Riunita l’assemblea della Zona sociale n.12, il progetto pilota proposto dall’Azienda sanitaria sarà approfondito in un apposito appuntamento. Ribadita la contrarietà all’ipotesi di un accorpamento dei distretti
(COMUNICAZIONE) ORVIETO – Nella giornata di mercoledì 11 settembre si è riunita presso il Comune di Orvieto l’assemblea dei Sindaci della Zona sociale n.12 convocata dal sindaco di Orvieto, Roberta Tardani.
Oggetto dell’incontro la proposta avanzata dalla Direzione strategica dell’Usl Umbria 2 di un progetto pilota che prevede ad Orvieto l’istituzione di un’unica struttura integrata ospedale-territorio sotto la guida di un unico dirigente.
I sindaci della Zona sociale n.12, come già espresso nelle osservazioni presentate a gennaio 2022 al nuovo Piano sanitario regionale pre-adottato dalla giunta regionale nel novembre 2021, nel ribadire la contrarietà all’ipotesi di accorpamento del Distretto socio-sanitario di Orvieto con i Distretti di Terni, Narni, Amelia, chiederanno un incontro con la Direzione dell’Usl Umbria 2 per approfondire il progetto pilota di integrazione tra l’ospedale “Santa Maria della Stella” e il Distretto di Orvieto.
Nel documento inviato a novembre 2022 ad Anci e Federsanità, che avevano raccolto osservazioni e contributi dei Comuni umbri rispetto al nuovo piano sanitario regionale, l’assemblea dei Sindaci della Zona sociale n.12 – è stato ricordato durante l’incontro – oltre a chiedere un piano di investimenti per l’ospedale di Orvieto e il potenziamento della medicina di territorio con la realizzazione della Casa e dell’ospedale di comunità presso la sede dell’ex ospedale di Orvieto in Piazza Duomo, aveva espresso la contrarietà all’accorpamento del Distretto e proposto “il mantenimento del Distretto in deroga alla normativa, considerata la collocazione geografica e la composizione anagrafica della popolazione di riferimento del territorio orvietano. Il Distretto deve essere infatti una realtà fortemente legata alla comunità locale e ai luoghi di vita dei cittadini e l’accorpamento previsto dal piano provocherebbe ulteriori distanze dai centri decisionali di un territorio già gravemente e progressivamente depotenziato nei servizi. Altre eventualità non potranno prescindere in ogni caso dalla necessaria previsione di una struttura territoriale con organico adeguato alla gestione e alla erogazione dei servizi sanitari”.
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Ultimo aggiornamento
12/09/2024