Mozione su tutela imprese e territorio dalla diffusione della specie cinghiale a tutela pubblica incolumità e a sostegno imprese produttive

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Mozione su tutela imprese e territorio dalla diffusione della specie cinghiale a tutela pubblica incolumità e a sostegno imprese produttive

COMUNICATO STAMPA n. 216/21 C.C. del 15.03.21 
Mozione per sensibilizzare la Regione ad interventi di contrasto della diffusione della specie cinghiale, tutelare incolumità pubblica e sostenere ripresa produttiva
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato (10 favorevoli; 1 astenuto: Tempesta) la mozione presentata dal Cons. Andrea Oreto (Capogruppo “Forza Italia”) in merito alla sensibilizzazione della Regione Umbria in ordine alla necessità di attuare gli interventi previsti nel manifesto “Tuteliamo Territorio ed Imprese”, predisposto dalla Federazione Regionale Coldiretti Umbria  per contrastare la diffusione della specie cinghiale e per tutelare l’incolumità pubblica e sostenere la ripresa produttiva.   
In particolare, attraverso la mozione si dà mandato al Sindaco e alla Giunta Comunale di dare ampio risalto alla iniziativa della Federazione Regionale Coldiretti Umbria e di intraprendere tutte le iniziative, compatibilmente con le competenze del Sindaco e della Giunta comunale, idonee a sensibilizzare la Regione e la Giunta regionale in ordine alla necessità di attuare gli interventi previsti nel Manifesto “Tuteliamo territorio ed imprese” predisposto dalla Federazione Regionale Coldiretti Umbria.
Nel presentare la mozione, il Cons. Andrea Oreto ha affermato che “l’annosa questione dei danni provocati dagli ungulati, soprattutto da parte della specie cinghiale (Sus scrofa), alle attività agricole e zootecniche, ha assunto i connotati di assoluta gravità ed emergenza sotto il profilo sanitario, sociale ed economico. La diffusione della pandemia da COVID-19 ha contribuito, ad acuire in maniera ancora più significativa la situazione. Il numero dei cinghiali presenti in tutto il territorio regionale è aumentato in maniera così rilevante tanto che la sicurezza nelle aree rurali e urbane è fortemente a rischio con l’invasione di campi coltivati, centri abitati e strade; la situazione preoccupante è accompagnata dall’ulteriore rischio che il cinghiale possa essere portatore di peste suina africana (PSA), epidemia altamente contagiosa e letale, la quale potrebbe infettare interi allevamenti suinicoli presenti nel territorio. Inoltre sono in aumento i casi di incidenti stradali, anche mortali, provocati da questi animali, pertanto la presenza di questi animali non solo nelle aree rurali ma anche nelle zone adiacenti i centri abitati, costituisce un pericolo per la sicurezza pubblica”.
“Il fenomeno ha assunto i connotati di assoluta gravità ed emergenza sotto il profilo sanitario, sociale ed economico – ha aggiunto – tanto che la Federazione Regionale Coldiretti Umbria con il manifesto dal titolo ‘tuteliamo territorio ed imprese’ avanza proposte di adozione di misure straordinarie e ordinarie utili ad arginare l’emergenza e a gettare le basi per una migliore gestione della specie. Riteniamo necessario dare adesione, come Amministrazione comunale, alle istanze contenute nel documento predisposto dalla Federazione Regionale Coldiretti dell’Umbria e, di conseguenza, sensibilizzare le Istituzioni regionali al fine di un tempestivo avvio di misure per contrastare la diffusione della specie cinghiale e per tutelare la incolumità pubblica e sostenere la ripresa produttiva delle imprese agricole danneggiate per effetto dell’invasività di tale specie”.
Dibattito: 
Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “è in atto una controversia tra Regione Umbria e Federcaccia Umbria rispetto al regolamento di contenimento delle nascite di cinghiali, attuabile o attraverso la consueta braccata o con la caccia di selezione. L’ISPRA che fa capo al Ministero dell’ambiente redige delle analisi di tutti gli animali selvatici, e dal 2009 quando la popolazione dei cinghiali pare fosse di 500 mila capi oggi risulta che questa specie ha raggiunto 2,5 milioni di capi sul territorio italiano. Le cause di questa immissione a scopo venatorio ha giocato un ruolo fondamentale con esemplari di provenienza estera che hanno maggiore riproduttività. Nel 2005 l’Umbria era quinta a livello nazionale per l’abbattimento di 7 mila capi all’anno, oggi siamo a 18 mila capi abbattuti all’anno. Da ambientalista e animalista convinto con buon senso mi sento di dover tutelare principalmente tutte le attività agricole che hanno sicuramente un problema da questo proliferare di cinghiali. Aggiungo però che è la responsabilità umana che genera queste catastrofi ambientali e la caccia ha un indotto significativo. Da vero liberale ritengo che si debba tutelare il lavoro, la libertà della gente di scegliere di cacciare o non cacciare, perciò ben venga le necessità e l’appello della Coldiretti di tutelare i raccolti, ma anche, aggiungo, di tornare di più alla terra perché sia l’uomo a riprendersi il controllo del sistema, perchè è altrettanto vero che il problema è stato generato proprio dall’uomo. Per queste ragioni mi astengo”. 
Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”): “questa iniziativa è importate perché non c’è il discorso della salute degli animali ma il fatto che la specie cinghiale è diventata non più contenibile con le azioni venatorie quindi richiede interventi adeguati. I cinghiali stanno invadendo anche il colle di Orvieto e forse sarebbe il caso di determinare le stesse condizioni con cui alcuni, anni fa, venne fatto l’allontanamento e cattura, pur nel rispetto di tutti i crismi, momenti e punti del territorio, mettendo insieme cacciatori e coltivatori. Soprattutto va messo insieme un tavolo di condivisione e concertazione tra tutti i soggetti. Bene hanno fatto Coldiretti e le altre associazioni agricole per far sì che questo numero elevato di cinghiali inizi a diminuire. Favorevole”. 
Replica Oreto: “ringrazio e rispetto e le idee di tutti. Rispetto agli anni passati c’è una grande bisogno di interventi. Il problema c’è ed è reale anche per l’incolumità delle persone. Dobbiamo quindi salvaguardare tutti sotto i tutti i diversi aspetti”.
Dichiarazioni di voto, Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “la mozione è una buona idea. Il problema esiste lo conosciamo tutti ed ha diversi risvolti che sono pesanti per gli agricoltori. Serve però un’azione coordinata. Abbiamo capito che ci sono responsabilità che vanno tenute presenti. L’immissione di questa specie per fare la caccia ha molti risvolti come è stato detto. La mozione a mio parere va nella direzione di una gestione dell’ambiente molto più consapevole”. 
Presidente dell’Assemblea, Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “comprendo le problematicità di salvaguardare l’ambiente, i raccolti e la sicurezza dei cittadini. Voto favorevole”. 
Tempesta: “il mio è un voto di astensione perché sono favorevole al contenimento della specie, d’altra parte c’è una concausa del problema che è la libertà eccessiva nel gestire un’attività venatoria e amatoriale che ha un suo sistema di regole, quindi a mio giudiziose i dati oggettivi del fenomeno ci devono far riflettere sul fatto che il sistema non ha  funzionato”. 
 
 

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Ultimo aggiornamento
16/03/2021