“Giornata della Memoria”: Al Palazzo dei Sette il racconto “Memme Bevilatte salvata da Teresa” tratto dal libro di Italo Arcuri
COMUNICATO STAMPA n. 041/20 G.M. del 23.01.20
Per la “Giornata della Memoria” il racconto di “Memme Bevilatte salvata da Teresa” Storia dei giusti dal libro di Italo Arcuri
• Ad Orvieto, Mercoledì 29 Gennaio 2020, ore 18 presso il Palazzo dei Sette
(ON/AF) – ORVIETO – Nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno della Memoria”, per iniziativa del Comune di Orvieto in collaborazione con la Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole”, Mercoledì 29 Gennaio 2020 alle ore 18 presso il Palazzo dei Sette viene proposta la perfomance dal titolo “Memme Bevilatte salvata da Teresa” Storia dei giusti, tratta dal libro di Italo Arcuri (Emia Edizioni), monologo di e con, Andrea Baldoffei. Musiche originali di Alessandro Giannone.
“Memme Bevilatte salvata da Teresa” scritto dal giornalista Italo Arcuri racconta la storia di salvezza di otto ebrei, avvenuta a Riano, durante l’occupazione tedesca.
A Riano, il paese a 23 Km da Roma, durante gli anni dell’occupazione tedesca, due coniugi: Teresa Giovannucci e Pietro Antonini, mettendo a rischio la loro vita, per nove mesi, nascosero presso la propria casa, otto ebrei, tra cui una bambina di tre anni, Miriam Dell’Ariccia, alias Memme Dell’Ariccia, salvandoli da morte sicura.
Teresa, che era la domestica di casa del rabbino Marco Vivanti e della maestra Silvia Terracina, quando le persecuzioni razziali nei confronti degli ebrei si moltiplicarono e si infittirono, invitò l’intera famiglia, compresi le figlie Enrica ed Emma, il marito di quest’ultima, Alessandro Dell’Ariccia, suo fratello, la piccola Miriam e una loro cuginetta, a trasferirsi da Roma a Riano, paese in cui era andata a vivere dopo aver sposato Pietro, nativo del posto.
Gli otto ebrei rimasero nel nascondiglio segreto di Riano dal 30 settembre del 1943 al 6 giugno del 1944, giorno dell’avvenuta liberazione del paese.
In quei terribili 250 giorni di nascondiglio Teresa e Pietro lasciarono alla famiglia Vivanti la loro camera da letto e si trasferirono a dormire in un locale adiacente al salone d’ingresso adibito a forno, utilizzato da tutto il paese e anche dai soldati tedeschi della vicina guarnigione per cuocere il pane e scaldare i cibi, su un pagliericcio trasformato alla bell’e meglio proprio sopra il forno a bocca grande in cemento.
Il 30 giugno 1993 Teresa e Pietro sono stati nominati “Giusti tra le nazioni”. In loro memoria, a Gerusalemme, nel Giardino dei Giusti, è piantato un albero con accanto una lapide commemorativa.
Il libro contiene la prefazione di Renzo Gattegna, già presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (decennio 2006 al 2016).
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Ultimo aggiornamento
23/01/2020