“Giorno del Ricordo”: L’Amministrazione Comunale invita i cittadini a partecipare alle celebrazioni

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“Giorno del Ricordo”: L’Amministrazione Comunale invita i cittadini a partecipare alle celebrazioni

COMUNICATO STAMPA n. 078/20 G.M. del 04.02.20 
“Giorno del Ricordo” delle vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre del confine orientale 

Venerdì 14 Febbraio alle ore 17:30 al Palazzo dei Sette, presentazione del libro “Italiani due volte. Dalle foibe all’esodo: una ferita aperta della storia italiana” di Dino Messina
Sabato 15 Febbraio alle ore 11:00 nella Sala Consiliare incontro dal titolo “La Generazione nata in Esilio. Quasi un bilancio. I risultato di anni di attività e di iniziative associative e istituzionali”, promosso dal Comune di Orvieto e dalla Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati
Sabato 22 Febbraio alle ore 11:00 intitolazione del Giardino Comunale di Sferracavallo ai MARTIRI DELLE FOIBE

(ON/AF) – ORVIETO – L’Amministrazione Comunale invita i cittadini a partecipare alla celebrazione del “Giorno del Ricordo” delle vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre di millenario insediamento autoctono nell’Adriatico Orientale alla fine della Seconda Guerra Mondiale, istituito con legge nazionale n. 92 del 30 marzo 2004.
“La Repubblica Italiana – è scritto nel manifesto dell’Amministrazione Comunale – riconosce il giorno 10 febbraio quale Giorno del Ricordo, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. 

Per conservare e rinnovare la memoria di tali avvenimenti, Venerdì 14 febbraio alle ore 17:30 al Palazzo dei Sette verrà presentato il libro “Italiani due volte. Dalle foibe all’esodo: una ferita aperta della storia italiana” di Dino Messina. Presenta Toni Concina.
Italiani due volte. Dalle foibe all’esodo: una ferita aperta della storia italiana (Edizioni Solferino – Collana Saggi). Sono italiani due volte i trecentomila che in un lungo esodo durato oltre vent’anni dopo la seconda guerra mondiale lasciarono l’Istria, fiume e Zara. Erano nati italiani e scelsero di rimanere tali quando il trattato di pace del 10 febbraio 1947 assegnò quelle regioni alla Jugoslavia comunista del maresciallo Tito. A rievocare una storia a lungo trascurata del nostro Novecento è un’inchiesta originale e serrata dove al racconto dei fatti Dino Messina accompagna le testimonianze inedite dei parenti delle vittime della violenza titina e di chi bambino lasciò la casa natale senza la speranza di potervi tornare. Un dramma nazionale in tre grandi atti: il primo, con l’irredentismo, la vittoria nella Grande guerra, il passaggio alla patria di regioni e città sotto il dominio asburgico. Seguiti dalla presa del potere fascista con le politiche anti-slave e la guerra accanto ai nazisti. La secondo fase inizia con le ondate di violenza dei partigiani di Tito nell’autunno del 1943 e nella primavera del 1945. Trieste, Pola e i centri dell’Istria occidentale, Fiume e Zara, da province irredente divennero terre di conquista jugoslava. Al biennio di terrore e alla stagione delle foibe, seguirono altri anni di pressioni e paura. Sino al terzo atto, dal 10 febbraio 1947, che segnò la più grande ondata dell’esodo. E successivamente un’altra massiccia partenza dalla zona assegnata alla Jugoslavia dopo il memorandum di Londra del 1954, che stabilì il ritorno di Trieste all’Italia. A migliaia di fuggitivi, dopo il terrore e lo sradicamento, toccò l’umiliazione dei campi profughi. Una pagina tragica della nostra storia che nel libro di Dino Messina trova una ricostruzione puntuale.
Sabato 15 febbraio 2020 alle ore 11.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Orvieto si terrà invece l’incontro pubblico dal titolo “La Generazione nata in Esilio. Quasi un bilancio. I risultato di anni di attività e di iniziative associative e istituzionali”, promosso dal Comune di Orvieto e dalla Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati.  
L’incontro si aprirà con il saluto del Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, a cui seguiranno gli interventi di: ANTONIO CONCINA, Sindaco Emerito della Città di Orvieto – Considerazioni sulla generazione nata in Esilio. Un’introduzione, ANTONIO BALLARIN, Presidente Federesuli / Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati – I risultati di anni di attività e di iniziative associative e istituzionali, ELENA DE PETRONI, Referente del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca – L’attività con il Miur dalla Legge del 30 Marzo 2004 e MARIA RITA COSLIANI, Presidente del Concorso Mailing List Histria, La tutela delle radici attraverso il concorso Mailing List Histria. Modera Marella Pappalardo.

Sabato 22 Febbraio alle ore 11:00 presso il Giardino Comunale di Sferracavallo verrà apposta la targa di intitolazione ai MARTIRI DELLE FOIBE.
La decisione della Giunta Comunale di intitolare tale spazio pubblico ai Martiri delle Foibe nell’ambito delle iniziative organizzate per commemorare una tragedia molto viva nella memoria degli italiani e dei testimoni diretti, tuttora viventi e discendenti delle persone travolte dal dramma, dà attuazione all’Ordine del Giorno che venne approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale il 17 marzo 2014 (delibera n. 23) che impegnava il Sindaco e la Giunta “a prevedere, appena possibile ed in accordo con gli uffici preposti, l’intitolazione di una via o di un altro luogo a ricordo delle vittime della tragedia delle foibe e agli esuli d’ Istria, Fiume e Dalmazia e a celebrare adeguatamente attraverso la partecipazione, comunicazioni ai cittadini ed iniziative mirate alle commemorazioni del Giorno del Ricordo, sia il 10 febbraio che in altre occasioni e a proporre iniziative che ricordino stabilmente e nel tempo quanto previsto dalla legge 92/2004”.
L’atto deliberativo adottato in questi giorni dall’Amministrazione Comunale intende ribadire il ripristino di un giusto giudizio storico sulle tragedie e le sofferenze della storia italiana e la condivisione di una obiettiva memoria comune senza censure, come contributo fondamentale alla costruzione del presente e del futuro della nostra nazione, fondata su condivisi valori e ideali di umanità, giustizia, verità e solidarietà”.
 

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Ultimo aggiornamento
05/02/2020