735/2020 G.M.
COMUNICATO STAMPA
Tremila anni della storia di Orvieto nel progetto ORVIETO. MUSEO CIVICO. 50 OPERE DELLA STORIA DELLA CITTÀ della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”
• Dal 7 ottobre le 50 opere selezionate saranno presentate sul canale Youtube, sito Internet e profilo Facebook del Museo Faina
(ON/AF) – ORVIETO – 14.10.20 – La Fondazione per il Museo “Claudio Faina” promuove il progetto Orvieto. Museo Civico. 50 opere della storia della città che, entro la primavera prossima, diverrà un libro, coordinato da Giuseppe M. Della Fina, e sarà realizzato con il contributo di 28 studiosi che, negli anni, a titolo diverso, si sono occupati della storia della Città.
Il volume verrà pubblicato da Officina Libraria, la stessa casa editrice che ha dato alle stampe il volume Museo Nazionale. 150 opere della storia d’Italia, nato da una fortunata trasmissione di Rai Radio 3 e curato da Monica D’Onofrio. Un’esperienza che ha ispirato consapevolmente la pubblicazione che si avvale della partnership di Setera, società internazionale di telecomunicazioni in cloud.
Il progetto Orvieto. Museo Civico. 50 opere della storia della città narra la storia plurimillenaria di Orvieto attraverso monumenti, opere d’arte e il suo artigianato artistico, accuratamente selezionati. Una proposta che ha ricevuto il consenso e l’adesione di: Comune di Orvieto, Diocesi di Orvieto-Todi, Opera del Duomo, Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, GAL Trasimeno-Orvietano e Centro Studi “Città di Orvieto”.
“Un grande lavoro di squadra fatto con passione e un’operazione di sistema tra le istituzioni cittadine con l’obiettivo di realizzare una promozione integrata del territorio” sottolinea il Presidente della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, Daniele Di Loreto presentando il progetto che, a partire da sabato 17 ottobre 2020, sarà proposto sul canale Youtube, sul sito Internet e sul profilo Facebook del Museo Faina e che consta di 50 opere selezionate per testimoniare i Tremila anni della storia di Orvieto.
L’opera ripropone la FASE ETRUSCA E ROMANA con: il Cippo a testa di guerriero, la “Venere” di Cannicella, la Necropoli di Crocifisso del Tufo, il Cratere corinzio dalla necropoli di Crocifisso del Tufo, l’Anfora di Exekias, la Testa di vecchio dal tempio di Belvedere, la Testa di divinità maschile dall’area di Campo della Fiera (Fanum Voltumnae), Muro di Via della Cava, Stamnos del Gruppo Orvieto, il Cratere del Gruppo di Vanth, gli Affreschi della tomba Golini I e della tomba Golini II, il Fronte di sarcofago di età romana e la FASE MEDIEVALE attraverso: l’Altare maggiore della chiesa di San Giovenale, i Sotterranei della chiesa di Sant’Andrea, la Bolla del Pontefice Niccolò IV con il ricordo della Dedicazione della Cattedrale, la Statua di Bonifacio VIII, le Pergamene con disegno della facciata del Duomo, il Polittico di Simone Martini dalla chiesa di San Domenico, la Tavola con la Madonna dei Raccomandati di Lippo Memmi, il Reliquario di Ugolino di Vieri e Viva di Lando per il Corporale, il Ciclo di affreschi trecenteschi della chiesa di San Giovenale, il Crocifisso dalla chiesa di San Francesco attribuito al Maestro Sottile, i Bassorilievi della facciata del Duomo, il Gruppo scultoreo della Maestà e baldacchino con Angeli reggicortina, il Ciclo di affreschi trecenteschi nella Cappella del Corporale (Duomo): Ugolino di Prete Ilario e collaboratori, gli Affreschi trecenteschi della sacrestia della chiesa di San Francesco, il Monumento funerario del cardinale De Braye nella chiesa di San Domenico, il Coro ligneo trecentesco del Duomo, l’Automa in bronzo noto come “Maurizio”, la Madonna in trono di Gentile da Fabriano (Duomo, navata).
Per il CINQUECENTO E SEICENTO sono presentati: il Contratto di lavoro di Luca Signorelli, gli Affreschi della Cappella Nova (Duomo) di Luca Signorelli, gli Affreschi della Libreria Alberi, il Pozzo di San Patrizio, la Pietà di Ippolito Scalza, l’Organo monumentale del Duomo, il Gruppo scultoreo dell’Annunciazione di Francesco Mochi, gli Affreschi cinquecenteschi di Palazzo Monaldeschi della Cervara e l’Oratorio della Misericordia.
Infine, le epoche storiche del SETTECENTO, OTTOCENTO E NOVECENTO sono rappresentate da: l’Urna cineraria in terracotta di Ludovico Negroni, il Teatro “Luigi Mancinelli”, la Funicolare ad acqua, un Vaso della bottega “Arte dei Vascellari”, il Monumento ai Caduti in Piazza Cahen, la Tavola ad olio “Il sacro Cuore di Gesù” già nella chiesa di San Lorenzo de Arari di Alessandro Bruschetti, il Complesso della caserma Piave, la Lampada votiva nella Cappella Nova di Maurizio Ravelli, l’Eccidio di Camorena opera di Livio Orazio Valentini e le Porte di Emilio Greco del Duomo.
Numerosi gli AUTORI. Accanto a Giuseppe M. Della Fina, Direttore Scientifico della Fondazione per il Museo “Claudio Faina” e curatore del progetto, figurano: Laura Andreani dell’Opera del Duomo di Orvieto, Lara Anniboletti del Polo Museale dell’Umbria, Giovanna Bandinu dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi Orvieto-Todi, Guido Barlozzetti, Giornalista, Paolo Binaco della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, Claudio Bizzarri archeologo Arizona University in Italy, Alessandra Cannistrà dell’Opera del Duomo di Orvieto, Luana Cenciaioli già Polo Museale dell’Umbria, Giordano Conticelli University of Washington, Maurizio Damiani della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Raffaele Davanzo per l’Istituto Storico Artistico Orvietano, Giampaolo Ermini dell’Università degli Studi di Siena, Corrado Fratini già Università degli Studi di Perugia, Stefania Furelli della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Roberta Galli Archivista, Laura Guidi Di Bagno Storica dell’arte, Aldo Lo Presti Ricercatore indipendente, Fabio Marcelli dell’Università degli Studi di Perugia, Luca Montecchi Storico, Rocco Olivadese Architetto del Comune di Orvieto, Francesco Pacelli Archeologo, Luca Pulcinelli della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Lucio Riccetti della Fondazione “Marco Besso”, Alberto Satolli dell’Istituto Storico Artistico Orvietano, Simonetta Stopponi già Università degli Studi di Perugia, Giuseppina Testa già Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e l’Archeologo Alessandro Trapassi.
Ulteriori informazioni
Ultimo aggiornamento