Coronavirus: strategie Regione Umbria per la ricerca di positività covid-19 con nuovi test rapidi

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Coronavirus: strategie Regione Umbria per la ricerca di positività covid-19 con nuovi test rapidi

COMUNICATO STAMPA (di pubblica utilità) n. 209/20 G.M. del 27.03.20 
Coronavirus: Regione Umbria presenta le strategie per la ricerca di positività covid-19 con nuovi test rapidi che andranno in parallelo con il tampone utilizzato attualmente
(ON/AF) – ORVIETO – Dopo una breve fase di sperimentazione, la Regione Umbria inizierà ad effettuare la ricerca della positività Covid-19, grazie anche all’acquisizione dei nuovi test rapidi che, in 15 minuti, potranno rivelare nel sangue la presenza di anticorpi specifici verso il virus, in modo da isolare da subito un soggetto positivo. 
Ai test si affiancheranno prove molecolari, che rilevano la presenza di virus delle vie aeree, sempre in maniera rapida, con risposta in un’ora.
La rilevazione attraverso il test rapido andrà in parallelo con il tampone utilizzato attualmente che richiede una metodica più laboriosa con un grande impegno di strumentazione e tempi lunghi di attesa che portano a refertare in Umbria al massimo 500 tamponi al giorno.
L’obiettivo è quello di contenere l’infezione e difendere la comunità e le famiglie, individuando i soggetti potenzialmente positivi, ma anche le comunità residenziali sanitarie, sociali e religiose, le case di riposo per difendere le persone anziane, indentificando ed isolando gli individui positivi fin dal loro ingresso.  
E’ quanto annunciato questa mattina in videoconferenza da Palazzo Donini, dalla Governatrice Donatella Tesei, dall’Assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto e dal Direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario, che hanno illustrato le strategie della ricerca. 
Presenti il direttore regionale, Stefano Nodessi Proietti e le Prof. Daniela Francisci e Antonella Mencacci che hanno studiato come implementare le due tipologie di test immunologici e molecolari rapidi complementari al metodo tradizionale oggi utilizzato, che possano essere effettuati in numerosi laboratori già attrezzati.
Lo riferisce una nota della Regione secondo cui, attraverso l’utilizzo dei test rapidi si stima di poter effettuare circa 1.500 test al giorno, privilegiando le aree geografiche dove il virus è più diffuso. L’obiettivo – si sottolinea ancora – è di avere nell’arco di una settimana, una quantità significativa di dati per ottimizzare la strategia dell’utilizzo dei test rapidi da implementare poi su tutto il territorio regionale
In dettaglio, il piano reso possibile anche grazie all’impegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che ha investito per questa finalità 750 mila euro, punta a difendere gli ospedali indentificando ed isolando gli individui positivi fin dal loro ingresso, garantendo la sorveglianza attiva ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai medici di continuità assistenziale, agli specializzandi e ai farmacisti, ma anche agli operatori delle strutture sanitarie e sociosanitarie, alle categorie di lavoratori dei servizi essenziali e di lavoratori che sono sottoposti ad elevato rischio di contagio o di diffusione della malattia.
Parallelamente è previsto il potenziamento della sorveglianza sanitaria e delle inchieste epidemiologiche per intervenire con le disposizioni di isolamento domiciliare fiduciario e quarantena partendo dall’individuazione del maggior numero di soggetti positivi attraverso test diagnostici.   
La strategia andrà ad individuare, prontamente e correttamente, i pazienti COVID-19 che necessitano di assistenza sanitaria ed attuare una sorveglianza allargata della popolazione, con attenzione particolare alle categorie a rischio, così da intercettare rapidamente i casi asintomatici o con pochi sintomi che possono diffondere il virus, in modo da contenere efficacemente il contagio attraverso il loro isolamento. 
La strategia adottata – riferisce la Regione – è per cerchi concentrici: l’indagine parte dal nucleo centrale (quello con più alta concentrazione di positivi) e si allarga verso quei gruppi di cittadini e professionisti che possono rappresentare un pericolo per la collettività (sintomatici portatori del virus).
Al variare dello scenario epidemiologico la strategia potrà contemplare un ampliamento del campo di indagine effettuando il test a tutti i pazienti sintomatici attualmente ricoverati presso i presidi ospedalieri della regione, che non siano stati già testati, a tutti i soggetti sintomatici potenzialmente collegati ad un cluster o comunque esposti a contagio che sono stati o possono essere stati a contatto con un caso confermato o probabile di COVID–19, ai dipendenti del sistema sanitario regionale che lavorano in strutture ospedaliere dedicate totalmente o parzialmente alla gestione dei casi COVID, a coloro che lavorano nelle strutture di Pronto Soccorso o di 118, nelle strutture territoriali, nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, ai medici, farmacisti, operatori sintomatici che operano nelle strutture socio-sanitarie e sociali, lavoratori sintomatici dei “Servizi Essenziali”, con priorità verso quelli con maggiore contatto con la popolazione generale come: Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Agenti di Polizia Penitenziaria, Volontari della Protezione civile,  addetti alle casse dei centri commerciali.
Il messaggio lanciato agli umbri dalla Presidente Tesei è quello di lavorare ancora di più, tutti uniti, per interrompere la catena di trasmissione del virus responsabile di Covid-19, presupposto che sta alla base di qualsiasi intervento che la Regione sta attuando per fronteggiare l’emergenza di questo periodo. 
A tutti gli umbri che rispettano le misure di prevenzione di diffusione del contagio e ai tanti soggetti: Protezione civile, volontari, Forze dell’Ordine, lavoratori dei servizi essenziali, operatori della comunicazione e tutti coloro che quotidianamente si impegnano nello svolgimento del loro ruolo stando al fianco delle persone più deboli, la Presidente della Regione ha espresso un “sincero ringraziamento per il comportamento virtuoso e lo spirito collaborativo che stanno dimostrando”.
“Stiamo lavorando a tutto campo per rispondere al meglio all’emergenza – ha sottolineato – sono presente in maniera costante e quotidiana, a volte diplomatica a volte meno, nei vari tavoli con gli interlocutori nazionali. A volte emergono delle difficoltà nelle consegne del materiale, ma voglio lanciare un messaggio ottimista perché sono certa che a breve riusciremo ad avere le strumentazioni necessarie a coprire i posti di terapia intensiva che necessitano nella nostra regione. So che è un sacrificio che stiamo facendo, ma voglio invitare ancora una volta ad avere pazienza, perché il grande senso di responsabilità degli umbri può fare la differenza e permetterci di riuscire a tornare alla normalità il prima possibile”. 

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Ultimo aggiornamento
27/03/2020