In Comune l’incontro con i cittadini su come difendersi da vecchi e nuovi raggiri e dalle truffe porta a porta e on line

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In Comune l’incontro con i cittadini su come difendersi da vecchi e nuovi raggiri e dalle truffe porta a porta e on line

COMUNICATO STAMPA n. 260/22 G.M. del 08.04.22 
In Comune l’incontro con i cittadini su come difendersi da vecchi e nuovi raggiri e dalle truffe porta a porta e on line
• Comandante Compagnia Carabinieri di Orvieto, Viviano ha parlato dei fenomeni più frequenti, degli accorgimenti per intercettarli e delle problematicità relazionali create dalla pandemia 
(ON/AF) – ORVIETO – La questione del come difendersi da frodi e inganni che sono sempre in agguato, si evolvono e riguardano indistintamente giovani e anziani è stata al centro dell’incontro pubblico svoltosi questa mattina nella Sala Consiliare del Comune di Orvieto per iniziativa dell’Assessorato ai Servizi sociali in collaborazione con l’Assessorato alla Sicurezza, al quale ha partecipato il Capitano Giuseppe Viviano, Comandante della Compagnia Carabinieri di Orvieto che ha fornito un ampio quadro della situazione durante e post la pandemia. Presente all’incontro, oltre al Sindaco Roberta Tardani anche la consigliera comunale Beatrice Casasole che si è attivata per rendere possibile l’iniziativa.
Ad introdurre il tema del confronto Truffe, dalla porta al pc: come difendersi da vecchi e nuovi raggiri?” è stato il Sindaco, che ha ringraziato il rappresentante dell’Arma per aver accolto l’invito nato dall’esigenza di fornire ai cittadini gli strumenti conoscitivi per prevenire spiacevoli situazioni in cui potrebbero trovarsi. “Veniamo da un lungo periodo di isolamento – ha detto Tardani – che ha messo a rischio principalmente i soggetti più fragili. E’ quindi necessario capire lo stato della situazione sul territorio e come difenderci. Alcune notizie di cronaca preoccupano i cittadini quindi va compresa la portata del problema non solo in termini di sicurezza ma anche per preservare l’immagine della nostra città e del territorio”.

“Parlare con la cittadinanza e le Istituzioni fa parte del lavoro dell’Arma ed è un tempo prezioso quello trascorso con i cittadini perché questi incontri sono di reciproca utilità” ha affermato il Cap. Giuseppe Viviano. “Certamente, il fatto di non poter uscire di casa durante il lookdown ha avuto l’effetto della riduzione dei furti predatori in abitazione, la truffa on line invece, proprio per il confinamento delle persone, è diventata più facile. Oggi, nel post lookdown, invece forse perché molte persone escono ancora poco per paura dei contagi, la truffa a domicilio è in ripresa. Come accorgersi: di solito il truffatore si presenta in maniera distinta ed è elegante nei modi, mostra una cultura di base elevata ed un comportamento che carpisce l’attenzione della vittima individuata, la quale preventivamente viene studiata dal truffatore nelle sue abitudini, nella situazione familiare al mero scopo di raggiungere l’obiettivo. Nel furto la vittima partecipa al reato involontariamente. Solitamente è la stessa vittima che fa entrare in casa colui o colei di cui ignora le vere intenzioni, addirittura lo accompagna nelle varie stanze della casa perché le dà l’impressione di essere gentile e di conoscerla. Spesso il truffatore si dichiara rappresentante di enti pubblici o di società di servizi, o si camuffa da un appartenente alle forze dell’ordine. In questo caso basta sapere che le Forze di Polizia hanno un proprio tesserino di riconoscimento difficilmente replicabile che riporta tutti i dati anagrafici necessari all’identificazione dell’agente. Bisogna sapere che le Forze dell’Ordine arrivano a casa di una persona sempre in coppia e difficilmente da soli, ad eccezione, raramente, nei piccoli centri dove tutti si conoscono e anche le Forze dell’Ordine conoscono tutti.  Quando il cittadino ha un timore o dei sospetti, ha il diritto/dovere di chiedere alla persona che sta alla porta di qualificarsi. Nulla esclude, soprattutto alle persone anziane sole, di chiamare il 112 che apprezza questa tipologia di chiamate in quanto noi lavoriamo per le esigenze del cittadino. Ogni chiamata fa parte del nostro lavoro.
Non bisogna dare soldi agli sconosciuti anche per donazioni in beneficienza ad organizzazioni sconosciute. Altra abilità del truffatore è la tecnica usata per carpire informazioni su fatti personali. Le classiche storie del figlio che verrebbe arrestato dai Carabinieri e del fantomatico avvocato che telefona ai genitori chiedendo soldi per la scarcerazione è una fandonia: non siamo in America dove la scarcerazione avviene su cauzione! Altra abilità del truffatore è quella del finto incidente a un parente caro, laddove i genitori vengono chiamati al telefono da un altro truffatore che si finge il figlio il quale conferma di avere avuto un incidente. Una ulteriore raccomandazione è quella di non scambiare i numeri telefonici, né i dati personali, né il codice Iban. Se ancora oggi ribadiamo questi concetti significa che queste modalità truffaldine ancora esistono”. 

“Riguardo alle truffe on line – ha proseguito il Comandante Viviano – la raccomandazione è quella di non mettere in circolazione i propri dati. Certamente oggi è difficile non farlo se, come tutti facciamo, si gestisce un telefono. Basti sapere infatti che ogni apparecchio è dotato di un GPS e che ogni vetrina è dotata di un brand di cui poco dopo arriva una pubblicità. Durante il loockdown il fenomeno ha proliferato per effetto degli acquisti on line persino della spesa. Ancora oggi, nonostante sia stata recuperata una certa normalità, l’impigrimento a restare a casa spinge molte persone a sfruttare la comodità che è data dalla tecnologia, ma che comporta delle conseguenze. Dobbiamo sapere che purtroppo c’è chi lucra e tanti messaggi o e-mail sono tentativi di truffa. Rispondere a e-mail che avvertono di presunti tracciamenti dell’utente su canali della pedofilia, è anche questa una truffa, perché un abuso di questo genere viene accertato non con una mail. Quando puoi vengono chiesti dei soldi è evidente il tentativo di truffa”. 
Le truffe on line stanno spopolando tra i giovani – ha aggiunto – spesso il range di persone che hanno subito truffe da e-commerce sono ragazzi tra i 20 / 35 anni, truffe di cui è difficile trovare gli intestatari dei conti correnti che servono solo per il flusso di denaro ma poi vengono subito chiusi. Va fatta perciò moltissima attenzione perché pe avventurarsi in questo mondo servono competenze specifiche e ci sono dinamiche diverse. Dopo la fase delle prevenzione viene quella dello studio analitico del fenomeno sul territorio. Il nostro obiettivo è quello di non far arrivare i cittadini impreparati”.  
 
Su sollecitazione di Beatrice Casasole, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Orvieto ha quindi parlato della situazione sociale dei giovani durante e a seguito dell’evoluzione dell’emergenza Covid. 
Il quadro si costruisce da quello che viviamo ogni giorno – ha affermato Viviano – Orvieto offre tanto e garantisce un livello di vita alto, con un livello culturale elevato come lo è anche il senso civico. Purtroppo dati alla mano cresce il numero di ragazzi di 12-13-14 anni che hanno necessità di un supporto psicologico che va letto non come patologia ma come aiuto. La pandemia ha spento un po’ l’entusiasmo e cambiato le modalità di divertimento facendo preferire ai giovani le proposte di gioco on line, a esempio. Sono aumentati i festini privati nelle case. E’ evidente che per i giovani uno sfogo è necessario mentre il fatto di non stare insieme o seguire lezioni scolastiche a distanza è stato deleterio. Basta dire che i bambini nati nel 2022 hanno sempre visto gente con la mascherina! Orvieto sta reagendo bene e si stanno ripristinando livelli di vita sociale pre-pandemia. Se c’è la ripartenza economica e socio-culturale Orvieto può avere una positiva ripartenza. Bisogna invogliare i giovani a vivere. 
Da una prima analisi i reati dei giovani non sono aumentati ma solo fra qualche tempo sarà possibile fare una analisi più approfondita. A causa della pandemia sono aumentati ragazzi che usano alcool e droghe. E’ stato circoscritto, insieme alla collaborazione delle famiglie, il fenomeno delle sfide sui social a chi beveva più alcolici (fase pre-pandemia). I dati sono in linea a quelle di altri anni fa, sono invece cambiati i modi. Parlarne di più e nascondere meno il fenomeno è sicuramente un bene. Un ragazzo si accorge sempre più tardi della bravata grave che si trasforma in un reato e che può restare una macchia indelebile. Riguardo ai giovani dai 20/25 anni, colpisce la statistica delle truffe che riguardano tutti i cittadini indistintamente, ma che tra i giovani sono più elevate, in questo caso gli episodi che vanno visti anche nel contesto”. 

Tra i temi affrontati dal Comandante dei Carabinieri durante l’incontro, anche il fenomeno dell’aumento le violenze domestiche durante il lookdown e tipologia di droghe utilizzate dai giovani. “La convivenza forzata di molti mesi ha portato anche all’aumento delle incomprensioni e difficoltà di relazioni. Anche il legislatore si è mosso in tal senso con la nuova disciplina del codice rosso che permette di fare molto. Noto con piacere che sta dando effetti benefici dal punto di vista relazionale, laddove la relazione non riguarda solo quella marito/moglie. Le droghe sono sempre più sofisticate e lavorate con conseguenze sempre più tendenti ad avere un effetto eccitante. Al di là delle droghe più conosciute ci sono diverse nuove sostanze devastanti per il sistema immunitario e per il sistema neurologico. In questo caso occorre affrontare la questione della facilità con la quale anche gli adolescenti se le procurano anche attraverso il dark web, molto usato dai giovanissimi, profittando della lontananza dei genitori per lavoro o perché distanziati dai figli se positivi al covid”. 
“L’esperienza della pandemia – ha concluso – ha rafforzato l’affetto dei cittadini verso i Carabinieri che veramente fanno parte della vita quotidiana della comunità, diventandone amici e confidenti. Durante questo periodo abbiamo cercato ulteriormente di immedesimarci nello stato d’animo delle persone cercando di capire il più possibile tante reazioni perché non tutti sono in grado di recepire i dinieghi, che in pieno lookdown sono stati moltissimi. Durante il pattugliamento del territorio è accaduto di dover fermare persone che avevano trasgredito il divieto di uscita, accampando le più diverse e curiose giustificazioni degne davvero di una barzelletta. E chissà che non se ne possa fare una raccolta!”. 

A chiusura dell’incontro, il Sindaco ha sottolineato il “rapporto molto forte e frequentissimo tra l’Amministrazione Comunale, i Carabinieri e tutte le Forze dell’Ordine durante la pandemia, sempre tendente a comprendere i comportamenti dei cittadini e dei ragazzi. Un rapporto di condivisione molto positivo. Sono senza dubbio auspicabili altri momenti di confronto e collaborazioni, poiché come Istituzioni riceviamo molti alert da parte dei cittadini”.
 

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Ultimo aggiornamento
08/04/2022