“Il 25 aprile un ponte che deve tenere insieme i valori di libertà, pace e giustizia”

Data:
25 aprile 2025
Nell’80esimo anniversario della Liberazione, il sindaco Roberta Tardani ha partecipato a Riano l’intitolazione del ponte di via Dante Alighieri a mastro Checco Lanari, nato a Orvieto, simbolo della resistenza al fascismo


(COMUNICAZIONE) ORVIETO- Inaugurato questa mattina a Riano il ponte “Mastro Checco”, dedicato a Francesco Lanari, nato a Orvieto nel 1881, simbolo della resistenza al regime fascista, ciabattino della piccola città alle porte di Roma di cui diventò Commissario prefettizio dopo la liberazione e quindi primo sindaco.

Alla cerimonia, aperta dal saluto del sindaco di Riano, Luca Abruzzetti, ha partecipato in rappresentanza della città di Orvieto, il sindaco Roberta Tardani. Presenti anche i famigliari rianesi e orvietani di Francesco Lanari, zio di Raimondo Lanari, uno dei Sette Martiri di Camorena vittime dell’eccidio nazifascista del 29 marzo 1944.

Oggi, nel giorno dell’80esimo anniversario della Liberazione – ha detto il sindaco Roberta Tardani – due città, due comunità si abbracciano nel ricordo di una persona che è nata a Orvieto e che qui a Riano ha lasciato un’impronta indelebile. La scelta di ricordarlo intitolandogli un ponte è un messaggio potente e pieno di significati. Non è un ponte qualunque ma proprio quello che tante volte gli permise di sfuggire alla violenza del regime e che oggi diventa un simbolo fisico e ideale di resistenza e libertà. Un ponte salva, unisce, permette di andare oltre un ostacolo, collega luoghi e persone. E da oggi questo ponte non è solo una struttura fisica ma può diventare il simbolo di una memoria condivisa e rappresentare quello che dovrebbe essere il senso profondo della Liberazione, non un’occasione per dividere, ma un momento per riconoscere ciò che ci tiene insieme al di là delle differenze”.

È il simbolo dell’unione tra passato e presente – ha aggiunto – ma anche di due responsabilità che abbiamo ancora oggi, ovvero ricordare e tramandate. E così la semplice storia di Francesco Lanari diventa anche un messaggio forte per i più giovani: che la libertà non è mai scontata e che la dignità si difende anche nei gesti quotidiani. È un collegamento tra due comunità che condividono gli stessi valori, un ponte che idealmente unisce mastro Checco ai sogni e le speranze perdute del nipote Raimondo Lanari e dei nostri Sette Martiri di Camorena. È un ponte che è un invito a non dimenticare coloro che hanno sacrificato la propria vita per un’Italia libera e democratica, e a camminare insieme, da una sponda all’altra della nostra storia, verso un futuro di libertà, giustizia e pace. Viva l’Italia e buon 25 aprile”.

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Ultimo aggiornamento
25/04/2025