COMUNICATO STAMPA n. 278/21 G.M. del 02.04.21
Numero nazionale AntiViolenza 1522 e numero diretto di cellulare dei Centri AntiViolenza inseriti sugli scontrini delle farmacie
• Accordo ANCI, Federsanità Umbria, Centro Regionale Pari Opportunità dell’Umbria, Federfarma, Assofarm Umbria e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni
(ON/AF) – ORVIETO – E’ stato definito e sarà firmato dopo le festività di Pasqua e l’accordo innovativo per inserire il numero nazionale AntiViolenza 1522 e numero diretto di cellulare dei Centri AntiViolenza sugli scontrini delle farmacie, condiviso tra Anci, Federsanità Umbria, Centro Regionale Pari Opportunità dell’Umbria, Federfarma, Assofarm Umbria e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni.
In forza degli accordi già in essere, attraverso il protocollo d’intesa, tali associazioni si uniscono e collaborano contro la violenza sulle donne introducendo due importanti novità: uniformare su tutto il territorio regionale, l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522 sugli scontrini delle farmacie pubbliche e private che aderiranno e aggiungere anche il cellulare del Centro AntiViolenza di riferimento con l’obiettivo dare vita ad una pratica non episodica delle singole Amministrazioni, ma unitaria e condivisa.
Lo comunica ANCI Umbria sottolineando che “il protocollo d’intesa introduce come prassi condivisa il numero nazionale 1522 e valorizza la grande forza della territorialità e capillarità dei servizi, unitamente alla formazione specifica e continua che hanno i Comuni, il Cpo, la rete sanitaria e il sistema farmacie, sia pubblico sia privato”.
Per il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini “questa azione testimonia che gli accordi servano a fare squadra su temi fondamentali, a dare concretezza alle progettualità e alle idee. E’ quindi un segnale di rinnovamento e cambiamento, un passo avanti significativo a supporto di chi subisce violenza e a testimonianza della volontà concreta ad intervenire fermamente sul fronte della tutela e della presa in carico”.
Anche Edi Cicchi, coordinatrice della commissione welfare di Anci Umbria e assessore al Comune di Perugia evidenzia l’importanza di “mettere a sistema le diverse e isolate iniziative sul territorio, a partire dagli ordini del giorno presentati in alcuni Comuni, per generare una rete territoriale forte, un collegamento che non è solo nel Numero unico nazionale e correlata App AntiViolenza 1522, ma un voler andare oltre, come proposto dal vicesindaco di Umbertide, Annalisa Mierla, nella relazione immediata con i Centri AntiViolenza che fanno riferimento alle relative Zone Sociali regionali, inserendo anche il numero diretto di cellulare del CAV di riferimento. Questo garantirebbe una vera e propria sinergia tra i professionisti farmacisti e le Zone Sociali territoriali in cui le farmacie vivono, operano e si relazionano”.
Di qui la necessità espressa da entrambi di “potenziare l’informazione a favore delle donne, e di chiunque subisca violenza, ma anche di garantire nuovi e più efficaci strumenti per raggiungere i Cav, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria, in cui le violenze, all’interno delle mura domestiche, sono aumentate”.
“Per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere è sempre fondamentale la sinergia di istituzioni, associazioni e di tutti i soggetti che sul territorio possono intercettare il fenomeno in maniera privilegiata – evidenzia la presidente del Centro Pari Opportunità, Caterina Grechi – soprattutto in questo momento, in cui la pandemia ha aggravato il problema della violenza contro le donne, in particolare la violenza domestica: il distanziamento sociale, la convivenza e il confinamento forzati hanno ridotto spesso la possibilità per le donne di formulare delle concrete richieste d’aiuto. I centri AntiViolenza, le istituzioni e servizi specifici sono chiamati a ripensare a nuove pratiche e misure da adottare per prevenire il rischio, continuare ad assicurare il supporto alle donne e mantenere una rete di sostegno per contrastare la violenza di genere. Questa iniziativa può rappresentare un efficace strumento in più per informare le donne vittime di violenza che non sono da sole”.
Secondo Antonio D’Acunto, presidente Assofarm “si stringono sempre più le maglie per contrastare un fenomeno che, per una serie di ragioni concomitanti ed evidenti, si è accentuato in questi mesi di pandemia. Assofarm è favorevole a mettere a disposizione le proprie strutture e il personale qualificato e auspica che possano aderire all’iniziativa tutte le realtà delle farmacie pubbliche regionali”.
“Le farmacie dell’Umbria sono disponibili e favorevoli all’inserimento sugli scontrini fiscali del numero verde 1522, che consente di mettersi in contatto con i vari centri antiviolenza situati sul territorio regionale – affermano Augusto Luciani e Silvia Pagliacci, rispettivamente presidente Federfarma Umbria e Federfarma Perugia – già in passato anche nella nostra regione abbiamo sostenuto ed avallato molte iniziative, come il ‘Progetto Mimosa’, che vanno nella direzione di una maggiore tutela delle donne vittime di atti inqualificabili e che spesso hanno paura e difficoltà a denunciare tali soprusi. Crediamo che questo tipo di messaggi debbano essere doverosamente amplificati e le farmacie umbre, da questo punto di vista, sono e saranno sempre pronte a farlo”.
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