Dipinto murale del “Cristo Portacroce” ricollocato su facciata Torre di Maurizio ad Orvieto

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Dipinto murale del “Cristo Portacroce” ricollocato su facciata Torre di Maurizio ad Orvieto

COMUNICATO STAMPA n. 774/21 G.M. del 30.09.21
Dipinto murale del “Cristo Portacroce” restaurato e ricollocato su facciata Torre di Maurizio ad Orvieto 
• Opera del Duomo sta programmando altri interventi di restauro e manutenzione sulla Torre di Maurizio e il suo automa
(ON/AF) – ORVIETO – L’Opera del Duomo di Orvieto comunica l’avvenuto ricollocamento sulla facciata della Torre di Maurizio del dipinto murale raffigurante il “Cristo Portacroce” che è stato interessato da un accurato restauro realizzato da Giuseppe Ammendola e Chiara Munzi della Keorestauro, e iniziato lo scorso mese di agosto con lo smontaggio del dipinto murale e il suo trasferimento nei sotterranei della Cattedrale dove è stato allestito il laboratorio di restauro.   
Con il supporto degli operai dell’Opera del Duomo di Orvieto, l’opera d’arte è stata ricollocata nell’antica cornice  in stucco, anch’essa restaurata e recuperata.
“Lo stucco con il quale è composta la cornice – spiegano i restauratori Giuseppe Ammendola e Chiara Munziera molto decoeso ed in parte deadeso: è stato consolidato sia superficialmente che in profondità. Tutta la superficie era ricoperta da spessi strati di polvere e da una ridipintura alterata, realizzata durante l’ultimo intervento di restauro. A seguito di pulitura a solvente con tampone per rimuovere le resine acriliche superficiali e impacchi a base di sali di ammonio, è risultato evidente che gran parte dello strato pittorico originario della cornice in stucco presentava strati di scialbi e protettivi alterati in maniera ormai irreversibile. Sulla base della pulitura e dei tasselli fatti, considerando le alterazioni degli strati superficiali della cornice, laddove ancora presenti ed individuate le tonalità degli stucchi, si è proceduto alla reintegrazione pittorica e presentazione estetica con tinte a base calce per velature e patinature con la finalità di equilibrare la superficie”.
Dall’analisi delle superfici è emerso, inoltre, che lo stemma apicale in pietra con la scritta “OPSM” doveva in origine essere dipinto a fondo blu con lettere in oro. “Il dipinto, strappato dal muro e messo su pannello probabilmente negli anni ’70 del ‘900 – aggiungono i professionisti di Keorestauro – è stato oggetto di un successivo intervento negli anni ’90. Sulla superficie era stato steso uno spesso strato di protettivo lucido che ne alterava la leggibilità. Il restauro ha avuto come obiettivo quello di ridurre quanto più possibile l’interferenza visiva data dal protettivo, alterato e ricoperto da depositi di varia natura, rimuovendolo con appositi gel. Ultimata la pulitura, dopo la revisione delle stuccature preesisenti che in alcuni casi sono state rimosse e rifatte, si è proceduto alla reintegrazione pittorica e all’equilibratura della superficie, con lo scopo di rendere leggibile l’immagine del Cristo”. 

Per proteggere il “Cristo Portacroce” è stata, infine, ricollocata di fronte al dipinto murale una lastra di vetro sostenuta dai tasselli che presentano delle antiche decorazioni. 
“Questo intervento realizzato con il prezioso lavoro dei restauratori Giuseppe Ammendola e Chiara Munzi della Keorestauro che ringraziamo – afferma il presidente dell’Opera del Duomo, Andrea Taddeiè stato fortemente voluto dal Consiglio dell’Opera del Duomo di Orvieto non solo nell’intenzione di ridare al dipinto murale raffigurante il ‘Cristo Portacroce’ un aspetto migliore, ma per recuperare una importante opera d’arte religiosa che storicamente accoglie i visitatori che giungono al cospetto del Duomo di Orvieto. Per i prossimi mesi l’Opera del Duomo sta programmando altri importanti interventi di restauro e manutenzione che riguarderanno proprio la Torre di Maurizio e il suo automa”.

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Ultimo aggiornamento
30/09/2021