L’Aula Magna di Palazzo Negroni (ex Tribunale) sarà intitolata “Aula del Dialogo”

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L’Aula Magna di Palazzo Negroni (ex Tribunale) sarà intitolata “Aula del Dialogo”

COMUNICATO STAMPA n. 165/19 C.C. del 12.03.19
Mozione per individuare ed intitolare l’Aula Magna di Palazzo Negroni “Aula del Dialogo” 
• Approvata dal Consiglio Comunale, prevede di stipulare un Accordo di Collaborazione al fine di istituire le iniziative “Orvieto Città Aperta” e “Freud e Orvieto” e a promuovere progetti finalizzati a valorizzare e trasmettere il patrimonio culturale materiale e immateriale del  territorio 
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato  all’unanimità dei presenti  la mozione presentata dai Cons.ri Martina Mescolini, Maria Flavia Timperi e Paolo Maurizio Talanti (PD) che impegna il Sindaco e l’Amministrazione Comunale ad individuare ed intitolare l’Aula Magna di Palazzo Negroni come “Aula del Dialogo” e a stipulare un Accordo di Collaborazione al fine di istituire le iniziative “Orvieto Città Aperta” e “Freud e Orvieto” e a promuovere progetti finalizzati a valorizzare e trasmettere il patrimonio culturale materiale e immateriale del  territorio. 
Le premesse dell’atto sono state illustrate dalla Cons.ra Martina Mescolini che ha ricordato: “con Delibera Consiliare 128/2015, il Comune di Orvieto ha aderito al Manifesto per ‘Orvieto Città del Dialogo’ presentato dall’associazione culturale ‘Apertamente Orvieto’ riconoscendo che: ‘Il dialogo come ricerca e analisi critica, è responsabile, in un certo senso, della costituzione dei soggetti. Attraverso la qualità e la forma del dialogo, si mettono all’opera potenti flussi di trasformazione dell’interno e dell’esterno delle persone e dei gruppi. Una città del dialogo trasforma sé stessa attraverso la costante ridefinizione e analisi del proprio interno e del proprio esterno’. 
Il Comune si è impegnato a sostenere e favorire tutte quelle iniziative che possono concorrere a riconoscere Orvieto come la ‘Città del Dialogo’.
Successivamente con la delibera di Consiglio n. 126/2014 (Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani) all’art. 10 il Comune di Orvieto ha aderito e promosso la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società – Convenzione di Faro, la quale intende promuovere una comprensione più ampia del patrimonio culturale e del suo rapporto con le comunità. Tale Convezione riconosce che la partecipazione dei cittadini rappresenta un elemento imprescindibile per accrescere la consapevolezza del valore del patrimonio culturale e del suo contributo al benessere e alla qualità della vita. In questo contesto, si promuovere un processo di valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia fra pubbliche istituzioni, cittadini privati e associazioni”.
“In questi tre anni – ha aggiunto – il Comune ha sostenuto l’evento ideato ed organizzato dall’associazione culturale Apertamente Orvieto, il ‘Festival del Dialogo’, un appuntamento di tre giorni che offre momenti di confronto e conoscenza sui processi di cui la società è soggetta. Sin dalla sua prima edizione, l’organizzazione del Festival si è sempre avvalsa della partecipazione di diversi soggetti ed istituzioni del territorio come le scuole con cui collabora anche per eventi intermediari di preparazione al Festival che si svolgono durante tutto l’anno arricchendo la sua formula con progetti nuovi come Orvieto Cinema Fest. Quest’anno inoltre, il tema trattato, ‘Mediterraneo: mare che unisce o divide?’, oltre ad aver avuto un’ampia risonanza nella nostra città, ha gettato le basi per future iniziative di carattere internazionale in collaborazione con il Comune e le ambasciate di Tunisia, Egitto e Francia.
Grazie all’attività sinergica di vari soggetti che operano nel settore culturale, come l’associazione Apertamente Orvieto e la Fondazione per il Centro Studi di Orvieto in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, si sono venuti a creare ad Orvieto due importanti iniziative quali ‘Orvieto Città Aperta’ e ‘Freud e Orvieto’. Entrambe contribuiscono a trasmettere e far partecipare alla ricostruzione di eventi storici e del significato che essi hanno avuto e possono avere nella costruzione dell’identità del nostro territorio. In questo senso questi eventi costituiscono un terreno d’interazione delle forze attive della società civile in grado di attivare continui processi di conoscenza e condivisione di sapere attraverso una modalità dialettica e partecipata.
Inoltre, la consapevolezza dell’importanza del lavoro di rete si è ormai consolidata in molti settori per rendere più efficaci le attività di singole organizzazioni di vario genere. Il ‘far rete’ costituisce ancora un obiettivo strategico da promuovere e diffondere come una strategia utile per la valorizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale e per mettere in circolo contenuti culturali per la produzione di senso e significati di una contemporaneità in continua evoluzione.
Le organizzazioni già citate hanno mostrato e dimostrato attraverso le loro azioni,  l’intenzionalità di collaborare per l’avvio e lo sviluppo di progetti che arricchiscono e vitalizzano il tessuto socio-culturale della nostra città. Per facilitare questo percorso, riconoscendo il ruolo attivo che alcuni soggetti hanno assunto nel tentativo di costruire un più ampio networking capace di collaborare ad una progettualità territoriale strategica e condivisa, si ritiene efficace poter assegnare un luogo fisico che possa rappresentare l’agorà di una città democratica, inclusiva e partecipativa. 
Pertanto, non essendo stato ancora redatto alcun regolamento comunale sulle regole da seguire per l’intitolazione di vie, strade, piazze, luoghi comuni ecc., dagli incontro tra i soggetti suddetti si è convenuto che tale luogo può essere individuato nell’aula magna di Palazzo Negroni (ex tribunale) sede della Fondazione per il Centro Studi di Orvieto”.
Dibattito:
Stefano Olimpieri (Identità e Territorio): “voterò l’atto ma visto che c’è la volontà di fare rete, sarebbe stato corretto che la proposta fosse stata fatta sottoscrivere da tutti i gruppi consiliari. Del resto l’intitolazione di uno spazio istituzionale è un fatto pubblico. Il dialogo arricchisce quindi se questa è la motivazione approverò la mozione”.
Antonella Frate (PSI): “esprimo sostegno alla mozione e alle motivazioni che ne sono alla base. Auspico che la collaborazione che inizierà venga rivolta soprattutto ai giovani e alle scuole. Favorevole”.
Vice Sindaco e Assessore all’Istruzione, Cristina Croce: “evitiamo polemiche su un percorso che è partito da un voto unanime. Ringrazio le associazioni e i gruppi che lo hanno prospettato. L’auspicio è quello di un confronto costruttivo da portare fra le giovani generazioni. L’intitolazione dell’aula del Dialogo al Centro Studi Città di Orvieto non è solo un simbolo ma un impegno concreto”.
Presidente del Consiglio Comunale, Angelo Pettinacci (PD): “è il riconoscimento del dialogo che l’associazione che rappresenta più soggetti di diversa espressione, ha messo in atto in questo periodo. L’invito che lasciamo a chi domani siederà in Consiglio e tra i banchi della Giunta è quello di continuare un dialogo costruttivo dando continuità a questa relazione. Favorevole”. 
Andrea Taddei (PD): “ho avuto modo di partecipare e vedere il lavoro fatto dall’Associazione. Un dialogo declinato in varie forme nelle scuole e nel sociale. Un modo di operare, lavorare e promuovere che va apprezzato e di cui va tenuto conto. L’auspicio è che il testimone di questo lavoro venga preso e portato avanti nel futuro”.
Replica Mescolini: “ringrazio tutti i consiglieri che hanno partecipato al dibattito da cui è emerso come l’Associazione è conosciuta e rappresenta le varie anime che ci sono nel nostro tessuto sociale. L’intervento di Olimpieri lo voglio prendere come uno stimolo e non una critica. Auspico che in tempi brevi si possa intitolare l’Aula del Dialogo e che la città tutta si possa riconoscere appunto nella pratica del dialogo”.
 

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Ultimo aggiornamento
12/03/2019