Interrogazione sul futuro della Sezione di Orvieto dell’Archivio di Stato

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Interrogazione sul futuro della Sezione di Orvieto dell’Archivio di Stato

COMUNICATO STAMPA n. 463/20 G.M. del 03.07.20  
Interrogazione sulla Sezione di Orvieto dell’Archivio di Stato 
(ON/AF) – ORVIETO – Consiglio ha trattato la questione del futuro della Sezione di Orvieto dell’Archivio di Stato oggetto dell’interrogazione presentata dai Consiglieri comunali: Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”), Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”), Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”), Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”) e Federico Giovannini (Gruppo “Partito Democratico”) i quali hanno chiesto al Sindaco “se i problemi strutturali e quelli della carenza di personale di cui da tempo si ha notizia sono in fase di soluzione o sono già risolti” e “se a giudizio del Sindaco esiste il pericolo che la Sezione venga chiusa e i materiali alla fine trasferiti altrove, con evidente gravissimo danno per la città”.
L’interrogazione è stata illustrata dal primo firmatario Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) che ha affermato: “l’importanza della Sezione di Orvieto dell’Archivio di Stato si evince anzitutto dalla sua scheda descrittiva ufficiale che di seguito si riproduce:
‘Istituita come Sottosezione, alle dipendenze dell’Archivio di Stato di Perugia, con d.m. 10 febbraio 1951, a seguito della Legge n. 2006 del 22 dicembre 1939, divenne sezione di Archivio di Stato nel maggio 1965, a seguito del D.P.R. n. 1409 del 30 settembre 1963 e passò alle dipendenze dell’Archivio di Stato di Terni’. 
Fu sistemata in un’ala del palazzo del Capitano del Popolo, ove i depositi sono rimasti fino al 1982, quando, a causa di gravi lesioni dell’immobile, sono stati trasferiti in una sede provvisoria in piazza Febei; attualmente l’Archivio è situato nel palazzetto Faina appositamente ristrutturato”. 
“Il nucleo più rilevante della documentazione conservata – ha aggiunto – è quello ereditato dall’archivio storico comunale nel quale sono confluite non solo le carte dell’antico comune, che iniziano dal sec. XIII, ma anche altri archivi e testimonianze della storia cittadina, quali l’Ospedale di Santa Maria della Stella con alcuni archivi aggregati di Opere Pie e Corporazioni religiose, l’Abbazia dei SS. Severo e Martirio, le arti, il Monte di pietà, la Confraternita della Misericordia e l’accademia La Fenice. 
Questo complesso di archivi fu ordinato da Luigi Fumi, che ne redasse un inventario nel 1875 (L’introduzione dell’inventario è pubblicata in L. FUMI L’Archivio segreto del Comune di Orvieto, Siena 1875), valido tuttora per la documentazione di carattere politico ed economico. 
Tra il 1936 e il 1937 Geralberto Buccolini procedette a una revisione parziale dell’inventario del Fumi apportando qualche correzione e ulteriori precisazioni. Dopo l’istituzione della Sottosezione di Archivio di Stato sono stati effettuati ulteriori depositi e versamenti”.
“Negli anni ottanta dello scorso secolo – ha proseguito – l’Amministrazione Comunale si impegnò molto perché la Sezione avesse una sistemazione degna e funzionale, che in effetti fu trovata nell’attuale sede in Piazza Duomo. Ne derivò un importante implementazione della sua funzione culturale generale ed un incremento delle attività di ricerca storica avvalorate in primo luogo dalla completezza dei documenti contenuti nell’Archivio storico Comunale la cui importanza è riconosciuta dagli studiosi di tutto il mondo che frequentano la Sezione, come risulta dai documenti agli atti della sala studio (Scozia, Australia, Francia ecc.)”. 
“Uno sviluppo significativo è rappresentato poi dalle attività educative sia mediante visite guidate di scolaresche o di gruppi di studenti sia mediante progetti di conoscenza e di ricerca sviluppati in condivisione. Dunque – ha concluso – una funzione molto significativa per la città da diversi punti di vista. Sarebbe davvero una perdita grave se queste attività dovessero interrompersi o addirittura cessare a causa da una parte di problemi di manutenzione strutturale non risolti e dall’altra per mancanza di risorse professionali che ne garantiscano la funzione”.
Il Sindaco, Roberta Tardani con delega alla Cultura ha risposto: “rassicuro rispetto all’attività che come Amministrazione stiamo facendo da tempo rispetto alle problematiche relative al funzionamento della sezione di Orvieto dell’Archivio di Stato. Prima dell’emergenza sanitaria ho  incontrato a Roma la direttrice della Direzione generale Archivi del Mibact, Angela Maria Buzzi, per individuare una soluzione che risolvesse le criticità soprattutto per quanto riguarda il personale. In questi giorni si sta definendo un accordo di collaborazione istituzionale tra Comune di Orvieto, Mibact-Archivio di Stato Terni, Fondazione Museo ‘Claudio Faina’, Fondazione Cro e Opera del Duomo, finalizzata al funzionamento e al mantenimento della sezione di Orvieto dell’Archivio di Stato. L’accordo garantirà la presenza del personale necessario. Inoltre si interverrà sulle questioni strutturali della sede di piazza Duomo che interessano principalmente l’adeguamento degli impianti antincendio che il Ministero si è reso disponibile a finanziare. Sono quindi fiduciosa in una soluzione positiva”. 
Il Cons. Franco Raimondo Barbabella si è dichiarato: “soddisfatto. Chiedo che il Sindaco ci informi puntualmente sulle soluzioni adottate”.
 
 
 

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Ultimo aggiornamento
03/07/2020