ISAO presenta volume “Antonio da Viterbo alias Pastura” di D. Rigaglia e V. Romè

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ISAO presenta volume “Antonio da Viterbo alias Pastura” di D. Rigaglia e V. Romè

COMUNICATO STAMPA n. 111/20 G.M. del 24.02.20
Presentazione del volume Antonio da Viterbo alias Pastura. Aspetti inediti della tecnica esecutiva nelle opere di Viterbo, Orvieto, Canino, Tarquinia, Nepi, Roma 
• Museo Emilio Greco, venerdì 28 febbraio h 17:30 
(ON/AF) – ORVIETO – Per iniziativa dell’ISAO / Istituto Storico Artistico Orvietano, Venerdì 28 febbraio alle ore 17:30 presso il Museo Emilio Greco, verrà presentato il libro Antonio da Viterbo alias Pastura. Aspetti inediti della tecnica esecutiva nelle opere di Viterbo, Orvieto, Canino, Tarquinia, Nepi, Roma di Davide Rigaglia e Valentina Romè da tempo attivi nel territorio della Tuscia e ad Orvieto. 
Insieme agli autori interverrà la Dott.ssa Luisa Caporossi, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che come Storica dell’Arte ha seguito molti lavori di restauro sulle opere di Antonio da Viterbo.
Attraverso le  esperienze e ricerche condotte dai due restauratori è stato possibile tracciare un profilo artistico e tecnico del pittore quattrocentesco, che è maturato tramite la conoscenza delle tecniche esecutive e dei suoi espedienti pittorici che costituiscono un modus operandi riconoscibile in tutte le sue opere. 
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Antonio del Massaro, o da Viterbo, detto il Pastura, è uno degli artisti più rilevanti del panorama artistico di Roma e della Tuscia negli anni a cavallo fra ‘400 e ‘500. Dopo un probabile discepolato a Roma presso il Perugino, sempre nella città papale l’artista incontrò Pinturicchio, con il quale iniziò una serie di collaborazioni, prima delle quali fu la sua partecipazione al cantiere delle decorazioni degli Appartamenti Borgia in Vaticano (1494). 
Dal 1497 Antonio del Massaro fu ad Orvieto dove ricevette diverse committenze da parte dell’Opera del Duomo, tra cui il restauro degli affreschi deteriorati della parete destra della Tribuna (opera di Ugolino di Prete Ilario): il restauro del Pastura seguì proprio quello del Pinturicchio. Fu anche proposto per il completamento degli affreschi della Cappella Nova (di San Brizio), poi assegnati a Luca Signorelli. Nel 1508 Pastura giunse a Tarquinia, dove realizzò gli affreschi del coro del Duomo e quelli della Cappella Vitelleschi nel Duomo stesso.
Gli affreschi della Cappella Vitelleschi rappresentano Storie della vita di Maria: sulla volta a crociera spicca l’Incoronazione della Vergine e, sulle pareti, la Nascita di Maria e lo Sposalizio della Vergine. Morì tra il 1512 ed il 1516.   
(Fonte: Istituto Storico Artistico Orvietano)   
 

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Ultimo aggiornamento
24/02/2020