Mozione “Orvieto, la città che vorrei” per progettare e realizzare iniziative che coinvolgano giovani con la finalità di limitare la solitudine e di migliorare la loro formazione

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Mozione “Orvieto, la città che vorrei” per progettare e realizzare iniziative che coinvolgano giovani con la finalità di limitare la solitudine e di migliorare la loro formazione

COMUNICATO STAMPA n. 217/21 C.C. del 15.03.21 
Mozione “Orvieto, la città che vorrei”
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato (5 favorevoli, 2 astenuti: Barbabella, Giovannini) la mozione presentata dalla Cons.ra Beatrice Casasole (Gruppo “Fratelli d’Italia”) avente per tema “Orvieto, la città che vorrei”, che impegna il Sindaco e la Giunta a: “creare una rete che unisca istituzioni e famiglie per fronteggiare le evoluzioni comportamentali delle nuove generazioni in questa fase di emergenza e programmare, progettare e realizzare iniziative che coinvolgano giovani con la finalità di limitare la solitudine e di migliorare la loro formazione”. 
“In questo periodo storico di emergenza – ha affermato la Cons.ra Beatrice Casasoleè necessario intervenire sulle criticità sociali e relazionali prodotte dalla pandemia sulle giovani generazioni. Tra gli adolescenti si assiste infatti all’incremento del fenomeno del ‘sovraccarico emotivo’ che colpisce giovani tra i 12 e i 17 anni, ma tale malessere continua a crescere anche in altre fasce di età. Da vari studi risulta che l’adolescenza è il periodo più delicato in un percorso di vita, quindi questa fase di incertezza e di difficoltà incrementa il carico emozionale e lo stress in ragazze e ragazzi. Ricerche recenti dell’Istituto Piepoli per il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP) evidenziano l’incremento di comportamenti di autolesionismo. A questi gravi comportamenti si sommano anche frequente ansia e il rischio di alimentare la solitudine, dovuta alla mancanza di rapporti sociali”.
“Queste problematiche – ha concluso – erano già stata rilevate nella fase post-lockdown nell’estate 2020 e oggi ci troviamo di fronte ad una situazione globale che si complica a causa del protrarsi delle misure necessarie per fronteggiare la pandemia da Covid-19. Proprio il lockdown e le restrizioni hanno portato i nostri ragazzi a trascorrere un tempo maggiore di fronte a dispositivi o a videogame, questo causa spesso un aumento di sonno, ansia, irritabilità e aggressività”.
Dibattito:
Assessore alla Scuola, Politiche educative e sociali, Angela Maria Sartini: “effettivamente come già previsto da alcuni professionisti e confermato da centri di studio e di ricerca, le misure restrittive delle libertà personali adottate già durante il primo confinamento, hanno causato severi danni psicologici soprattutto alle fasce più deboli della popolazione: i bambini, gli alunni/studenti e le loro famiglie. Secondo una indagine dell’IRCCS Giannina Gaslini di Genova nel 65% e nel 71% dei bambini con età rispettivamente minore o maggiore di 6 anni sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione. Per quel che riguarda i bambini al di sotto dei sei anni, i disturbi più frequenti sono stati l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia (inquietitudine, ansia da separazione). Nei bambini e adolescenti di età 6-18 anni gli effetti più frequenti sono stati i disturbi d’ansia e la sensazione di mancanza d’aria, ma anche i disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi e a svegliarsi per iniziare le lezioni utilizzando gli ausili tecnologici in DaD).
In particolare, proprio in questa fascia di età è stata osservata una significativa alterazione del ritmo del sonno con tendenza al cosiddetto ritardo di fase (adolescenti che vanno a letto molto più tardi e non riescono a svegliarsi al mattino), tra questi ragazzi è stata riscontrata più frequentemente anche una maggiore instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore. Ulteriori studi, hanno confermato le nefaste previsioni. Che cosa si può fare? Bisogna tornare alla normalità
Premesso ciò, il Decreto Rilancio del 19 maggio 2020, n. 34, convertito nella legge del 17 luglio 2020 n. 77 prevedeva per la scuola l’assistenza psicologica. In seguito, il decreto Ministeriale del 6 Agosto 2020 prevedeva il supporto psicologico per personale scolastico, studenti e le loro famiglie ed ha consentito il protocollo di intesa tra CNOP e Ministero, siglato il 9 Ottobre 2020.
Il Protocollo prevedeva l’emanazione di bandi a livello di singola direzione scolastica a cura delle scuole stesse, lo stanziamento di apposite risorse all’uopo finalizzate (risorse vincolate) per avviare un sistema di assistenza e supporto psicologico e prevenire forme di disagio e/o malessere psico-fisico tra gli studenti. Pertanto, ogni Scuola deve aver provveduto in tal senso.
Il gruppo Scout Agesci Orvieto 1 ha avviato nel 2020 un tavolo di lavoro tra rappresentati delle Istituzioni, della Scuola, della Chiesa, delle associazioni e delle altre realtà educative presenti nel nostro territorio per confrontarsi e sostenersi nell’ottica di un obiettivo comune: la sfida educativa in questo particolare momento storico. 
Il Comune di Orvieto è stato invitato all’incontro del 17 Dicembre u.s. a cui ho partecipato quale Assessore della Scuola, insieme ad alcuni rappresentanti delle Istituzioni scolastiche e dei genitori per poterci confrontare sul tema della sfida educativa in questo periodo segnato da grandi incertezze. Ulteriori incontri sono stati organizzati con i protagonisti della educazione quali: Dirigenti Scolastici e rappresentanti dell’Associazione Genitori, Rappresentanti delle Realtà Ecclesiali, Rappresentanti di Cooperative Sociali e Associazioni Culturali, Rappresentanti di Associazioni e Società Sportive, Rappresentanti degli studenti con l’auspicio di poter condividere presto un progetto comune.
Facendo seguito al Protocollo d’Intesa per la valorizzazione ed il sostegno al progetto Socialneet di Confartigianato, Imprese Terni, sottoscritto dal Comune di Orvieto il 15 Ottobre 2019, nel mese di Aprile prossimo venturo dovranno partire i tavoli di lavoro in collaborazione con giovani imprenditori su tematiche specifiche. Il target group in oggetto di Socialneet è rappresentato da giovani inattivi del territorio di età compresa tra i 15 ed i 29 anni. 
Approfitto di questa occasione per sensibilizzare la comunità rispetto alla tematica della disoccupazione giovanile e per l’individuazione dei giovani bisognosi di aiuto da reinserire nel mondo del lavoro. Tutti i giovani con età compresa tra i 15 ed i 29 anni che non studiano, non hanno un lavoro e non sono impegnati in percorsi formativi possono rivolgere la propria candidatura a Socialneet Confartigianato Terni per partecipare ai percorsi formativi”.
Replica Cons.ra Casasole: quel che mi preme evidenziare è che in questo momento particolare è importante sostenere i ragazzi”.
Dichiarazioni di voto, Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “apprezzo l’iniziativa. Tutti i giovani stanno vivendo un periodo difficile e si stanno manifestando fenomeni preoccupanti per la tenuta psicologica, crescita di autolesionismo, conflittualità, raduni di massa per picchiarsi, malesseri individuali che si trasformano i fenomeni collettivi. Bisogna leggere con attenzione e approcci corretti questa situazione. Il dispositivo della mozione però è generico. L’Assessore ci ha detto di più. Sappiamo che ci sono fondi ministeriali ma occorre sapere di più ed auspico che si possa saperne di più. Mi asterrò perché mi aspetto qualcosa di più preciso”. 

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Ultimo aggiornamento
16/03/2021