Mozione per intitolazione strada o piazza a Fabrizio Quattrocchi

Data:

Mozione per intitolazione strada o piazza a Fabrizio Quattrocchi

COMUNICATO STAMPA n. 488/21 C.C. del 10.06.21
Mozione per intitolazione strada o piazza a Fabrizio Quattrocchi 
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità dei presenti  (12 favorevoli) la mozione presentata dai Cons.ri Andrea Sacripanti, Silvia Pelliccia, Federico Fontanieri, Gionni Moscetti (Gruppo “Lega-Salvini per Orvieto”) per l’intitolazione di una strada o una piazza alla memoria di Fabrizio Quattrocchi barbaramente ucciso dai rapitori iracheni il 14 aprile 2004, riconoscendo l’alto valore del gesto compiuto da lui compiuto allorché rifiutò di essere bendato. La mozione impegna il Sindaco e la Giunta ad intraprendere con gli Uffici competenti una ricerca per individuare possibili piazze o vie o viali da intitolare a Fabrizio Quattrocchi riportando al Consiglio Comunale entro tre mesi il risultato del lavoro svolto.
Illustrando la mozione, il Capogruppo, Cons. Andrea Sacripanti ha precisato che “la mozione è stata presentata il 14 aprile, data in cui ricorre l’anniversario della morte di Fabrizio Quattrocchi, noto per essere stato rapito e ucciso in Iraq e per essere stato perciò insignito della medaglia d’oro al valor civile alla memoria prevista per ‘premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclare virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore’, un contesto che è stato considerato pertinente alle circostanze della morte di Quattrocchi. 
Fabrizio Quattrocchi – ha proseguito – fu vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l’Italia e con eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, ha affrontato la barbara esecuzione tenendo alto il prestigio e l’onore del suo Paese rifiutando, mentre veniva assassinato, di essere bendato e, orgogliosamente rivolto ai vigliacchi aguzzini, pronunciando: ‘Vi faccio vedere come muore un Italiano’. Parole brevi, semplici, ma così profonde da scuotere le coscienze di tutto il mondo e segnare i cuori di un’intera Nazione. Fabrizio Quattrocchi era nato a Catania il 9 maggio del 1968. Dopo aver lavorato nella panetteria di famiglia e dopo essersi arruolato nell’esercito italiano dove raggiunse il grado di caporal maggiore, esperto di arti marziali e avendo frequentato corsi di addestramento alla sicurezza personale, nel 2003 si trovava in Iraq alle dipendenze della società Presidium Corporation, la compagnia di sicurezza italiana, con il compito di affiancare gli eserciti regolari nelle operazioni di controllo del territorio e per la protezione del personale e delle installazioni civili e militari.
E’ bene ricordare – ha concluso – che in Iraq l’Italia era presente in un’operazione dì peacekeaping, chiamata Antica Babilonia con circa 3000 uomini. I contractors, soggetti dipendenti di un’impresa privata che fornisce consulenze o servizi specialistici di natura militare, erano giunti in Iraq a migliaia, assunti da numerose compagnie private, sia statunitensi che di altri Paesi, proprio per affiancare gli eserciti regolari nelle operazioni di controllo del territorio e per la protezione del personale e delle installazioni civili e militari. In Iraq il compito di Quattrocchi sarebbe stato la scorta e protezione degli impiegati di una multinazionale americana impegnata nella ricostruzione dell’apparato burocratico iracheno ma il 13 aprile 2004, insieme ai colleghi Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio, venne rapito da miliziani del gruppo autoproclamatosi ‘Falangi Verdi di Maometto’, mai identificati. Il giorno successivo ebbe luogo la tragica esecuzione di Quattrocchi mentre gli altri tre ostaggi vennero successivamente liberati”. 

Dibattito:
Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”): “sono favorevole nel ricordare un italiano che lavorava all’estero ma che purtroppo è stato vittima del terrorismo. In qualche modo quindi ha creato le condizioni per sentirci orgogliosi come italiani”.
Cons. Federico Giovannini (Gruppo “Partito Democratico”): “sono favorevole alla mozione per la figura che pone all’attenzione e che ha valenza anche per altre vicende”.
Cons. Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “sono favorevole. Fabrizio Quattrocchi era un lavoratore che operava all’estero come tanti italiani e che era orgoglioso di appartenere al nostro Paese. Un semplice cittadino italiano, uno come tutti noi, non un eroe ma un simbolo dell’essere italiani. Penso che è ormai giunto il momento di tornare a credere nei simboli che nella storia e nel tempo presente sono punto di riferimento per un intero popolo. E’ giusto che anche la nostra città si riconosca in questi simboli”.
Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “sono favorevole perché Quattrocchi è da ricordare non solo perché è morto con dignità, ma perché era un italiano che lavorava per una azienda privata in Iraq il quale purtroppo ha pagato con la vita il fatto di essere un italiano che fa il proprio mestiere e che muore perché si trova in circostanze in cui la violenza colpisce le persone in grado di non difendersi. Lui è stato una vittima innocente della violenza cieca dei gruppi estremisti islamici”.
Replica Sacripanti: “ringrazio chi è intervenuto e chi voterà a favore perché ha colto il vero senso della mozione”.
Dichiarazioni di voto, Presidente Consiglio Comunale, Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “anche se ero un ragazzino ricordo questo evento come un atto di estrema violenza. Condivido la proposta di Sacripanti e voto a favore”.
 
 

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
10/06/2021