COMUNICATO STAMPA n. 921/19 C.C. del 30.12.19
Ordine del Giorno su gestione del Servizio Idrico e dei Rifiuti “Non possiamo più accettare un ruolo di subordinazione”
(ON/FAF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità l’Ordine del Giorno presentato dal Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) che costituisce indirizzo vincolante di governo in un settore vitale per il nostro territorio:
1. Mettere in discussione l’iniziativa in corso da parte del Comune di Terni con riferimento alla necessità di conoscere preventivamente il piano industriale in cui rientra l’operazione finanziaria ASM;
2. Subordinare ogni assenso su quell’iniziativa alla discussione approfondita nei Consigli Comunali dell’Ambito soprattutto con riferimento alla modifica dello statuto, giacché il cambio di statuto di una partecipata prima e/o poi in Consiglio deve comunque andare;
3. Affrontare con urgenza, come ovvia conseguenza di tali problemi e di tali necessarie discussioni, la questione della ridefinizione del Sistema regionale di gestione sia dell’Idrico che dei Rifiuti;
4. Coordinarsi a tal fine con pari urgenza anzitutto con i Comuni del territorio Orvietano e se necessario andando anche oltre tale area;
5. Infine, fare tutto ciò indipendentemente dalle affinità politiche, prendendo posizioni chiare e decise con riferimento agli interessi dei cittadini amministrati, naturalmente all’interno di un disegno aperto e lungimirante di politica territoriale.
Il Cons. Franco Raimondo Barbabella illustrando il documento ha detto che “lo scorso 11 dicembre si è tenuta, convocata dal sindaco di Terni con all’odg ‘Cambio statuto idrico, determinazioni’, la riunione del sub-ambito 4 dell’AURI. Era assente il Sindaco di Orvieto.
In quella sede risulta sia stata data comunicazione della volontà dell’Amministrazione comunale di Terni di alienare a favore di Umbria 2 – ACEA il 15% delle quote di proprietà ASM (prezzo, sembra, sei milioni) e di procedere alla modifica dello statuto per conferire maggiori poteri all’amministratore delegato (che per statuto è di nomina ACEA).
Risulta che alcuni Sindaci di diverso orientamento si siano decisamente opposti a queste proposte e a questo modo di procedere. Risulta altresì che si siano schierati a favore Lega e FI, anche se formalmente non si è votato e non c’è stata una presa di posizione ufficiale dei partiti.
Lo scorso 27 dicembre il Sindaco di Terni ha promosso una nuova riunione.
Chiaro il significato dell’operazione: ASM, cioè Comune di Terni, cerca di risolvere almeno parzialmente i suoi problemi finanziari (quanto gravi?) e questo appare strettamente collegato con la modifica dello statuto. Uno scambio magari legittimo, ma che certo non può lasciare indifferenti gli altri comuni dell’ambito, almeno per due ragioni:
1. il rischio che l’iniezione di alcuni milioni nel bilancio ASM non risulti sufficiente a mettere in sicurezza l’Azienda, e che pertanto sia necessario in ogni caso conoscere e discutere il piano industriale in cui l’operazione si inserisce in ragione della connessione che esso ha con l’interesse dell’intero ambito;
2. La modifica dello statuto non può essere un semplice oggetto di scambio tra due realtà parziali dell’ambito e deve avvenire non solo con il coinvolgimento di tutti i componenti di esso ma avendo chiari i compiti sia di chi dirige sia anche dei soggetti dell’ambito e della stessa AURI.
Questi problemi e queste dinamiche indicano poi chiaramente che ci sono contraddizioni di sistema, a partire dal fatto che la gestione dei servizi (idrico e rifiuti) è di fatto privatizzata mentre l’organo di controllo è pubblico, ma non si capisce bene come nella realtà funzioni (per cui nell’attuale formulazione il suo ruolo nappare come minimo inadeguato) e come può intervenire per garantire che la programmazione e l’organizzazione nei singoli territori (dove i servizi sono effettuati da realtà diverse) sia a vantaggio dei cittadini e non invece a tacito consenso su scelte che passano sopra la testa dei comuni e dunque dei cittadini in carne ed ossa.
Se mettiamo insieme la presente questione con la vasta, complessa e urgente problematica della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e anche con quella, recentemente da me posta all’attenzione del Consiglio, sul contenzioso tra SII e comuni sui rifiuti, allora c’è gran materiale di cui occuparsi per porre la questione di livello regionale di una riforma dell’AURI e comunque di una revisione profonda della politica regionale sia dell’idrico che dei rifiuti.
In questo senso ancora una volta emerge di fatto e prepotentemente la necessità di un coordinamento tra i comuni del territorio orvietano, guardando al futuro di una politica che non può più reggersi solo sulle dinamiche chiuse di una regione chiusa”.
“Se il tema ci riguarda – ha concluso – noi dobbiamo pronunciarci. Il senso del dispositivo non è dire al Comune di Terni cosa deve fare ma prendere una posizione e non restare indifferenti. Non prendiamo decisioni fin tanto che non abbiamo chiarito ed esaminato la questione da tutti i punti di vista, quindi rivedere tutta la logica del servizio e dei poteri dei Comuni specie i più piccoli. C’è poi AURI che deve controllare quello che fanno i gestori. Lo ha fatto? Come ha tutelato e tutela gli utenti? Di chi sono le responsabilità?”.
Dibattito:
Stefano Olimpieri (“Lega – Salvini per Orvieto”): “concordo totalmente il ragionamento di Barbabella. Abbiamo l’obbligo politico, dobbiamo quindi mettere in campo tutto quello che modifichi quanto si è radicato negli ultimi venti perché la scaturigine sta nel sistema instaurato tra il 1998 e il 2003 questione fondamentale, ma i tempi si stanno dilatando rispetto all’operazione che vorrebbe fare il Comune di Terni di vendita delle quote Asm dentro la SII; il dato è che Asm ha una situazione debitori complessa e il Comune di Terni cerca di trovare delle soluzioni a questo problema che è disastroso. Ma noi siamo Consiglieri ad Orvieto, quindi di concerto dobbiamo definire un percorso comune per dare al nostro Sindaco un mandato esplicito e una forza maggiore per difendere i nostri interessi, cosa che in questi anni non è stata mai fatta, nonostante i nostri rappresentanti dentro gli enti. Discutiamo l’ordine del giorno ma ritengo che non vada votato perché dà degli input ad un Comune (Terni) che non è il nostro. Propongo una riunione urgente della Commissione per la prossima settimana con il nostro rappresentante nel SII per farci spiegare come stanno le cose. I Sindaci dei piccoli comuni dell’Orvietano hanno chiesto l’incontro in tempi brevio ai vertici della SI per capire anche il monte debiti che li pagano i Comuni e le tariffe si caricano sui singoli utenti. Dobbiamo invertire il rapporto tra i Comuni e questi Enti. Questa partita è fondamentale perché rischiamo che questa operazione Asm porti nel capitale sociale una maggioranza fatta da un solo socio privato e da due soli rappresentanti dei comuni della provincia”.
Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”): “ringrazio Barbabella per aver presentato tempestivamente questo documento in Consiglio Comunale le decisioni prese dal Comune di Terni il 27 dicembre scorso incidono anche sul nostro Ente e sulla possibilità di mantenere un controllo pubblico dell’ente SII. Concordo che questo connubio pubblico-privato non sta tutelando la parte pubblica. Il rischio che c’è dietro la cessione di quote è che, mantenendo l’attuale statuto, il soggetto privato sarà più forte e avrà diritto di veto; Asm ha oltre 100 mln di debito, quindi non è detto che la manovra sarebbe risolutiva. La manovra peraltro non garantisce sulle tariffe che sono di competenza dell’Autorità Nazionale (ARERE) quindi è solo una manovra economica dettata dalla esigenze del Comune di Terni, che seppure comprensibili, non possono essere risolti a altri comuni”.
Andrea Sacripanti (Capogruppo (“Lega – Salvini per Orvieto”): “la proposta Olimpieri è saggia perché ci consentirebbe di non dividerci perché non abbiamo le competenze istituzionali per condizionare a scelta del Comune di Terni o meno. Chiedo quindi di correggere una parte del dispositivo dell’ordine del giorno. Visto che non possiamo votare un atto che non ci da alcuno strumento, credo che la convocazione di una Commissione sia utile per capire come studiare, valutare e comprendere meglio l’operazione per poi trovare una strategia comune per dare mandato al Sindaco di esercitare gli interessi del nostro territorio. Rivolgo a Barbabella l’appello a ritirare l’atto con l’impegno da parte degli organi istituzionale, a partire dal Sindaco, per approfondire e trovare la migliore strategia per il nostro territorio”.
Assessore al Bilancio, Enti e Partecipazioni, Piergiorgio Pizzo: “è un argomento che stiamo seguendo così come quello dei rifiuti. L’Ambito dove sono presenti i comuni soci di maggioranza della SII sta attenzionando il bilancio della SII e i Sindaci hanno chiesto al comune di Terni di soprassedere di cedere le quote di ASM della SII, e di prolungare il tempo della decisione, entro sei mesi, per acquisire elementi conoscitivi, ma pare che il Comune di Terni abbia deciso. Le modifiche statutarie verranno sottoposte a tutti i Consigli Comunali, quindi i Sindaci stanno seguendo la questione. C’è un problema di bilancio di Asm dell’ordine dei 40 mln e di SII che va attenzionato perché non è possibile che entrambe abbiamo maturato un debito così importante. I Comuni si stanno organizzando insieme, lo fanno con urgenza e i Consigli Comunali saranno tutti coinvolti. Il Consiglio Comunale quindi può e deve approfondire. Esiste una autorità superiore che è l’AURI che controlla il conto economico di SII che non ha un problema di squilibrio ma di gestione finanziaria che non va. Nel nostro ambito ci sono ben tre società di gestione che gestiscono l’acqua e questo è un punto da affrontare andando prima a capire come sono strutturati gli Enti e come impattano sul sistema”.
Donatella Belcapo (Capogruppo “Orvieto 19to24”): “è il Consiglio Comunale di Terni che ha deliberato la vendita delle quote o è la Giunta di Terni che ha deliberato per poi passare in Consiglio? Questo passaggio è fondamentale! La vendita del 15% delle quote è deliberata o no? La cosa è gravissima perché con questa operazione noi non conteremo più nulla. Se veramente è stato deliberato non perdiamo tempo. Io non mi sono mai omologata al sistema. Una cosa era ieri, altra cosa è a quello che è successo il 27 dicembre scorso. Quello che sta accadendo sull’acqua è veramente grave! Preciso quindi che io non sono affatto disposta a passare la gestione dell’acqua che è un bene pubblico ad un ente privato”.
Barbabella: “capisco il senso della richiesta della maggioranza. Il linguaggio usato in questo ordine del giorno è un modo per dire con chiarezza che non possiamo condividere la linea che sta seguendo il Comune di Terni. Se però il 27 dicembre il Comune di Terni delibera la cessione del 15% di quote Asm e va avanti, nonostante che già l’11 novembre alcuni Sindaci avevano detto no, motivandolo, perché noi dovremmo esser timidi? Trovo invece giusto votare l’ordine del giorno assumendo una posizione decisa, senza escludere di ascoltare i rappresentanti, ed approfondire. Possiamo capire i problemi del Comune di Terni, ma non possiamo risolverli noi: trasferire ai privati la gestione di un bene pubblico come l’acqua, in modo surrettizio, non è possibile!”.
Dichiarazioni di voto, Mescolini: “l’atteggiamento della maggioranza è un modo ‘carino’ per non prendere oggi una posizione netta, l’ordine del giorno rimarca invece che non siamo affatto d’accordo. La cessione del 15% di quote Asm che presenta un debito di circa 127 mln di euro, un debito ingente che non viene risolto con questa manovra, quindi dobbiamo dire sin da ora che il Comune di Orvieto non appoggia questa cessione di quote né le conseguenze che essa può apportare a norma di statuto. Ovvero il socio privato assumerebbe una grande potere decisionale. L’ordine del giorno è un primo passo per prendere posizione su una operazione del Comune di Terni che avrebbe effetti dannosi per la nostra comunità. Se fossero stati presentati degli emendamenti, oggi avremmo comunque assunto una posizione politica e dire da che parte stare per poi avviare tutte le strategie di approfondimento”.
Olimpieri: “ad integrazione di quanto già detto comunico al Consiglio che il Sindaco di Terni, Latini, con il quale abbiamo parlato adesso, ci dice che allo stato attuale non sono stati approvati atti ufficiali di cessioni” di quote.
A questo punto del dibattito, Sacripanti ha chiesto la sospensione della seduta per una consultazione interna alla maggioranza e alla ripresa dei lavori ha dichiarato: “La notizia acquisita da Terni è positiva e ancora lascia pendente la situazione, sulla sostanza del documento siamo d’accordo fin dall’inizio. Annuncio quindi che la Lega voterà a favore della mozione. Colgo l’occasione per precisare che pur non essendo perfettamente corretta la mozione deve prevalere la volontà di fare comunità. Invito quindi a non far cadere la nostra richiesta dell’avvio, attraverso una Commissione ‘ad hoc’, di una fase di studio e di rilancio di una azione concrete che dia al Sindaco il modo di rappresentarci adeguatamente”.
Dichiarazioni di voto, Barbabella: “esprimo soddisfazione per la piega che sta prendendo l’esito di questa discussione. Personalmente non mi interessa speculare sulle situazioni, ma da molto tempo a questa parte mi sto ponendo in termini reali l’esigenza di porre in essere un modo diverso di intendere e di fare politica. Per fortuna siamo in una fase in cui è finita tutta una storia e ne inizia un’altra. E dipende in gran parte da noi come intraprendere questa nuova storia. Non significa schierarsi l’uno contro l’altro, ma difendere il territorio dialogano con gli altri territori e rimuovendo gli ostacoli che finora hanno impedito il cambiamento. Diciamo no a un certo modo ma vogliamo poi dire sì a come si risolve un certo problema. Dagli approfondimenti che faremo dovrà necessariamente maturare una diversa soluzione”.
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