Interrogazione volta alla proclamazione di “Orvieto Patrimonio dell’Umanità”

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Interrogazione volta alla proclamazione di “Orvieto Patrimonio dell’Umanità”

COMUNICATO STAMPA n. 530/19 G.M. del 23.07.19 
Interrogazione sulle iniziative necessarie per la proclamazione di “Orvieto Patrimonio dell’Umanità”
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha trattato la questione del riconoscimento di “Orvieto Patrimonio dell’Umanità” oggetto dell’interrogazione del Cons.re Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo di “Prima gli Orvietani”) che ha chiesto al Sindaco “se intende, in quale modo e in quali tempi, mettere in condizione il Consiglio di essere precisamente informato sullo stato delle cose per quanto concerne la vicenda Monte Peglia Riserva MAB Unesco, in sé e per le implicazioni più generali espresse nella premessa; se intende promuovere le iniziative necessarie per dare avvio, con le modalità più appropriate, alla procedura di candidatura per la proclamazione del Duomo e del complesso rupe-centro storico ‘Patrimonio dell’Umanità’; come intende definire le strategie di gestione della città e del territorio in cui necessariamente si inquadrerà la candidatura in questione al fine di fornire le dovute garanzie che in tempi consoni le finalità e gli obiettivi dell’operazione verranno coerentemente perseguiti; infine se, data la complessità e la natura strategica di una simile operazione, non ritenga utile attivare congiuntamente alla prima commissione consiliare una speciale commissione, anche con la partecipazione di personalità esterne, per verificare lo stato degli atti delle iniziative UNESCO relative al territorio orvietano e individuare così le procedure e gli atti istruttori necessari per il proseguimento e la pubblica e profittevole gestione dell’iniziativa”.
L’interrogante ha fatto presente che “in base alla ‘Convenzione per la protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale’ approvata dalla Conferenza generale dell’UNESCO a Parigi il 16 novembre 1972 è interesse della comunità internazionale la preservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale che abbia caratteristiche di eccezionalità tali per cui il suo degrado e la sua perdita sarebbero un impoverimento della civiltà umana; in conseguenza di ciò, in decenni di attività l’UNESCO ha proclamato patrimonio dell’umanità molte centinaia di siti nel mondo (56 in Italia, 2 in Umbria), ultimi quelli di Conegliano e Valdobbiadene, le zone del prosecco; pertanto, non solo il Duomo di Orvieto ha caratteristiche tali da poter/dover essere annoverato tra i monumenti patrimonio dell’umanità, ma la stessa città, per il suo costituirsi come un unicum di natura e cultura, giustifica da tempo la procedura di candidatura da parte dell’Italia”.
“Nel corso del passato quinquennio amministrativo – ha proseguito – è avvenuta la proclamazione del Monte Peglia Riserva MAB UNESCO in un modo che ha generato perplessità e preoccupazioni; in sostanza si è avuta l’impressione che le istituzioni, più che porsi come protagoniste di un processo di tutela e valorizzazione di una parte rilevante del patrimonio naturale territoriale nel quadro di una strategia complessiva concernente le emergenze storico-culturali (a partire appunto dal Duomo e dal complesso rupe-centro storico), si siano abbandonate ad un lasciar fare la cui direzione, in mancanza di un preciso programma, è difficile percepire; soprattutto, è nata la preoccupazione che quel risultato, inopinato e non contestualizzato, mentre costituisce per la comunità un vantaggio ipotetico finché non se ne dimostri la consistenza con un preciso e pubblicamente apprezzato programma di gestione in capo ai soggetti istituzionali coinvolti, possa essere per la stessa un ostacolo rispetto all’obiettivo, che non può non essere prioritario, della proclamazione del Duomo e della città stessa ‘Patrimonio dell’Umanità’.
Infine come dimostra per un verso il caso di Matera e per un altro quello di Conegliano e di Valdobbiadene, il percorso delle candidature UNESCO è lungo e complesso, richiede programmazione, largo coinvolgimento e determinazione; rappresenta però un investimento sul futuro, se si ha la forza e la capacità di puntare sulla qualità in termini di cura ambientale e urbana, equilibrio sociale, promozione umana, coscienza civile, in una parola armonia dello sviluppo, che, se si persegue con una visione coordinata delle azioni, può e deve essere il contrario del processo di mummificazione che alcuni paventano. 
E’ quindi uno dei temi più importanti che l’Amministrazione Comunale dovrà affrontare. Io ritengo che la questione Mab Unesco Peglia sia stata ampiamente sottovalutata dalla precedente Amministrazione, ad eccezione del sottoscritto. Sollecito quindi il Sindaco a dirci, se intende e in quali tempi, riferirci sul Mab Unesco Monte Peglia, poiché non mi risulta che si sia chiarita la questione della gestione del rapporti tra Enti Pubblici e se questo può influire per la proclamazione di “Orvieto Patrimonio dell’Umanità”.
Il Sindaco, Roberta Tardani con delega alla Cultura ha risposto: “per il Mab Unesco mi sono trovata coinvolta la settimana scorsa nel convegno che si è svolto in questa sede; in quell’occasione ho chiesto ad una funzionaria dell’Unesco se tale riconoscimento fosse in qualche modi di ostacoli ad altri riconoscimenti Unesco. Mi è stato risposto che al contrario questo avrebbe potuto portare ad una integrazione positiva. Ho anche chiesto la massima trasparenza. Possiamo muoverci con la Regione per intervenire nei processi decisionali di questa riserva. Per il riconoscimento di Orvieto mi sono documentata. Un tentativo risale al 2006 e si incentrava sul Duomo e le strutture architettoniche, tuttavia venne accantonato a favore del territorio. Un ulteriore tentativo venne fatto per quelle città che rientravano nel città vulcaniche limitrofe; anche in questo caso la questione non ha avuto esito e nel frattempo Bagnoregio, ad esempio, sta andando avanti da sola. Sicuramente non era stato focalizzato un progetto credibile. Oggi comunque Orvieto sta all’interno di un percorso di riconoscimento per le città etrusche con Perugia capofila. Riterrei di concentrarci quindi su quel progetto ancora in essere il cui percorso tuttavia è ancora molto complesso. Alla luce del Mab Unesco Monte Peglia sarebbe perciò interessante vedere dei possibili ulteriori percorsi di sviluppo per l’obiettivo di Orvieto Patrimonio dell’Umanità”. 
 
Il Cons. Franco Raimondo Barbabella si è dichiarato: “parzialmente soddisfatto. I protocolli sottoscritti sono solo buone intenzioni. Sarò soddisfatto solo quando avrò capito chi fa la gestione e quale sarà il ruolo dei Comuni. L’idea da sottoporre è quella del centro storico di Orvieto e la sua rupe che sono un unicum”.

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Ultimo aggiornamento
23/07/2019