COMUNICATO STAMPA n. 808/21 G.M. del 12.10.21
“Giornate FAI d’Autunno” – Sabato 16 e Domenica 17 ottobre 2021: Ad Orvieto, visite alla Chiesa di San Domenico con approfondimento dei monumenti funebri che custodisce e alla Chiesa rupestre intitolata a San Giovanni XXIII – patrono dell’Esercito, nella Caserma Nino Bixio
• In Italia saranno 600 i luoghi da visitare in 300 città, di cui 42 siti storici militari aperti per il centenario della traslazione della salma del “Milite Ignoto”
• La 10^ edizione dell’evento nazionale è dedicata ad Angelo Maramai
(ON/AF) – ORVIETO – In autunno torna la grande festa delle GIORNATE FAI D’AUTUNNO, la più importante manifestazione di piazza dedicata al patrimonio artistico e culturale italiano.
In tutte le regioni d’Italia, l’appuntamento con le Giornate FAI 2021 è per sabato 16 e domenica 17 ottobre per visitare luoghi solitamente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati.
Quest’anno, la 10^ edizione delle Giornate FAI d’Autunno dedicata ad Angelo Maramai (1961-2021) già Direttore generale del FAI, propone visite in 600 luoghi di 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi simbolo e di significativa importanza storica e istituzionale del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, che saranno aperti in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, in virtù dell’accordo stipulato tra il Ministero della Difesa ed il FAI Nazionale.
Tanti, anche in Umbria, i luoghi che verranno eccezionalmente aperti per le Giornate FAI d’Autunno, tra questi ad Orvieto, ben due strutture appartenenti a complessi monastici che, nel corso del tempo, si sono trasformati in caserme.
Si tratta della Cappella di San Giovanni XXIII – patrono dell’Esercito – all’interno della Caserma Nino Bixio (la più antica delle caserme orvietane) che oggi ospita un Raggruppamento del Ministero della Difesa e che per la prima volta verrà aperta al pubblico.
La Cappella dedicata al “papa buono” è una grotta rupestre situata all’interno della caserma. In origine complesso conventuale dedicato a Sant’Agostino, la struttura fu edificata per volontà di Papa Urbano IV sui resti di un’antica abbazia intitolata a Santa Lucia, modificata poi nel 1530 quando all’edificio venne aggiunto un pregevole chiostro commissionato al Sangallo. Nei secoli successivi le trasformazioni si susseguirono fino al suo cambiamento d’uso in caserma nella seconda metà dell’Ottocento.
Visite sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10:30 alle 12:30 e dalle 14 alle 16:30.
L’ingresso è consentito previa esibizione di un documento d’identità in corso di validità.
L’altro sito aperto alle visite è il Complesso di San Domenico. Situata nel centro storico di Orvieto, la chiesa di San Domenico fu costruita dall’Ordine dei Domenicani tra il 1233 e il 1239 in occasione della canonizzazione di San Domenico Guzman, fondatore dell’Ordine. Nel corso del tempo la chiesa e il convento hanno subito numerose trasformazioni fino alla quasi totale distruzione: i primi rimaneggiamenti cominciarono nel XVII secolo per concludersi nel ventennio fascista, nel 1934, con la definitiva demolizione della navata centrale e del convento annesso per la costruzione dell’Accademia femminile della Gioventù Littoria. Il sito diventerà poi Scuola Militare di Educazione Fisica e attualmente ospita il Centro di Addestramento dei Baschi Verdi della Guardia di Finanza. Un luogo insolito che racconta la trasformazione dei conventi periurbani nel corso della storia. La visita in occasione delle “Giornate FAI d’Autunno” riserva anche un approfondimento dei monumenti funebri che la Chiusa di San Domenico custodisce.
Visite sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10:30 alle 12:30 e dalle 14 alle 17.
In entrambi i casi le visite sono a cura dei Volontari FAI e degli Apprendisti Ciceroni dell’IIS “E. Majorana”.
La prenotazione è obbligatoria sul portale www.giornatefai.it
Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale. A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione.
Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19. L’accesso sarà possibile solo alle persone in possesso della certificazione verde Covid-19 (Green Pass).
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