessivi da riconvertire, Piano che è stato approvato dal Ministero della Salute.
Secondo il Direttore regionale alla sanità, Dario, con la ripresa dell’epidemia e con rischio di una seconda ondata, è stata definita una strategia nell’utilizzo della rete regionale ospedaliera con la previsione di quattro livelli subentranti di interventi finalizzata a contenere il rischio di sovraccaricare le singole strutture sanitarie e garantire contemporaneamente il più possibile, adeguati livelli di assistenza per altre tipologie di pazienti tenendo conto della sicurezza di pazienti e operatori, dei percorsi separati per Covid positivo/sospetto e non, dell’appropriatezza clinica e organizzativa nell’utilizzo delle risorse “posto letto” e “personale” in un’ottica di rete regionale e di flessibilità organizzativo-gestionale.
Dopo il primo Piano adottato dalla Giunta che prevedeva già posti Covid e generalisti distribuiti nella rete ospedaliera regionale, ora è stato approvato il “piano di contenimento” che prevede circa 576 posti letto. Per lo sviluppo dei posti letto di Terapia Intensiva si prevede di arrivare a 127, dedicandone 78 alla T.I. Covid e 49 alla T.I. generalista modulabili in relazione alle necessità.
Il Decreto prevedeva la realizzazione di 62 posti letto di terapia sub-intensiva da realizzare nella dotazione delle discipline mediche, lo sviluppo li porta a 74 con incremento di ulteriori 12 rispetto alle disposizioni. Lo sviluppo dei 127 posti letto di TI e dei 74 di terapia sub-intensiva è realizzato in maniera straordinaria non essendo ancora avviati i lavori previsti per la realizzazione strutturale e definitiva. Tale configurazione potrà essere ulteriormente sviluppata nelle stesse strutture in relazione alla necessità legata all’emergenza e alla possibilità di ampliamento degli spazi da dedicare e del personale necessario.
Il Piano di Contenimento individua, inoltre, l’Ospedale di Spoleto come Covid Hospital fra i DEA di I livello, in relazione alla situazione geografica, al numero di posti letto, alla distanza da altri Ospedali e alla specificità. L’Ospedale della Media Valle del Tevere è stato invece individuato come Covid Hospital a minore intensità assistenziale in ragione della geo-localizzazione della struttura, della possibilità di attuare la riconfigurazione strutturale in maniera celere, del possesso di una distribuzione spaziale che consenta di individuare aree indipendenti da adibire a spazi assistenziali per pazienti Covid positivi.
Il piano di IV livello quindi, consentirà di gestire sia i pazienti Covid sia le altre attività, e prevede l’assunzione di 222 unità di personale sanitario, tra cui 23 medici di varie specialità, 35 anestesisti, 116 infermieri e 48 OSS.
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