COMUNICATO STAMPA n. 920/19 C.C. del 30.12.19
Mozione per il conferimento della Cittadinanza Onoraria alla Senatrice LILIANA SEGRE e l’adesione del Comune di Orvieto alla “RETE DEI COMUNI PER LA MEMORIA, CONTRO L’ODIO E IL RAZZISMO”
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato oggi (13 favorevoli: Tardani, Sacripanti, Olimpieri, Moscetti, Casasole, Celentano, Fontanieri, Tempesta, Pelliccia, Belcapo, Barbabella, Croce, Mescolini; 1 astenuti: Garbini) la mozione presentata dai Consiglieri: Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”), Martina Mescolini (Capogruppo Partito Democratico), Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”) e Federico Giovannini (gruppo PD) che impegna il Sindaco ad aderire alla “Rete dei Comuni per la memoria contro l’odio ed il razzismo” e ad avviare l’iter per conferire la cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre.
La mozione è stata illustrata dalla Cons.ra Cristina Croce la quale ha affermato: “Liliana Segre nata a Milano il 10 settembre 1930 è testimone vivente di una delle più grandi tragedie collettive prodotte dal nazifascismo nel secolo scorso. Sebbene cittadina italiana, ma bollata per essere ‘di razza ebraica’, subì l’ignominia delle leggi razziali del 1938, dapprima con l’espulsione dalla scuola pubblica all’età di otto anni e, successivamente, ad appena tredici anni, con la deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz dove quell’ignominia le venne impressa sulla pelle con il numero 75190. Uscì da quell’inferno il I° maggio del 1945. Dei 776 bambini italiani di età inferiore a 14 anni deportati in quel campo di sterminio Liliana Segre è una dei soli 25 sopravvissuti.
Dagli anni novanta Liliana Segre si è fatta testimone vivente ed instancabile di uno degli episodi più drammatici, criminali e antiumani della storia europea del Novecento per trasmettere a tutti noi e alle future generazioni l’importanza della conoscenza e della memoria di ciò che è stato.
L’alto valore morale e civile del Suo impegno è stato riconosciuto da innumerevoli istituzioni e il 19 gennaio 2018 anche dal Presidente della Repubblica italiana che, ad ottanta anni dall’introduzione delle leggi razziali nel nostro Paese, ha voluto conferirle il titolo di Senatrice a Vita”.
“Anche nel nostro paese – ha proseguito – intolleranza, odio e indifferenza sono sentimenti sempre più diffusi, le stesse polemiche che hanno accompagnato la proposta della Senatrice di istituire una Commissione parlamentare ‘per il contrasto ai fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza’ hanno suscitato reazioni così pericolose che si è ritenuto necessario assegnarle una scorta.
Liliana Segre ha sempre avuto un ruolo di rilevanza nel portare memoria degli orrori subiti, non solo per ricordare la profondità delle sofferenze, ma soprattutto per tutelare le generazioni affinché non si perda il ricordo di quel periodo devastante per non ricadere nell’errore di una sottovalutazione del problema.
Come ha detto Primo Levi: «Ciò che è accaduto, può accadere ancora». E quindi tutti quanti siamo chiamati, come ci ricorda la Senatrice Segre, a lottare ogni giorno affinché certe tragedie non accadano mai più.
E’ dovere e compito delle Istituzioni collaborare alla valorizzazione della memoria dei crimini contro l’umanità perpetuati dai totalitarismi, nonché diffondere e difendere i principi costituzionali di uguaglianza e non discriminazione, sensibilizzando la cittadinanza al contrasto dell’indifferenza di fronte all’imbarbarimento e alla violenza che sotto ogni forma tenta di riaffacciarsi nella Storia.
In questo particolare momento, unendoci ai numerosi Comuni che stanno proponendo analoghe iniziative, è necessario inviare un segnale forte anche dalla Città di Orvieto che riconosce e testimonia, con la giornata del 29 marzo, l’alto valore di chi ha contribuito alla liberazione dall’occupazione nazifascista con la propria vita perché vittima dell’odio.
Il Comune di Orvieto, all’Art. 3 comma 5 dello Statuto del Comune, riconosce i meriti di coloro che pur non essendo cittadini Orvietani abbiano illustrato la Città, potendo conferire loro la cittadinanza onoraria con deliberazione assunta a maggioranza assoluta del consiglio comunale.
Nella sostanza è la stessa richiesta dell’ordine del giorno precedente. Siamo lontani dallo strumentalizzare questa figura ma alla luce della recrudescenza di fenomeni di odio razziale e dell’iniziativa che sta portando avanti l’ANCI riteniamo che di poterci tutti riconoscere in questa iniziativa”.
Dibattito:
Stefano Olimpieri (“Lega – Salvini per Orvieto”): “condivido i timori e le preoccupazioni per un rigurgito pernicioso. Sarebbero tante le situazioni di prevaricazione, intolleranza, razzismo da affrontare e che la storia del Novecento ci consegna. Ma il problema vero è rimettere in moto un certo ragionamento per impedire che certi meccanismi si possano ripetere. Il problema esiste ed è complesso e dobbiamo fare in modo di educare i nostri giovani. Non vorremmo che la Senatrice Segre venisse usata come strumento per nuove e vecchie contrapposizioni. Siamo d’accordo ad aprire la città e i luoghi istituzionali ai giovani nelle giornate del 27 gennaio e del 10 febbraio per iniziative che abbiano una dimensione di alto profilo”.
Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”): “ringrazio la maggioranza per l’apertura dimostrata su queste due proposte e concordo con tutti gli interventi che mi hanno preceduto. La memoria è uno strumento fondamentale per prevenire l’ignoranza che genera nuovi fenomeni di intolleranza. Il senso di queste mozioni è quello che non possiamo restare indifferenti anche di fronte di segnali che arrivano ai giovani anche attraverso i canali social. Il messaggio di Liliana Segre è proprio quello di non restare indifferenti ma essere attenti a dei segnali che arrivano. Non dobbiamo nasconderci che sono in crescita i dati sugli atti discriminatori e le nuove violenze. Non dobbiamo rischiare di polarizzare questa discussione su una parte politica o sull’altra. I dati dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori / Oscad, agenzia del Ministero dell’Interno che raccoglie le segnalazioni alla polizia di crimini, la quale riferisce che nel 2017 i crimini di odio registrati sono stati 1.048 in aumento netto rispetto ai 736 del 2016. C’è anche la necessità di reperire i dati, di qui l’importanza della proposta di Liliana Segre di istituire la Commissione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza proposta dalla senatrice a vita Liliana Segre. Pertanto, l’adesione a questa iniziativa non è l’appiattirsi dei Comuni, ma la condivisione della negazione di ogni forma di odio e di violenza. 600 Sindaci hanno marciato insieme a Liliana Segre a Milano per dire no all’odio, al razzismo, all’intolleranza. Speriamo che tutti insieme possiamo andare contenuto a questo nostro riconoscimento”.
Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “Progetto Orvieto è la lista civica di questa maggioranza e si ispira a principi di libertà, uguaglianza, rispetto e condanna di qualsiasi forma di discriminazione di genere, valori che sono orgoglioso di rappresentare in Consiglio Comunale”.
Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “il XX secolo è stato senza dubbio ricco di grandi scoperte e di avanzamenti, ma anche i drammi e atrocità, il XXI secolo non è da meno e non sta assumendo caratteristiche di pacificazione. Basta guardarci dei fatti di cronaca internazionale che anche in queste ore ci mettono di fronte all’urgenza di occuparci del risorgente fenomeno del razzismo e antisemitismo. Una necessità che ci chiama tutti ad una azione condivisa affinché le nuove generazioni progrediscano libere dalla paura. Vedo una convergenza di intenti”.
Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “i due atti sono simili ma non sovrapponibili. Abbiamo votato convintamente l’ordine del giorno di Barbabella, e non nego che abbiamo delle perplessità sulla mozione che va un po’ oltre. E’ giusto che una Nazione, in tutte le sue articolazioni, tributasse a Liliana Segre un riconoscimento, l’adesione però alla rete dei Comuni apre una riflessione più profonda perché, se ci sono rigurgiti, è anche vero che viviamo in un Paese democratico, dove questi rigurgiti vengono monitorati e repressi nel giusto modo. La nostra democrazia e il nostro sistema repubblicano sono sanciti dalla Costituzione. Non vorrei che ogni qualvolta che in Italia c’è una maggioranza di indirizzo politico di centro-destra ci si appigli a qualche spettro per strumentalizzare questi contesti (mi riferisco ovviamente al quadro nazionale). Non nascondo per questo qualche dubbio”.
Replica Croce: “è invece importante l’eventuale adesione seppure simbolica alla Rete di Comuni che, ricordo, sono di varia appartenenza d’area politica, perché prima di tutto, come Istituzioni dobbiamo preoccuparci dell’escalation dei fenomeni di intolleranza e violenza”.
Replica Mescolini: “ribadisco che non c’è alcuna volontà di strumentalizzazione ma che si tratta di una iniziativa di arricchimento che va contro la diffusione dell’odio e della violenza. Ci sono dati oggettivi per il nostro Paese che ci dicono che non sono solo rigurgiti di matrice fascista o nazista. Sicuramente c’è un fenomeno che va affrontato partendo dai fatti storici che si fondarono proprio sull’indifferenza”.
Dichiarazioni di voto, Garbini: “da parte mia ribadisco l’astensione. Preciso inoltre che non ricevo ordini di partito o indicazioni di parte e che il mio voto di astensione non è dettato da alcun preconcetto politico nei confronti della Senatrice Segre”.
Donatella Belcapo (Capogruppo “Orvieto 19to24”): “l’idea di aderire alla Rete dei Comuni contro l’odio e il razzismo nasce quando è stato necessario mettere sotto scorta la Senatrice Segre, e dal bisogno di rilanciare il messaggio della difesa delle libertà. Un messaggio educativo che prima di tutto deve partire dalle scuole”.
Sacripanti: “i miei sono stati solo dei dubbi personali su un messaggio nazionale. Ribadisco che non ho avuto dubbi sul votare l’ordine del giorno. Voto a favore”.
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