“La Grande Bellezza”: Unitre Orvieto celebra Antonio Canova nel bicentenario della morte

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“La Grande Bellezza”: Unitre Orvieto celebra Antonio Canova nel bicentenario della morte

COMUNICATO STAMPA n. 066/22 G.M. del 07.02.22 
“La Grande Bellezza”: Unitre Orvieto celebra Antonio Canova nel bicentenario della morte. Ciclo di lezioni dedicate al ricordo dello scultore Santo Vincenzo Ciconte a cura di Raffaele Davanzo 
(ON/AF) – ORVIETO – Quest’anno ricorre il bicentenario della morte di Antonio Canova e l’Università delle Tre Età di Orvieto propone a partire da Lunedì 14 Febbraio 2022 il nuovo percorso culturale ideato dall’Arch. Raffaele Davanzo dal titolo “La Grande Bellezza – Antonio Canova e la Scuola Scultorea Italiana” per riscoprire la grandezza del maestro di Possagno, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo e di ripercorrere le vicende artistiche dei protagonisti dell’inimitabile Scuola Scultorea Italiana. 
Nel percorso “La Grande Bellezza” che il Consiglio Direttivo dell’Unitre Orvieto ha deciso di dedicare al ricordo del Maestro Santo Vincenzo Ciconte “indimenticabile Uomo, Artista e Docente, che tanto ha donato alla Cultura, ai Giovani, ad Orvieto e all’Unitre”, l’Arch. Davanzo toccherà anche i problemi connessi alle tecniche di realizzazione di una statua, specie se di marmo e di forme complesse: “è infatti impensabile che un artista possa affrontare il blocco di marmo senza aver prima letteralmente progettato la sua opera, attraverso disegni, bozzetti e anche sagome al vero. Forse solo Michelangelo operava di slancio, d’istinto, perché doveva solo togliere il “soperchio” a quell’idea che già stava dentro il blocco”. 
Sempre affrontando temi generali, “si parlerà anche del trattamento delle superfici, e di una scultura antica anche policroma. Ma il Neoclassicismo canoviano, che seguiva le teorie di Johann Winckelmann che per primo aveva idealizzato un’ispirazione artistica basata sulla ‘nobile semplicità’ e sulla ‘quieta grandezza’ della perfezione formale dell’arte greca, ritenne assodato il fatto che le statue marmoree fossero sempre bianche: la freddezza, l’incorruttibilità del marmo bianco, simboleggiavano già da sole una realtà sublimata, idealizzata, che è passata dal mondo dei sensi a quello delle idee”.
Le lezioni si svolgeranno al Museo Emilio Greco, in piazza Duomo, messo a disposizione  dall’Opera del Duomo di Orvieto. Per partecipare occorre essere muniti di super green pass e mascherina FFP2.
Per informazioni: 338 7323884 – uni3-orvieto@alice.it
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Programma degli incontri:
14 febbraio ore 17
ANTONIO CANOVA: LO SPARTIACQUE DELLA STORIA DELLA SCULTURA ITALIANA
Nel 2022 ricorre il secondo centenario della morte di Antonio Canova, il più conosciuto scultore neoclassico, vero maître à penser artistico a livello europeo. Il Neoclassicismo, nascendo anche come reazione agli “eccessi” del barocco, mirava alla deliberata ricerca della verità contro l’artificio e l’ambiguità delle allegorie barocche, e aveva come primo obbiettivo la trasmissione dei valori dell’arte antica, quel modello classico che si pensava avesse realizzato il giusto equilibrio tra realismo e idealizzazione. In perfetta armonia, per giungere alla chimera della Bellezza; ma il Neoclassicismo fu anche il simbolo di una idealità civile, espressa dall’Illuminismo e poi dai principi della Rivoluzione francese.
28 febbraio ore 17
LA SCULTURA ANTICA ED IL MITO DELLA BELLEZZA
Partendo da Antonio Canova, saranno approfondite le riflessioni anche filosofiche sulla scultura come arte: come la vera arte della mimesi, e come allegoria della creazione divina, specie quella del primo uomo. La storia della scultura è riassumibile in un modello continuo, che si basa su un’alternanza di negazioni e riallineamenti rispetto ai principi del modello classico greco. In particolare, si parlerà delle contaminazioni orientali e barbariche sulla scultura romana, da cui si generano la scultura bizantina e quella romanica; e la riproposizione della scultura classica, ma riletta in senso “moderno” da Nicola e Giovanni Pisano, e da Arnolfo di Cambio.
14 marzo ore 17
RINASCIMENTO, BAROCCO E NEOCLASSICO
Ripartendo da Antonio Canova, ma ricollegandosi agli ultimi grandi scultori medievali italiani, si tratterà del concetto di scultura nel Rinascimento, ispirato dalla scultura classica: le posizioni che in mezzo secolo, da Donatello a Michelangelo, si modificarono velocemente raggiungendo risultati quasi antitetici. La poetica di Michelangelo, esistenzialista, sarà irripetibile come risultati artistici, ma aprirà la strada alla grande rappresentatività, anche teatrale, del barocco: così si approfondirà Gian Lorenzo Bernini concludendo il cerchio delle riflessioni sulla grande bellezza della scultura tornando al neoclassico ed al Canova.

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Ultimo aggiornamento
07/02/2022